Poco seguite in Italia, le elezioni politiche in Polonia, come alcuni aspetti della vicenda greca, mostrano come l’aumento delle diseguaglianze e il peggioramento delle condizioni di lavoro possano essere cavalcati da frazioni borghesi, che additano come unici responsabili da un lato l’Europa, dall’altro gli immigrati, annegando nel nazionalismo le differenze di classe. Un rischio che si corre in tutti i paesi europei, sia pure coniugato con ideologie diverse, adatte alle tradizioni culturali e politiche di ogni paese.
Le prime avvisaglie si erano avute alle presidenziali del maggio 2015, con la vittoria di Andrzej Duda, del PiS (Prawo i Sprawiedliwość – Diritto …
In Siria ed Irak proseguono le operazioni militari che ognuno dei paesi della pseudo coalizione per la cosiddetta guerra contro IS conduce per i propri interessi. Ma, con l’intervento diretto prima della Turchia contro i curdi e soprattutto della Russia a difesa del regime siriano e in accordo con l’Iran, i rapporti di forza tra le potenze globali e regionali si vanno fortemente modificando e le relazioni divengono sempre più intricate.
Alleanze che si fanno e si disfano, competizione tra potenze regionali e globali che scompagina i piani originari di ogni membro della litigiosa coalizione, rivelando i reali interessi in gioco …
Alcuni giorni fa, dopo lo scoop del Corriere su un eventuale intervento diretto italiano in Iraq, funzionari Nato hanno fatto intendere, poi confermati da Renzi in diretta, che l’Italia confermerà la missione Isaf in Afghanistan. Come è noto oggi in Afghanistan operano 9.800 soldati Usa, che resteranno anche nel 2016, 850 tedeschi, 760 italiani e 500 turchi.
Isaf, iniziata nel 2003, è costata fino al 2013 quasi 5 miliardi di € la Germania nello stesso periodo ne ha spesi 11 di miliardi), cui vanno aggiunti i del 2014. Dal 2015 l’operazione si chiama Resolute Support, perché avrebbe dovuto limitarsi all’addestramento e …
Pubblichiamo questo comunicato di molti proletari in divisa della Grecia.
Mentre in Italia c’è chi solidarizza col governo borghese di Tsipras che svolge il lavoro più sporco contro i migranti, in Grecia c’è chi si rifiuta di obbedire ai suoi ordini.
Le lotte dei proletari greci, per quanto prive di una direzione rivoluzionaria, hanno seminato una comune coscienza di classe che attecchisce anche all’interno delle istituzioni più reazionarie. Bisogna impegnarsi affinché questa coscienza si espanda su tutto il Mediterraneo e l’Europa, per scardinare la Fortezza Europa e le sue filiali nordafricane e preparare la lotta contro un sistema economico basato sullo sfruttamento …
Pubblichiamo la traduzione di un articolo pubblicato da: https://communismeouvrier.wordpress.com/
Le proteste operaie continuano e si sviluppano quotidianamente in Iran. Ne sono un esempio le lotte degli insegnanti negli ultimi dieci giorni. In occasione della giornata internazionale degli insegnanti gli insegnanti si sono riuniti in diverse città e hanno reiterato le loro rivendicazioni come la liberazione dei loro colleghi incarcerati. Tra gli slogan di queste assemblee facciamo notare “i prigionieri politici devono essere liberati”. Gli insegnanti chiedono anche che i loro stipendi superino la soglia di povertà.
Il governo ha annunciato che la soglia di povertà era fissata a 3 milioni di Toman, …
Nel Kurdistan iracheno dal 1° ottobre sono in corso manifestazioni e scioperi di lavoratori del pubblico impiego,[1] ospedali, scuole, università e amministrazioni pubbliche, via via allargate a diverse città, Erbil, Halabja, Sulaimania, Halabcheh, Raniyeh, e Koyeh, Kalar….
Centinaia di insegnanti, dopo aver scioperato per una intera settimana, sono scesi in piazza a Sulaimania e Erbil. Hanno dichiarato che non torneranno al lavoro prima di ricevere tutto quanto loro dovuto. Dopo le proteste il governo ha provveduto ad erogare gli arretrati di un mese. Secondo il giornale Rudaw da giugno a causa delle difficoltà economiche circa 1000 insegnanti hanno abbandonato il Kurdistan, …
Come comunisti esprimiamo il nostro cordoglio per le 128 vittime del barbaro attentato di Ankara, e denunciamo il criminale comportamento del governo turco e dei governi, Italia inclusa, suoi complici di fatto, salutando il moto di protesta che dalla Turchia ha trovato sostegno a fianco delle comunità curde in Europa.
Si tratta del più grave attentato mai avvenuto in Turchia, che fa seguito alle stragi di Diyarbakir, a giugno durante un comizio del partito curdo HDP, e di Suruc, a luglio, contro un gruppo di giovani intenzionati a portare aiuti a Kobane. Anche tra i manifestanti di martedì 13 a Milano, …
Negli ultimi giorni lo scoop del Corriere della Sera, titolato “L’Italia bombarderà l’ISIS” rilancia l’ipotesi si una partecipazione “attiva” del contingente italiano in Iraq contro l’ISIS. Pinotti e Gentiloni smentiscono e ridimensionano (“è una ipotesi” “da valutare con gli alleati” se sarà il caso “il parlamento ovviamente sarà coinvolto”). Renzi cancella un viaggio in Libano, Pinotti incontra il segretario alla Difesa USA Ash Carter a Sigonella.
E’ evidente che una parte del capitalismo italiano di cui si fa portavoce il Corriere preme per l’intervento, ma una parte frena, preoccupato per i costi (vedi proposta del ministro Padoan di ridurre del 3% …
Sul terreno di Siria ed Iraq sono mandati al macello decine di migliaia di proletari spinti dalle appartenenze etniche e religiose, assoldati dai petrodollari del Golfo e dai dollari ed euro delle potenze occidentali. Quando un fronte rischia di cedere ecco le potenze imperialiste bombardare dal cielo i nemici dei propri amici: prima americani, inglesi, francesi, canadesi, australiani, i paesi del Golfo, i turchi (che tendono a confondere i kurdi con l’ISIS), poi di nuovo Hollande con l’intento di essere tenuto in maggior conto dai soci-predoni nel Consiglio di Sicurezza, ora i russi nello sforzo di spianare la strada alla …
Ci informa Initiative Communiste Ouvrière, 5 ottobre: “Questo lunedì i salariati di Air France si sono messi in sciopero contro un piano che sopprime 2.900 posti di lavoro con numerosi licenziamenti. In collera, difendendo a giusto titolo, i loro posti di lavoro, dei dipendenti hanno investito questa mattina la riunione del Comitato Centrale d’Impresa e due quadri dirigenti, il Direttore delle risorse umane e il direttore di Air France Orly, hanno avuto gli abiti strappati. “Violenza aggravata” secondo Valls, Macron e la direzione di Air France (Nota 1). Ma la vera violenza è quella che, oggi a Air France come …