Aggressioni e fermi preventivi al comizio di Bersani. L’Italia “giusta che avanza”

Questa sera ai margini del comizio di Bersani a Napoli in Piazza Plebiscito per la chiusura della campagna elettorale abbiamo assistito ad una pessima prova di democrazia da parte di chi si candida a governare il paese.
Circa 40 persone tra precari, giovani e disoccupati sono stati preventivamente fermati ed aggrediti con calci e testate dalle forze dell’ordine e dalle guardie del corpo di Bersani che si accingeva ad intervenire dal palco.
Un primo gruppo di precari Bros (B.S.C), è stato fermato nelle vicinanze del Palazzo Reale e condotto in stato di fermo per diverse ore all’interno del Palazzo, mentre svolgevano un semplice volantinaggio con le maschere di V per Vendetta e la maglietta della campagna per l’astensione elettorale.
Un secondo gruppo di disoccupati ed operatori sociali, contemporaneamente e con simili modalità, veniva fermato all’interno della galleria Umberto. La digos dopo avergli strappato uno striscione, ancora chiuso su cui c’era scritto “Reddito per tutti voto per nessuno, No alla Tav”, li ha prelevati con forza e tradotti in questura fino alla fine del comizio. Tra questi anche alcuni studenti rilasciati poco dopo che hanno subito minacce ed intimidazioni.
Un terzo gruppo composto da studenti e lavoratori presenti vicino il palco, senza alcun motivo, sono stati accerchiati e poi violentemente spintonati all’interno della Prefettura, identificati e trattenuti fino alla conclusione del comizio.
Il risultato della brillante operazione “preventiva”: il sequestro di un pericoloso megafono ed un inaccettabile striscione astensionista che solidarizzava con il movimento NO Tav e rivendicava un reddito per tutti.
Tra le persone fermate, anche una giornalista francese, sgomenta dal comportamento affatto democratico delle forze dell’ordine che le avevano inizialmente sottratto immagini testimonianti le rudi modalità dei fermi.
La inverosimile blindatura della Piazza di questa sera, voluta dal partito democratico, rappresenta chiaramente l’idea di gestione preventiva del dissenso ed il reale volto democratico di chi si candida al Governo del paese.
La bella prova di democrazia subita questa sera, rafforza ulteriormente la nostra campagna astensionista e la convinzione che nessuno ci rappresenta!
Il cambiamento è nelle piazze e nelle lotte, non in una cabina elettorale!

Campagna astensionista napoletana

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