Iran – i minatori cacciano Rohani

MinieraIran

Quaranta minatori morti nella miniera di Zamestan Yurt, nel nord dell’Iran, per un’esplosione di gas. Un’altra tragedia annunciata, dopo che gli stessi minatori avevano denunciato le pessime condizioni, l’insufficiente manutenzione e ventilazione, ma erano stati cacciati via dalla polizia a manganellate. Altri 40 omicidi ad opera del capitale, che in questo caso è si impersona nei militari del Basij, un’arma delle forze armate iraniane.

Come si può vedere nei filmati che riportiamo, i minatori hanno riservato al presidente della repubblica islamica Rohani l’accoglienza che si merita, esprimendo tutta la loro rabbia per i compagni morti per responsabilità dei padroni militari e dei capi, per mesi e mesi di salari non pagati, e il loro odio nei confronti del regime.

Esprimiamo la nostra solidarietà ai minatori e alle famiglie colpite da questo lutto. Essi ci hanno mostrato come anche sotto le ceneri della controrivoluzione e repressione ardano le braci della lotta di classe. Auspichiamo che la loro rabbia dia impulso alla ripresa di un movimento di lotta, per la difesa delle condizioni operaie e per il rovesciamento del regime repressivo iraniano. È nostro impegno lavorare anche in Italia per favorire la ripresa di un movimento di classe e internazionalista.

Questa la traduzione del discorso del minatore al presidente iraniano Rohani in visita alla miniera del disastro:

Benvenuto, signor presidente! Ma è assolutamente inutile, adesso. Lavoriamo in questa miniera da 22 anni; nessuno di voi capisce cosa voglia dire lavorare in una miniera. Ti è venuto in mente solo adesso di venire qui? Abbiamo perso 40 persone. 170 bambini sono diventati orfani di padre. 40 donne sono rimaste vedove. Non sappiamo cosa fare. Perché lavorare in una miniera è così pericoloso e nessuno se ne preoccupa? Qualche anno fa siamo andati al tribunale di Azad Shahar a denunciare la situazione, i tuoi colleghi ci hanno cacciato fuori a manganellate. Intendi dire che tu il presidente non l’hai saputo?! Questa società mi deve 20 milioni di tomans; io non ho 10 mila tomans [circa 3 euro – ndt] per portare mio figlio dal dottore. Signor presidente, un minatore in questa miniera prende 1 milione di tomans al mese (secondo le cifre ufficiali ciò è pari a un terzo della linea della povertà).

Onestamente si può vivere con un milione di tomans? Dici come ci si può vivere. Ogni minatore va in pensione dopo 20-25 anni. Prende 1milione e 40 mila, come può vivere con quei soldi? Questa miniera è andata avanti per 1.700 metri senza nessuna installazione, dove sono i responsabili? L’altra sera il vicegovernatore ha affermato che non c’era gas nella miniera; sono tutti bugiardi. Non abbiamo un governatore. Voi avete organizzato un funerale per i 14 lavoratori di Pelasco, perché non c’è funerale per i nostri morti? Là sono morti 14 lavoratori e voi avete organizzato il funerale a Tehran, perché non avete organizzato un funerale per i nostri 40 morti? Guarda queste madri! Sono le loro madri, queste le loro mogli. Hanno 77 bambini, cosa dobbiamo fare? Non abbiamo neanche pane da mangiare… Sono pieno di dolore. Sono morti tutti. 40 persone sono morte qui; non riusciamo a tirarli fuori in 40 giorni; i loro cadaveri puzzano.

Signor presidente, sai cosa vuol dire lavorare in una miniera, cosa vuol dire essere un minatore? Non pagano per la nostra assicurazione. Lavoriamo un anno, ci pagano per 6 mesi… Non ci pagano l’indennità per il lavoro pesante. Cosa dobbiamo fare?

Ai tempi della rivoluzione andavano in pensione dopo 15 anni. Adesso non ci lasciano andare in pensione neanche dopo 25 anni. Le loro mogli e i figli sono venuti qui e sono rimasti per una settimana. Non possiamo più lavorare nella miniera. Vi esprimo le mie rimostranze; il presidente non verrà più qui. Non verrà fino a che non ne moriranno altri 50.