L’Ucraina, Eldorado dell’industria della morte

Abbiamo sostenuto che la guerra in Ucraina è una guerra imperialista per lo sfruttamento della classe lavoratrice e delle risorse naturali ucraine. La rapina era già in corso da anni, con i capitali occidentali ad occupare spazi ceduti dai gruppi capitalistici russi – e ucraini – in difficoltà. La Germania aveva tenuto una posizione attendista, non volendo guastare i rapporti con la Russia, principale fornitrice di energia e acquirente di

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Il “pacifismo” peloso del nazionalista Orban

Orban è stato rieletto per un quarto mandato, certo grazie a una legge elettorale scritta a suo vantaggio, certo per il ferreo bavaglio imposto ai media, ma principalmente perché, mentre la maggior parte dei leaders europei ha infilato l’elmetto a fianco della Nato, ha scelto di rifiutare le armi all’Ucraina e di conservare buoni rapporti con la Russia in nome degli interessi specifici dell’Ungheria e per poter continuare impunemente a

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Le prime crepe nel sovranismo europeo
Attenti Salvini e Di Maio!

Qualche settimana fa Salvini esaltava come suo modello il premier ungherese Orbán, un sovranista duro e puro, che, a sentire il sovranista nostrano “aveva il consenso del suo paese” grazie alle sue bordate contro gli immigrati e la sua linea dura contro la UE. Oggi il governo giallo verde si è ridotto a censurare stampa e TG sotto il proprio controllo perché non si parli delle manifestazioni proletarie e “popolari”

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Pagine Marxiste n. 41 (dicembre 2016)

Editoriale. La vittoria che conta (e che manca) La legge di Bilancio 2017. Un bilancio di classe USA: elezioni presidenziali. Un governo di miliardari e generali per più sfruttamento e più guerre Stati Uniti. Un’economia in ripresa, che rischia di rallentare senza la forza lavoro immigrata Il Socialisti Labour Party di Daniel de Leon nel giovane movimento operaio statunitense Note sul proletariato in Italia Jobs Act, voucher e false partite

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Novembre 1956: l’imperialismo russo affoga nel sangue la rivoluzione ungherese

Sessant’anni fa, esattamente alle luci dell’alba del 4 novembre, i carri armati russi, supportati da un ingente Corpo d’Armata e dalla copertura aerea, intervengono a Budapest (e poi nel resto dell’Ungheria) per stroncare nel sangue la rivoluzione dei Consigli Operai sorta il 23 ottobre. Il comunicato ufficiale del Cremlino motiva l’invasione come “aiuto al governo rivoluzionario e operaio dell’Ungheria” (il governo del riformista Imre Nagy, che non riesce a frenare

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Il boom della Cina e le reazioni tedesche/Bild: + Bild 110626/27 I cinesi in Germania per fare acquisti

Cina, Germania, rapporti potenza Gfp     110628 Il boom della Cina e le reazioni tedesche + Gfp 110817 L’egemone vacillante + Bild 110626/27 I cinesi in Germania per fare acquisti P. RONZHEIMER, M. KLUCKERT, N. BLOME, R. KLEINE, H. KAUTZ – La politica di Berlino verso la Cina è contraddittoria, non per divergenze nella politica estera tedesca verso Pechino, quanto perché espressione di interessi contrastanti: – 1. da una parte la ricerca del profitto

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L’interesse della Cina nell’offerta di aiuto/FT: Gli scambi rivelano l’allontamento della Cina dal Dollaro

Rapporti potenza, Ue, Cina, crisi debito Asia Times      110701 L’interesse della Cina nell’offerta di aiuto Jian Junbo + Ft     110620 Gli scambi rivelano l’allontamento della Cina dal Dollaro Jamil Anderlini eTracy Alloway – L’interesse della Cina alla UE è confermato dal ripetersi delle visite del suo primo ministro: Tesi: AT: – L’obiettivo della Cina nei confronti dell’Europa è la diversificazione delle sue riserve in valuta estera, e dei suoi interessi globali: o  

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Lettera minatoria da Berlino

Ungheria, Ue, Germania Gfp     091125 Lettera minatoria da Berlino – La “Nota di protesta, una dimostrazione di forza da parte della Germania e di altri otto paesi occidentali verso l’Ungheria, ●    rafforza nei fatti l’estrema destra nazionalista ungherese. ●    e rende manifesta la dipendenza economica ungherese, soprattutto dalla Germania; ●    Il risultato concreto dei 20 anni della “corruzione” di cui l’Ungheria è accusata è l’esteso controllo economico del paese, soprattutto da

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Opel – Magna vuole trasferire la produzione dei motori dalla Germania

Faz      090610 Opel – Magna vuole trasferire la produzione dei motori dalla Germania Christoph Ruihkamp ●    Opel appartiene attualmente per il 65% a una fiduciaria controllata dallo Stato tedesco e per il 35% all’ex casa madre General Motors; o   fra 4 settimane la società di amministrazione fiduciaria siglerà un contratto vincolante con Magna e il consorzio partner della russa Sberbank sulla vendita del 55% di Opel. o   Sberbank pensa di

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[Germania-Ungheria] Un segno di amicizia

Gfp     090421 Un segno di amicizia ●    La dipendenza quasi-coloniale dell’Ungheria dall’economia tedesca non sarebbe possibile senza una stretta cooperazione politica, iniziata nei primi anni 1980, con il comune obiettivo di liberare il paese dall’egemonia sovietica. o   Da ricordare il “Paneuropa-Picknick”, agosto 1989, coordinato da Budapest, Berlino e Vienna, a cui parteciparono diverse centinaia di cittadini della DDR che varcarono il confine ungaro-austriaco, accelerando il crollo del sistema Urss. A

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