Sul sito del Quotidiano della Calabria leggiamo una notizia raccapricciante, di quelle che ti fanno venire il sangue alla testa ma che i media di regime evitano con cura di diffondere, interessati solo a riportarci tutti i discorsi del buffone Renzi o a romperci le scatole con la vicenda dei marò. Il sito del quotidiano calabrese riporta il grido d’allarme dell’associazione diocesana di Lamezia Terme (nessuno potrà quindi dire che si tratta di “strumentalizzazione dei soliti professionisti della contestazione”) riguardo all’aumento vertiginoso di richieste di aiuto legato all’impoverimento delle famiglie. Secondo la Caritas Diocesana di Lamezia Terme, infatti, tra il …
Il significativo indebolimento economico del Venezuela, legato alla diminuzione del prezzo del petrolio ha reso possibile l’annuncio ufficiale sulla ripresa dei rapporti fra Usa e Cuba. Ma la svolta è stata preparata nel tempo da entrambe le parti. Da ultimo in ottobre il segretario di Stato Kerry ha ringraziato ufficialmente Cuba per il suo aiuto nella lotta contro Ebola.
La spaccatura fra Cuba e Usa risale al 1959, quando Fidel Castro prende il potere e nazionalizza oltre un miliardo di beni americani sull’isola. Tra il 1960 e il 1962 Kennedy impone sanzioni, poi l’embargo e la rottura di ogni rapporto diplomatico.
Da …
La caduta del prezzo del petrolio, con un dimezzamento da oltre 110 a meno di 60 $ al barile mentre scriviamo, inverte un ciclo di alti prezzi iniziato con il nuovo secolo, che faceva seguito a un ciclo discendente iniziato con il controshock petrolifero del 1979 seguito al primo shock del quadruplicamento del 1973-74.
Nella figura: prezzi a dollari costanti del 2010 per barile
Le cause di fondo risiedono nelle diverse dinamiche di offerta e domanda di petrolio (e gas), e nei loro riflessi sulla concorrenza tra paesi produttori.
Ma il capitalismo è anarchia del mercato + intervento degli Stati espressione di sezioni …
Questo è il terzo di tre articoli sulle lotte di classe in nordafrica; il primo è stato pubblicato il 17/12/2014, il secondo il 21/12/2014.
L’esempio dell’Iraq e dell’Egitto ci dimostra che lo scontro di classe prosegue anche in condizioni politiche difficilissime. Questo vale per altri paesi mussulmani.
Iran
Nonostante il serio rischio per la propria sicurezza personale, il 16 novembre 2014 oltre un migliaio di lavoratori edili hanno protestato dinanzi al parlamento contro i progetti del governo di eliminare la previdenza sociale per 400mila salariati del settore e di eliminarla del tutto per i nuovi assunti. Questa misura servirà ad accrescere i profitti …
Nel 2009, a un anno dall’esplosione della crisi finanziaria internazionale, la prosaica denominazione di “Legge Finanziaria” è stata sostituita da quella di “Legge di Stabilità”, nel tentativo di affermare un presunto primato della politica sulle caotiche leggi del capitalismo, italiano o internazionale che sia, e di contrastare la oramai chiara percezione da parte dell’elettorato italiano che, in esso, sicurezza e stabilità sono solo chimere.
Ma anche l’ambizione del nuovo manovratore al timone del governo, Matteo Renzi, di presentarsi come garante della “stabilità” per il sistema Italia ha subito un violento e plateale attacco proprio nella maratona per la sua approvazione al …
Questo è il secondo di tre articoli sulle lotte di classe in nordafrica; il primo è stato pubblicato il 17/12/2014.
In tutti i paesi arabi coinvolti nelle “primavere arabe” la situazione sociale non è sostanzialmente migliorata, ma negli ultimi due anni l’Egitto ha visto un numero maggiore di scioperi del decennio che ha preceduto la rivoluzione del gennaio-febbraio 2011. Dopo il ritorno al potere delle Forze armate nell’estate 2013, sono continuate le mobilitazioni, mobilitazioni che nel febbraio 2014 hanno fatto cadere il governo di Hazem Beblaui.
Aggiorniamo le informazioni riportate su questo sito sulle lotte dei salariati egiziani.
Il movimento operaio egiziano è …
Una delle costanti che tutti danno per scontata in politica estera è l’asse privilegiato Israele-Usa, quindi l’idea di Israele “gendarme statunitense” in Medio oriente per questo ampiamente foraggiato, armato e difeso. Il dato della spesa americana per Israele e delle forniture militari è incontrovertibile.
Il vicepresidente Joe Biden ha informato il Senato Usa che la sola amministrazione Obama, dal 2008, ha fornito a Israele 17 miliardi di $ in aiuti militari; di cui 225 milioni consegnati nel pieno dei bombardamenti su Gaza quest’estate e 350 milioni stanziati il 13 dicembre 2014. Entrambe le elargizioni finalizzate ufficialmente a rafforzare il sistema missilistico …
L’ultimo rapporto sulle torture della CIA a danno dei prigionieri nel nome della cosiddetta “guerra al terrorismo” alza un velo su un segreto di pulcinella. Da tanto tempo erano note le pratiche di interrogatorio come il waterboarding (l’immersione in acqua al limite dell’annegamento), il walling (il prigioniero viene sbattuto violentemente contro il muro), la privazione del sonno per 180 ore, l’alimentazione per via anale, le ore di interrogatorio, le minacce di uccidere i familiari, le umiliazioni continue, e altro ancora, così come era nota la pratica di estradare i presunti terroristi in paesi dove i diritti umani non esistono, come …
Scontri settari, sanguinosi attacchi da parte di IS contro tribù e clan sciiti e risposta armata della coalizione internazionale di predoni imperialisti e potenze regionali per mantenere la propria influenza sull’area degradano sempre più le condizioni di vita e di lavoro del proletariato di Irak e Siria. Ma in Medio Oriente c’è un’altra battaglia in corso. Quella che i lavoratori stanno coraggiosamente conducendo per difendersi dagli attacchi del capitale, privato e statale.
Irak. Nelle terribili condizioni in cui sono stati gettati dalla guerra, i salariati iracheni combattono anzitutto per conquistare il diritto a organizzazioni indipendenti dai sindacati ufficiali, precluse ai dipendenti …
Lunedì 15 dicembre sarà la data culmine di un lungo periodo di scioperi e agitazioni che scuotono il Belgio dall’estate
Il nodo attuale sono le misure decise, su pressione europea, dal governo Michel (nota 1), insediatosi dopo quattro mesi di trattative nell’ottobre 2014: 11 miliardi di € di risparmi sul bilancio in 5 anni, l’aumento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni, tagli alla sanità, tagli salariali (riduzione dell’aggancio dei salari all’inflazione con un risparmio di circa 3 miliardi di € e una perdita pro capite per ciascun lavoratore di 340 € all’anno), taglio degli assegni sociali e di disoccupazione, riduzione …