Pubblichiamo un comunicato del sindacato SI Cobas sulla mobilitazione del 23 e 24 ottobre scorsi.In questi giorni, quando il governo si appresta a elargire migliaia di euro a piccola e media borghesia entro metà novembre, i lavoratori regolari aspettano 3-4 mesi per ricevere la cassa integrazione (metà salario) e quelli irregolari non ricevono nulla, è sempre più urgente una risposta di classe per far pagare la crisi agli sfruttatori e non agli sfruttati.
Lo sciopero generale della logistica di venerdì scorso e le manifestazioni del giorno seguente indette dal Patto d’azione per un fronte unico anticapitalista hanno rappresentato un altro piccolo …
Il presidente brasiliano recupera popolarità grazie a un forte aumento della spesa per la lotta alla povertà. Ma questa politica “sociale” dovrà presto fare i conti con la recessione economica e la scarsità di risorse disponibili oltre che con le pressioni liberiste che arrivano dai suoi alleati.Se di fronte a un possibile ridimensionamento della spesa sociale e all’aumento dello sfruttamento la classe lavoratrice si accontenterà di quel poco che viene elargito, l’”assistenzialismo di destra” potrà tamponare la crisi del capitalismo brasiliano; se invece reagirà con la lotta, potrà non solo sconfiggere il governo, ma anche porre le basi per il …
Riceviamo e pubblichiamo questa denuncia arrivataci giovedì 22 ottobre dal Movimento di lotta per la casa di Firenze
Un fatto gravissimo si è consumato ieri mattina ai danni di una donna abitante in una casa popolare. Antonella; colpevole di non riuscire a pagare l’affitto al comune perché disoccupata e fragile, rimasta sola dopo la morte della madre, invece di essere aiutata ha subito la decadenza dell’assegnazione, inutili nel tempo certificati e redditi inesistenti, tentativi di accordo per sanare la morosità con casa spa l’ente gestore di questo ignobile carrozzone che è diventato il comune di Firenze, dicevamo ieri mattina verso le …
IL GOVERNO CONTE CI VUOLE DOCILI E RASSEGNATICONFINDUSTRIA CI VUOLE SCHIAVI E AFFAMATI
Mentre in tutta Europa dilaga la seconda ondata pandemica, nel nostro paese il governo e le amministrazioni locali si trovano a fronteggiare la nuova emergenza con un sistema sanitario disastrato come in primavera: pochissime nuove risorse, strutture fatiscenti, gravi carenze d’organico e un personale medico-infermieristico che a dispetto delle fatiche sfiancanti del lockdown continua ad essere umiliato dal mancato rinnovo del CCNL di categoria e da livelli salariali da fame.
I padroni, con la complicità di governo ed istituzioni locali, la scorsa primavera hanno contribuito a trasformare la pandemia …
Estratto da The Economist, 8.10.2020
La pandemia Covid-19 ha innescato enormi rivolgimenti nell’organizzazione del lavoro. In poche settimane lavoratori impiegatizi hanno abbandonato in massa gli uffici, spostando il lavoro a casa, le riunioni sono state sostituite da call di Zoom e gli spostamenti con un aumento di ore di lavoro.
Da un’inchiesta di Itam, Stanford Univ. e Univ, of Chicago, risulta che 2/3 del PIL americano di maggio è stato prodotto dal lavoro a distanza (a domicilio), una trasformazione nelle tecniche di produzione inedita per il tempo di pace. Secondo questa ricerca, le imprese americane prevedono che la percentuale di giorni di …
Brasilia, 23 aprile 2019, 15° Acampamento Terra Livre
La pandemia di Covid-19 ha colpito duramente le popolazioni indigene brasiliane, prive di assistenza, di mezzi di protezione, di strutture sanitarie, ma aperte ai contagi per la presenza delle sempre più frequenti incursioni di squadre al servizio dell’industria mineraria e agroalimentare e di chi altro è interessato a sfruttare le risorse di quelle terre. A fine settembre si contavano 28.500 casi di contagio e 443 morti, dato in grande difetto per le difficoltà di una raccolta dati rigorosa ed esaustiva.
Il 1 ottobre il governo Bolsonaro emana un decreto legge che prevede la costituzione …
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato del SI Cobas sulla rottura delle trattative per il rinnovo del CCNL dei lavoratori Metalmeccanici
Proprio mentre scrivevamo quest’articolo, abbiamo appreso della rottura delle trattative sul rinnovo del CCNL metalmeccanici, con l’abbandono del tavolo da parte di Federmeccanica e la proclamazione di 6 ore di sciopero da parte di Fiom, Fim e Uilm, suddivise in 2 ore di fermo nell’immediato sotto forma di assemblea e 4 di sciopero nazionale di categoria per il prossimo… 5 novembre.
Nel rilevare come anche di fronte a uno schiaffo di tale violenza per i vertici confederali la prudenza non sia …
Come tutti i governi borghesi anche quello indonesiano cerca di trarre profitto dal Covid 19, per reprimere le lotte e peggiorare la situazione dei lavoratori, in nome dell’economia. La legge Omnibus è stata fatta passare alla chetichella nel weekend (3-4 ottobre) e le manifestazioni sono state proibite per l’emergenza sanitaria, ma studenti e lavoratori sono scesi in piazza nelle principali città, a Giacarta e Bandung, ma anche in tutta Giava, nel Borneo orientale (= Kalimantan) e nelle Sulawesi settentrionali. Nelle Università gli studenti hanno scioperato per solidarietà.
La legge Omnibus, innanzitutto, interviene a modificare 79 disposizioni legislative in materie che riguardano …
Alliance of Middle Eastern and North African Socialists
Pubblichiamo la traduzione di una significativa presa di posizioneinternazionalista dello scorso settembre da parte di due compagni grecisul conflitto greco-turco, che condividiamo, ripresa dal sitoallianceofmesocialists.org“.
15 settembre 2020
Nonostante l’isteria nazionalista che la propaganda dei media di stato e i mass media alimentano in entrambi i Paesi, è evidente l’ansia delle masse popolari, tanto in Grecia che in Turchia, riguardo alla possibilità di una guerra.
scritto da Pantelis Afthinos e Κostas Kousiantas
Ancora una volta il conflitto tra il capitalismo greco e quello turco si avvicina a un punto di ebollizione. Sarà cruciale il tempo che rimane …
I meno giovani ricordano fra i feroci conflitti interetnici che insanguinarono il Caucaso, all’indomani dell’implosione dell’URSS, quello del Nagorno Karabakh (nota 1). Questa piccola enclave armena dentro l’Azerbaijan, oggi 140 mila abitanti circa, una superficie pari a metà della Sardegna, prevalentemente montuosa, fu uno stato indipendente, infeudato alla Persia, fino al 1813, quando fu assorbito dall’impero russo. Nel 1923 Stalin volle attribuirlo all’Azerbaijan, benché il 98% della popolazione fosse armena. In questo modo Mosca si garantiva una situazione di continue tensioni interetniche a tutto vantaggio di una politica di divide et impera. La decisione era particolarmente pesante perché appena sette-otto …