Sciopero alla Fiat di Melfi: un primo passo verso l’unità tra gli operai combattivi


Proprio nel giorno in cui Landini e i vertici Fiom erano impegnati nell’ennesimo tentativo di riassemblare i resti della sinistra parlamentare e i trombati eccellenti dal PD di Renzi, i suoi stessi iscritti fuori ai cancelli Sata di Melfi scioperavano non solo contro i sabati e le domeniche lavorative voluti da Marchionne, ma anche contro la volontà dello stesso Landini, il quale è arrivato al punto di minacciare di “espulsione” gli operai dissidenti qualora avessero scioperato.

Con buona pace di questo buffone che si appresta al grande salto nella politica di palazzo speculando sulla pelle degli operai, quella di ieri e’ stata una giornata di lotta importante, che tra le altre cose ha visto per la prima volta da anni operai di Melfi, Pomigliano e Termoli fianco a fianco fuori ai cancelli di uno stabilimento Fiat.

Si tratta ora di lavorare affinché la giornata di ieri non resti un episodio isolato…

REINTEGRO A SALARIO PIENO DI TUTTI I CASSINTEGRATI E LICENZIATI
NO AL JOBS ACT RENZI-MARCHIONNE
PER LA COSTRUZIONE DI COMITATI OPERAI AUTOCONVOCATI IN TUTTO IL GRUPPO FIAT
SOLO LA LOTTA PAGA!
UNITI SI VINCE!

COC-Napoli