Lettera aperta a padre Mario ed a frà Marchionne

…Ma, er culo, non lo volete?

Prima avete tagliato pensioni e salari, posti posti di lavoro ed art.18.
Adesso tocca a ministeri, ospedali ed università.
Adesso tocca agli statali: fuori in 200.000!

D’altra parte, anche voi, cari tecnici, avete i vostri esami in Europa, che non finiscono mai.
Dovete fare bene i vostri “compiti a casa”, qui in Italia, e tenere a posto i conti.
E si sa, i conti hanno a che fare con la matematica, tutte cifre e niente cuore.
Non si può certo tener conto di chi protesta, o si arrampica sui tetti, o, disperato, si suicida.
Sarebbe un cedere all’umanità, e per quella, non sono proprio tempi adatti.

Di fronte a 36 miliardi di risparmi di spesa, non è il caso di andare per il sottile.
E mentre voi tecnici operate, un altro tecnico, frà Marchionne, continua a minacciare:

“ se non aumenta la capacità di assorbimento del mercato automobilistico nei prossimi 24-36 mesi, c’è uno stabilimento di troppo in Italia”.
Sistemati pure gli operai meccanici, già storditi dal contratto capestro di Pomigliano.
Avevano accettato quel “modello” per conservare il posto di schiavitu’, ed ora, anche quella rischia di sparire.
C’è sempre qualcuno piu’ schiavo di noi, a questo mondo.

L’importante è che tutto si svolga tranquillamente, senza chiasso, in maniera sobria.
Sobri voi tecnici nell’attacco contro di noi, sobri noi lavoratori nella risposta.
Qualche scioperetto solo minacciato, qualche presidio nei dintorni dei palazzi del potere.
Cosi’, senza esagerare…hai visto mai si risentisse puzza di anni ’70, o peggio, di lotta di classe.
E poi, c’è sempre una nazionale per gli europei.
Perduti……..

lavoratori sobri appena appena un po’ incazzati

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