Lettera aperta. In questa “buona scuola” il “cattivo” è chi protesta

Riceviamo e pubblichiamo l’appello per una mobilitazione contro la repressione nelle scuole.

C’è qualcosa di preoccupante che in questi giorni sta avvenendo in molti istituti di Napoli. Episodi che hanno un forte odore di autoritarismo e che richiamano alla mente metodi e atteggiamenti che definire fascisti non sembra essere un’esagerazione.

Sono notizia di questi giorni le spaventose dichiarazioni di vari presidi delle scuole di Napoli di fronte ai numerosi momenti di partecipazione, confronto e protesta che gli studenti stanno mettendo in campo in questi mesi contro i provvedimenti sulla scuola.

Ma chiariamoci meglio. Da settembre, la Scuola pubblica italiana è stata investita da un ferocissimo attacco, l’ennesimo, portato avanti per l’occasione dal Governo Renzi e dal ministro dell’Istruzione Giannini, atto a smatellare gli ultimi rimasugli di diritto allo studio rimasti in questo paese e a cancellare quel barlume di idea di “Scuola” come istituzione di cultura libera e non asservita agli interessi del mercato.

Sono stati tanti e coinvolgenti i momenti organizzati dagli studenti, assemblee, cortei, occupazioni, autogestioni, dibattiti e molti altri: tutto ciò che l’energia e la creatività degli studenti ha messo in campo per difendere una idea di scuola diversa ha costantemente riempito scuole e le piazze.

Di fronte a queste mobilitazioni sarebbe stato scontato e naturale, se ci fosse la buona fede, che i presidi prendessero parola al fianco di chi sta cercando di difendere l’istituzione della quale sono a capo.

Al contrario, si sono organizzati per attaccare e reprimere queste iniziative degli studenti senza risparmiarsi in menzogne, metodi inquisitori e dichiarazioni persecutorie ben al di là della soglia della vergogna.

Coloro che dovrebbero essere la carica più alta all’interno delle scuole non hanno avuto scrupoli a denunciare gli studenti, a puntare il dito contro i collettivi, a annunciare il pugno di ferro, chiedendo alle forze dell’ordine di colpirli, annunciando bocciature e provvedimenti disciplinari, indignandosi per la presunta indulgenza dei genitori, inviando anche le famiglie a una repressione più forte, e schierandosi al fianco di chi, Governo in primis, cerca di ridurre il mondo della formazione in macerie.

Nel farlo non si sono sprecate parole a vanvera come “terrorismo”, “atteggiamento cammoristico”, l’eventulità di “reati associativi” e altre ridicole amenità di questo tipo.

Pare davvero che in questo paese, chiunque cerchi con coerenza e costanza di difendere la scuola, di portare all’ordine del giorno i problemi che l’attraversano, di creare momenti di confronto e di dibattito debba essere ostracizzato e perseguitato da presidi-menager (un binomio che suona in questi giorni come presidi-dittatori) che, ribaltando i minimi canoni della decantata missione educativa, chiede a gran voce l’intervento delle forze dell’ordine e l’utilizzo di misure repressive.

Su tutti è emblematico il caso dell’istituto tecnico-industriale Giordani-Striano nel quale ben 7 studenti, per bocca della stessa preside, sarebbero stati denunciati. La colpa? Quella di non rassegnarsi agli edifici scolastici che crollano, ai laboratori inutilizzabili, a un mondo della formazione sempre più piegato di fronte agli interessi di Confindustria e di chi non vede l’ora di ricevere dalle scuole studenti “formati a puntino” per poter essere utilizzati e sfruttati sui posti di lavoro. Se a fronte di provvedimenti governativi che sotto il nome di Buona Scuola distruggono il diritto allo studio, fanno della scuola qualcosa che sempre più assomiglia a un’azienda o cercano di rendere le aule delle caserme piene di studenti “buoni” (per i profitti delle aziende) gli studenti fanno senire la propria voce, si organizzano in collettivi, organizzano iniziative e occupano per protesta la propria scuola, i presidi rispondono a tutto questo con denunce, l’intervento delle forze dell’ordine, la diffamazione sui giornali e la messa all’indice degli studenti più coerenti e combattivi nelle loro rivendicazioni. Trovando proni e reattivi giornali pronti a amplificare la voce solo di una delle campane, quella “più in alto”.

Sia chiaro che è una pia illusione pensare che questi provvedimenti possano arrestare le lotte degli studenti. Di fronte a leggi e provvedimenti che attaccano la vita degli studenti, la loro possibilità di studiare e di organizzare le proprie rivendicazioni, non c’è repressione o metodi autoritari che tengano. Quando in gioco ci sono i diritti e la voglia di rendere la scuola e la società un posto migliore, non saranno campagne di vero e proprio “terrorismo mediatico”, sospensioni o denunce a fermare chi vuole dire “basta”.

Infine, non si può pensare che le lotte contro chi devasta la scuola possano essere arginate dagli strilli dei presidi o dalla repressione della polizia. Se sul piatto c’è il futuro e la possibilità di prendere parola i tentativi di diffamarla e contrastarla troveranno di fronte una sempre maggiore unità tra gli studenti e solidarietà di tutti coloro che non negoziano i propri diritti.

Per denunciare questo clima repressivo e di intimidazione è indetta una conferenza stampa il giorno 1 dicembre alle ore 13:00 ai cancelli dell’istituto Giordani-Striano in via Caravaggio 184. Si invitano la stampa e tutti i mezzi di informazione a partecipare.

Collettivo Giordani Autorganizzato
Studenti Autorganizzati Campani
Collettivo Autorganizzato Universitario
Collettivo Genovesi-Campanella
Collettivo Settimo
Collettivo Fonseca
Collettivo Pagano-Bernini
Collettivo Vittorini
Collettivo Liceo Artistico Ss. Apostoli
Collettivo Nitti
Collettivo Labriola
Collettivo Rossini
Movimento Pansini
Collettivo G.B. Vico
Collettivo Sannazzaro
Collettivo Comenio Autorganizzato
Collettivo Galilei
Liceo Alberti
Collettivo Nautico
Collettivo Falcone
Collettivo Vittorio Emanuele
Collettivo Virgilio
Collettivo Pareto
Collettivo Gentileschi
Collettivo Mazzini
Collettivo Siani
Collettivo Vincenzo Cuoco
ITG Della Porta
Collettivo Umberto I
Collettivo Mercalli
Liceo Elsa Morante
ISIS Vittorio Veneto
IPIA Miano
ISIS De Nicola
ISIS Livatino
ITIS Galileo Ferraris
ITIS Giustino Fortunato
Villari (Napoli)
Garibaldi (Napoli)
Fermi Gadda (Napoli)
Da vinci (Napoli)
Ferraioli (Napoli) De Filippis
Galdi (cava de’ Tirreni)
Diaz (Caserta)
Giannone (Caserta)
Giordani (Caserta)
Severi (Salerno)
Colletta (Avellino)
Barsanti (Pomigliano)
Emilio Segrè (Marano)
Torrente (Casoria)
Giordano Bruno (Arzano)
De Liguori (Acerra)
Dalla Chiesa (Afragola)
Gandhi (centrale e succursale) (Casoria)
Professionale (Arzano)
Miranda (Casoria)
Brunelleschi (Afragola)
Imbriani (Pomigliano)
Giannone (Benevento)
Rummo (Benevento)
Convitto Giannone (Benevento)
Telesia (Telese)
Imbriani (Avellino)
Rossi Doria (Avellino)
De capraris (Avellino)
Menna (Salerno)
Magistrale Galizia (Nocera)
E.Pascal (Sant’antonio)
Siani (Casalnuovo)
Caccioppoli (Napoli)
Cantone (Pomigliano)
G.D’orso (Avellino)
Mancini (Avellino)
Convitto Colletta (Avellino)
Amatucci (Avellino)
De santis (Sant’angelo dei Lombardi)
Da procida (Salerno)
Alfano (Salerno)
Focaccia (Salerno)
Giuseppe Aragno (Docente Universitario)
Coordinamento KAOS
Collettivi Autonomi
Zer081
Aula Flex
Mensa Occupata
Collettivo Studenti Federico II
Insurgencia
Mezzocannone Occupato
Dada
Uds Napoli
Coordinamento Precari Scuola
Link Napoli