Piacenza – Ucciso operaio in lotta – Per una mobilitazione ampia e unitaria per il diritto di sciopero

Ieri notte, ai cancelli del magazzino GLS di Piacenza, nel corso di un picchetto in uno sciopero organizzato dalla USB per rivendicare la stabilizzazione di 13 lavoratori, uno dei lavoratori è stato travolto e ucciso da un camion.

Il lavoratore, egiziano, in GLS dal 2003, che oggi avrebbe compiuto 53 anni, lascia la moglie e 5 figli. Il sentimento di cordoglio e di solidarietà con la famiglia e i compagni di lavoro non basta. Occorre che i responsabili, e non si tratta del solo autista ma di tutto un sistema di sfruttamento e arricchimento nel settore della logistica, paghino un prezzo, anche politico ed economico. Occorre che da questo lutto i lavoratori traggano una più forte determinazione di lotta, non solo per la difesa delle condizioni immediate, ma contro questo sistema che arriva ad uccidere chi lotta.

La Procura di Piacenza cerca di far passare la tesi del tragico incidente: non ci sarebbe stato alcun picchetto, e il lavoratore sarebbe sbucato da non si sa dove finendo sotto il camion che procedeva a passo d’uomo. L’unico responsabile sarebbe la vittima. Vogliono avallare la tesi che uccidere sfondando un picchetto non è reato?

Alcuni lavoratori presenti con il sindacato USB sostengono che dei dirigenti hanno esortato il camionista ad uscire dal magazzino nonostante il picchetto, e questi avrebbe lanciato il camion in velocità. Il fratello della vittima ha sentito il direttore della GLS di Piacenza incitare il camionista: “schiaccialo come un ferro da stiro!”.

Mentre ci auguriamo che le indagini accertino le responsabilità, sosteniamo ogni iniziativa di protesta e di lotta contro questo omicidio del capitale, per la libertà di sciopero, e vediamo con favore che in questa protesta e in questa lotta sono superate le differenze tra sigle sindacali con iniziative in numerose aziende e città, a partire dalla manifestazione di sabato 17 alle ore 14 a Piacenza.

La Redazione di Pagine Marxiste

Di seguito, pubblichiamo alcuni comunicati di varie organizzazioni e realtà di fabbrica

UN ASSASSINIO PADRONALE PER DIFENDERE IL PROFITTO – USB PROCLAMA PER DOMANI SCIOPERO IN TUTTO IL SETTORE PRIVATO

Roma, 15/09/2016

Abd Elsalam Ahmed Eldanf, 53 anni 5 figli, operaio presso il magazzino GLS di Piacenza è stato ucciso da un camion lanciato contro il picchetto che accompagnava una difficile trattativa in corso nella notte. Assieme a lui è rimasto ferito, per fortuna in maniera lieve un altro facchino.

Abd Elsalam, pur non essendo un precario, lottava contro la precarietà e per il rispetto degli accordi sottoscritti, a prezzo di dure lotte, tra l’USB e la GLS costantemente messi in discussione dall’azienda come stava avvenendo anche ieri sera.

Le responsabilità dell’azienda sono incontrovertibili, sia per il clima di ricatto e di schiavitù che vige nei suoi depositi attuato grazie alla totale complicità di tutte le altre sigle sindacali, sia per aver incitato i camionisti dell’azienda a sfondare il picchetto. Altrettanto incontrovertibili le responsabilità del Governo nella destrutturazione dei diritti dei lavoratori e l’introduzione del jobs act che sono la vera causa dell’assassinio di Abd elsalam ahmed eldanf.

Il settore della Logistica è diventato da tempo strategico per il capitale, sempre più in cerca di profitti che ora, dopo la delocalizzazione della produzione fuori dall’Italia, si realizzano attraverso una sfrenata competizione sulla velocità con cui le merci stesse si muovono per arrivare in tempi più rapidi possibile ai clienti finali. Di fronte al profitto per qualcuno è lecito anche uccidere chi lotta contro la nuova schiavitù.
– La USB ha dichiarato lo SCIOPERO IMMEDIATO di tutto il settore della logistica a livello nazionale dalle 05 di oggi 15 settembre alle 05 del 16 settembre con blocco dei magazzini e delle merci ed ha invitato le proprie strutture di fabbrica ad organizzare scioperi e fermate di protesta
– l’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato proclama 2 ore di sciopero nazionale a fine di ogni turno per tutti i settori, le aziende e le società di lavoro privato per la giornata di domani, 16 settembre.

L’USB conferma per tutto il settore della logistica lo sciopero nazionale di 24 ore, indetto dalle ore 05.00 del 15/09/16 alle 05,00 del 16 settembre 2016.
– In tutte le principali città italiane si svolgeranno presidi di protesta presso gli Uffici del Governo.
– Alle ore 13,30 Conferenza Stampa sul piazzale antistante la GLS a Piacenza
– A Roma alle ore 15 Mobilitazione sotto gli uffici del Ministro del Lavoro in Via Veneto dove USB chiede di incontrare il Ministro Poletti.
– A Firenze alle ore 18.00 presidio presso Direzione Territoriale Del Lavoro – via Spartaco Lavagnini 9 Firenze
– A Pisa alle ore 19.00 presidio Piazza XX Settembre
– SABATO 17 ORE 14 MANIFESTAZIONE A PIACENZA.

Unione sindacale di Base

SGB e CUB al fianco dei lavoratori della GLS di Piacenza aderiscono alle iniziative di solidarietà

IERI NOTTE, ALLA GLS DI PIACENZA, UN AUTISTA HA SFONDATO IL BLOCCO DEGLI SCIOPERANTI CON UN TIR CAUSANDO LA MORTE DI UN LAVORATORE, ISCRITTO USB, CHE RIVENDICAVA IL RISPETTO DEGLI ACCORDI SOTTOSCRITTI SULLE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO.

Questa vicenda dimostra, una volta di più, quali siano le condizioni di ricatto e di sfruttamento che dominano nel settore della logistica.

Un settore dove imprenditori senza scrupoli e cooperative, false e molte volte colluse con la criminalità organizzata, che, con l’intento di triplicare i profitti, impongono condizioni di totale sfruttamento con ritmi di lavoro sempre più pesanti e flessibili, utilizzo di manodopera precaria o in nero, condizioni igieniche e di sicurezza quasi inesistenti, continui cambi d’appalto al massimo ribasso, salari da fame e troppo spesso buste paga “truccate”.

Le lotte per bloccare i magazzini, i tir e le spedizioni, e quindi l’intera filiera commerciale, hanno consentito ai lavoratori di riacquistare dignità, in molti casi anche di rompere le catene della schiavitù.

Tutto ciò, però, ancora non basta.

Tanto più se si parla di un autista spronato a sfondare il picchetto da un addetto vicino all’azienda.

Proprio quegli autisti che, il più delle volte, sono costretti anche a lavorare 15 ore al giorno senza che gli paghino gli straordinari e che quindi, dovrebbero stringersi in una sola forza con i facchini, per ripristinare legalità e dignità nei magazzini sparsi per tutta Italia.

Come CUB e SGB non possiamo che piangere la morte di un lavoratore che, insieme ai suoi colleghi, chiedeva solo rispetto e dignità.

Questa vicenda deve darci però la forza di tornare a lottare, ancora e più forte di prima, e di ritrovare momenti di unità, perchè le condizioni da caporalato presenti nei magazzini non possono più essere tollerate.

La CUB e SGB aderiscono alle iniziative di solidarietà che si stanno organizzando nelle varie città italiane.

CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE
Milano – V.le Lombardia 20 www.cub.it

SINDACATO GENERALE DI BASE
Milano – Via Mossotti, 1 www.sindacatosgb.it

Piacenza. Ucciso mentre scioperava!

Quanto è accaduto nella notte a Piacenza è un fatto gravissimo. Un lavoratore è stato ucciso da un camion ai picchetti durante un blocco. Ucciso mentre scioperava con USB per difendere il suo posto di lavoro! Questa è una ferita per tutti e tutte noi.

Pubblichiamo il comunicato dei compagni di USB, unendoci in tutto alla loro rabbia e al loro dolore.

sindacatoaltracosa – opposizione Cgil

Comunicato USB: ammazzateci tutti!

Sui fatti di Piacenza. I comunicati di Maserati, Ferrari e Motovario

Comunicati di solidarietà dalle fabbriche

Maserati
Tutta la RSA FIOM Maserati condanna fortemente quanto è avvenuto a Piacenza con l’assassinio di un operaio che manifestava per i propri diritti. Tipici omicidi che rientrano nella logica del super sfruttamento, della logica capitalista e dell’aggressione della classe padronale.
RSA fiom Maserati Modena

Ferrari
COMUNICATO RSA FIOM FERRARI accompagnato da 1 ora di sciopero domani
Apprendiamo con sconcerto che ieri sera un camionista ha deliberatamente falciato ed ucciso un lavoratore della SEAM durante uno sciopero davanti alla GLS di Piacenza.

SEAM è un’azienda che ha un appalto in GLS ed i lavoratori picchettavano per rivendicare l’assunzione dei precari dopo che l’azienda non aveva rispettato gli accordi.

Spesso si sente dire che gli scioperi sono atti violenti, non tenendo conto di quanto siano violente le condizioni imposte al giorno d’oggi nei posti di lavoro.

Il fatto in questione non può essere derubricato ad incidente stradale, ma deve essere messa in piena luce che è in atto una guerra fra poveri, dove chi vince è il capitale.

Oltre ad esprimere solidarietà alla famiglia del lavoratore ucciso, una famiglia con 5 figli, vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai compagni della vittima, che non si faranno intimidire.
RSU Fiom Ferrari

RSU FIOM MOTOVARIO
E’ con un immenso sentimento di rabbia di sgomento e di sdegno che denunciamo il vile , infame, drammatico gesto perpetrato ai danni di un operaio come noi che ne ha cagionato la morti. Infatti la notte scorsa un operaio che l’ottava e si batteva con altri compagni per il diritto al lavoro contro la precarieta’ ed i licenziamenti veniva barbaramente investito ed ucciso da un tir che a quanto pare ha voluto sfondare il picchetti. VERGOGNA !!! Questa la vera faccia delle promesse del progresso del capitalismo liberista !!! Altro che! Questa la barbarie questa l’ inesorabile guerra tra poveri che ha sempre prodotto e continua a produrre !!! Le più sentite condoglianze alla moglie ed i figli rimasti orfani. Hai compagni in lotta : La vostra lotta e’ anche la nostra lotta !!!

Sui fatti di Piacenza. Scioperi anche nelle fabbriche!

Dopo i fatti accaduti stanotte a Piacenza, dove Abd Elsalam Ahmed Eldanf, un lavoratore iscritto a USB, è stato ucciso mentre scioperava, travolto da un camion che ha forzato i picchetti, USB ha dichiarato lo sciopero di tutto il settore della logistica a livello nazionale dalle 05 di oggi 15 settembre alle 05 del 16 settembre.

Nel frattempo, molte Rsu si stanno mobilitando dal basso con iniziative e comunicati di solidarietà. Oggi scioperano i nostri compagni della Same, domani quelli di Motovario, Ferrari e GKN. Invitiamo tutti quelli che possono a fare altrettanto. Quanto è accaduto è una ferita per tutte e tutti noi!

Comunicato della RSU Oerlikon Graziano di Rivoli

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Comunicato della FIOM Same

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Comunicato RSU GKN e RSA di Easy-Group, FILCAMS e USB

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[GLS] Comunicato nazionale sulla morte di Abd Elsalam Ahmed Eldanf

Morire sul lavoro o mentre si lotta sul posto di lavoro non è mai una tragica fatalità.

La morte di Abd Elsalam Ahmed Eldanf, lavoratore egiziano di 53 anni padre di 5 figli, in servizio presso il centro di smistamento della GLS di Piacenza, ci riempie di tristezza e di rabbia.

Quando si muore in questo modo, schiacciato da un TIR in movimento, le fatalità non esistono. La carenza e l’insufficienza di misure di sicurezza e prevenzione adeguate attengono a delle responsabilità ben precise, che sarebbero aggravate se venissero confermate ipotesi di volontarietà di qualche responsabile o del conducente del mezzo per contrastare l’agitazione sindacale che era in corso da parte della USB.

Ci uniamo al dolore dei suoi cari, dei suoi amici e dei suoi compagni di lavoro e faremo tutto quello che è necessario per render giustizia ad una morte tanto assurda e per dare sostegno alla sua famiglia.

Rendiamo e renderemo omaggio ad Abd Elsalam Ahmed Eldanf mettendo in campo tutte le possibili iniziative di lotta e di denuncia riguardo l’accaduto, ai diversi scenari che si potrebbero aprire e alla libertà di sciopero.

Per stanotte, intanto, abbiamo deciso di non lavorare negli HUB della GLS in segno di lutto.

Per i prossimi giorni proseguiremo la mobilitazione condividendo, se ci sono le condizioni, momenti di lotta e denuncia unitarie con le altre realtà politiche, sindacali e sociali sul piano locale e nazionale.

Lì 15/09/2016
Sindacato Intercategoriale COBAS – Associazione Diritti dei Lavoratori COBAS – Cub Trasporti

UN OPERAIO UCCISO DALLA VIOLENZA DEL CAPITALE

Abd Elsalam Ahmed Eldanf, operaio egiziano della Seam (ditta in appalto alla Gls), è stato ucciso durante un picchetto di sciopero (promosso dal sindacato Usb) davanti ai magazzini della Gls di Piacenza. L’operaio è stato investito da un camionista che, come riferito da numerosi testimoni, ha cercato di forzare il blocco su incitazione dei responsabili dell’azienda. Siamo spesso al fianco degli operai della logistica in sciopero davanti ai magazzini e per questo conosciamo bene scene di questo tipo: gli sgherri delle multinazionali non esitano a mettere a repentaglio la vita degli operai pur di difendere i profitti dei padroni.

Esprimiamo cordoglio per la morte di Ahmed, siamo vicini alla famiglia e ai suoi compagni di lotta. Ma non bastano il dolore e l’indignazione. La morte di Ahmed è un omicidio del capitale, che, in nome del profitto di pochi miliardari, prima schiavizza e poi ammazza senza pietà gli operai. Le condizioni degli operai nei magazzini della logistica sono disumane, con ritmi di lavoro pesantissimi, salari miserrimi e continui ricatti padronali. Spesso sono operai immigrati ad essere impiegati nei magazzini, con contratti di lavoro presso cooperative che ignorano i più elementari diritti del lavoro. Operai che devono difendersi quotidianamente anche da atteggiamenti razzisti e xenofobi.

La morte di Ahmed è un omicidio di Stato, con la responsabilità del governo che, con leggi come il Jobs Act, precarizza e smantella i diritti dei lavoratori, costretti a rischiare la vita per uscire dalla condizione di schiavitù in cui si trovano. Non solo: il governo, restringendo il diritto di sciopero con leggi e accordi liberticidi, è corresponsabile di un clima diffuso di criminalizzazione degli scioperi e delle lotte, clima che porta anche a queste conseguenze estreme.

Il Fronte di Lotta No Austerity esprime la propria solidarietà alla famiglia di Ahmed, ai suoi compagni di lotta, al suo sindacato. Facciamo appello a partecipare a tutte le iniziative di protesta per questo omicidio dei padroni e dei loro complici.

Fronte di Lotta No Austerity

[Piacenza] Facchino GLS travolto e ucciso durante lo sciopero

15 Settembre 2016

Stamattina appena svegli abbiamo appreso una terribile notizia: un operaio, durante un picchetto fuori alla GLS di Piacenza, è stato travolto e ucciso da un tir che voleva forzare il blocco.

Una morte che ci fa rabbia perché mostra plasticamente cosa conti davvero per chi comanda: il profitto. Un obiettivo che viene prima di ogni cosa: che ci chiede di essere flessibili, di lavorare la notte, i festivi, a chiamata, di essere più produttivi, di lavorare 20 ore di cui la metà non retribuite (situazione piuttosto diffusa proprio nei magazzini della logistica), che spinge il governo Renzi a ridurre i poteri delle ispezioni INAIL e sostituire le regole sulla sicurezza con delle semplici autocertificazioni da parte dell’azienda. Quella sete di profitto che arriva a schiacciare le persone, se queste si organizzano per difendere quel briciolo di diritti che ci sono rimasti sui posti di lavoro. E’ quello che è successo questa notte ad un operaio egiziano di 53 anni, Abdesselem el Danaf, che stava scioperando insieme ai colleghi davanti alla Seam di Piacenza, azienda in appalto alla GLS, uno dei colossi della logistica dove le lotte di questi anni hanno dimostrato il contrasto insanabile tra gli interessi di multinazionali sempre più ricche e quelli di lavoratori sempre più sfruttati. Ma anche dove tanti lavoratori si son organizzati per rispondere a questa situazione, per strappare condizioni di lavoro più umane.

La situazione della GLS è comune a tante aziende e cooperative che si occupano di logistica, ma purtroppo anche a tante altre aziende, fabbriche: i lavoratori stavano protestando per la regolarizzazione di 13 contratti. Contratti che sarebbero già dovuti essere regolarizzati ma, ovviamente, i padroni sono venuti meno agli accordi. Per questo ieri USB aveva indetto un’assemblea tra tutti i lavoratori per discutere del mancato rispetto degli accordi raggiunti a maggio sul reintegro dei lavoratori a termine. A causa dello scorretto atteggiamento della Seam, i lavoratori hanno deciso di entrare immediatamente in sciopero, bloccando l’ingresso dello stabilimento piacentino. Come abbiamo spesso visto in queste occasioni la tensione è palpabile, perché gli scioperi nella logistica fanno male ai padroni, toccano direttamente le loro tasche. Quante volte abbiamo visto queste scene? La lunghissima fila di camion fermi all’ingresso. Le provocazioni dei crumiri vicini all’azienda e gli incitamenti agli autisti a forzare i blocchi, le grida “schiacciali, schiacciali”. Tante volte è andata bene. Talvolta si è scampata la tragedia per un soffio, come accaduto ai mercati generali di Torino dove l’anno scorso una solidale finì all’ospedale investita da un furgoncino. Questa volta purtroppo la tragedia si è verificata. Come riferisce il comunicato dell’USB, il camionista è stato a lungo incitato da un responsabile vicino all’azienda che lo spronava: “Vai, vai”. Così alla fine il tir ha investito il lavoratore che è deceduto e le forze dell’ordine hanno salvato il camionista dal linciaggio degli altri facchini.

Una morte che aggiungiamo alle migliaia che ogni giorno perdono la vita sul lavoro perché i padroni vogliono risparmiare sulla sicurezza, sulla prevenzione, vogliono imporre ritmi insostenibili. Ma questa volta ci fa anche più male perché quel lavoratore è stato ucciso proprio mentre stava lottando per cambiare questa situazione, per ottenere condizioni di lavoro più dignitose. Per questo l’hanno ucciso. Perché il profitto di padroni e multinazionali non è compatibile con il rispetto della vita delle persone. Perché vale più il loro guadagno della vita umana. Ma è veramente possibile vivere in un costante clima di terrore, violenza fisica e psicologica solo perché si chiede il rispetto dei propri diritti? E’ possibile morire perché si pretende un lavoro dignitoso?

Come questa notte hanno gridato i facchini di Piacenza “ammazzateci tutti”, e anche se lo state già facendo con i limiti al diritto di sciopero, gli stipendi da fame, i carichi di lavoro insostenibili noi e nessuno mai si lascerà intimidire o fermare.

Tutta la nostra solidarietà ai compagni di Piacenza, alla famiglia del compagno travolto e a tutti quelli che quotidianamente e coraggiosamente resistono e lottano! Intanto alle 11 di questa mattina USB ha annunciato una conferenza stampa a Piacenza, mentre anche gli altri sindacati presenti nel settore della logistica, SiCobas e ADLCobas, hanno annunciato che nella giornata di oggi organizzeranno iniziative di solidarietà e sostegno al lavoratore, alla famiglia ed a tutti i facchini piacentini.

Scioperi e manifestazioni in tutto il Paese.
La USB ha dichiarato lo SCIOPERO IMMEDIATO di tutto il settore della logistica a livello nazionale dalle 05 di oggi 15 settembre alle 05 del 16 settembre

In tutte le principali città italiane si svolgeranno presidi di protesta presso gli Uffici del Governo:
– Alle ore 13,30 Conferenza Stampa sul piazzale antistante la GLS a Piacenza
– A Roma alle ore 15 Mobilitazione sotto gli uffici del Ministro del Lavoro in Via Veneto dove USB chiede di incontrare il Ministro Poletti.
– A Vicenza ore 17.30, davanti alla GLS, via della siderurgia.
– A Napoli oggi alle 17 sotto la Prefettura
– A Padova Venerdì 16 ore 18 – Canton del Gallo
– A Firenze oggi ore 18 sotto il Direzione Territoriale Del Lavoro – via Spartaco Lavagnini 9
– A Bergamo oggi ore 13,30
– A Pisa oggi ore 18,00 Piazza XX settembre
– A Torino oggi alle 17 sotto la Prefettura
– A Livorno oggi ore 18 sotto la Prefettura
– Scioperi oggi e domani nelle fabbriche Same, GKN, Motovario e Ferrari e Piaggio
– SABATO 17 ORE 12 MANIFESTAZIONE A PIACENZA.

Clash City Workers