Jobs Act: la beffa di Natale

Con la chiusura del 2014, alla Camera sono stati approvati i primi due decreti attuativi del Jobs Act. Sotto forma di regalo di Natale, un regalo certamente gradito per gli sfruttatori, ma una beffa per gli sfruttati. Il primo provvedimento è uno schema per un decreto legislativo che non solo cancelli definitivamente il reintegro in caso di licenziamento ingiusto salvo che per licenziamento apertamente discriminatorio (notoriamente chi discrimina lo dichiara

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[Milano] 21/10/2014: Contro il “Jobs Act” di Renzi

Contro il “Jobs Act” di Renzi Contro il Jobs Act di Renzi, moltiplicatore di licenziamenti, ricatti padronali, disoccupazione l’unica difesa è il fronte comune dei lavoratori occupati e disoccupati Su questi temi il Comitato per il Salario Minimo Garantito organizza una CONFERENZA PUBBLICA MARTEDI’ 21 OTTOBRE 2014 ore 21 a Milano presso il MACAO Viale Molise 68 (ex Macello) (Mezzi pubblici: 12, 66, 84, 90, 91, 92 e 93) Comitato

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Il ritorno degli operai

Gli operai tornano a riempire le piazze: giovedì a Bologna e ieri a Torino parecchie migliaia di operai hanno detto un chiaro no al tentativo governativo di fare piazza pulita di ciò che rimane delle conquiste dei decenni passati. In particolare lo sciopero generale dell’Emilia Romagna indetto per la giornata del 16 ottobre ha visto adesioni altissime in alcune tra le più importanti fabbriche della regione Parmalat, Barilla, GD, Lamborghini,

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Minoranza PD: dai ruggiti ai guaiti

Dopo tante rimostranze e proteste, la minoranza PD si è messa in riga. L’imposizione della fiducia sull’approvazione al Senato ha fatto passare con buon margine (165 Sì, 111 No e 2 astenuti) la legge delega che dà al governo il mandato per preparare una nuova legislazione del lavoro, ma già nella riunione di direzione del 29 settembre il provvedimento era passato di gran carriera e gli “irriducibili” avevano promesso il

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L’affondo sull’articolo 18

E siamo di nuovo d’accapo con l’Articolo 18 della “Legge 300”, più comunemente conosciuta come “Statuto dei Lavoratori”. Tale Articolo prevede il diritto di “reintegra”, cioè di ripristino del posto di lavoro per quel lavoratore licenziato in maniera “discriminatoria”: con motivazioni inerenti cioè alle sue convinzioni o appartenenze politico- sindacali, al suo credo religioso, alla sua razza ed a tutto ciò che concerne il terreno della sua vita privata. Molti

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Governo extraparlamentare per le riforme padronali

Col governo ora in formazione, la borghesia cerca di accelerare sugli obiettivi che le stanno a cuore. Viene richiesta da tutti una nuova legge elettorale per una maggiore stabilità politica e meno tasse per le aziende per rilanciare i profitti, ma anche un aumento della precarietà del lavoro e un taglio della spesa pubblica – quindi dei servizi pubblici – per far quadrare i conti: il lavoro sporco iniziato dal

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