La politica unilateralista e protezionista adottata da Trump per “torcere il braccio” ai concorrenti e tarpare l’ascesa del rivale cinese rischia di divenire un boomerang in un mercato mondiale che vede ancora due continenti, Asia e Africa con potenziale di espansione.
La Cina ha approfittato del fatto di essere uscita per prima dalla crisi da Covid-19 per ottenere la firma del trattato di libero scambio RCEP dei paesi dell’Asia orientale e del Sudest asiatico, dal Giappone alla Corea del SUd alle Filippine, Indonesia, Vietnam, Tailandia ecc., desiderosi di poter accedere al mercato cinese e, nel Sudest,, entrare in posizione privilegiata nella …
Pubblichiamo la scheda di un articolo scritto sul sito di Al Jazeera il 15 novembre 2020 sulla firma del Regional Comprehensive Economic Partnership
Dopo 8 anni di difficili e complessi negoziati, la Cina e altri 14 paesi hanno concordato la creazione del più grande blocco di libero scambio del mondo, che riguarderà il 30% dell’economia globale, il 30% della popolazione mondiale e raggiungerà i 2,2 miliardi di consumatori.
Il Regional Comprehensive Economic Partnership – RCEP (Partenariato economica regionale globale) dovrebbe contribuire ad accelerare la ripresa dagli shock della pandemia del coronavirus. rimuovendo o riducendo ulteriormente le già basse tariffe commerciali sui prodotti …
Pubblichiamo una scheda informativa sul conflitto interno all’Etiopia e sull’intervento delle potenze nella regione.Fonti: Bbc 12,14,15 nov. 2020/Al Jazeera, 11,12 nov. 2020/Amnesty International 12 nov. 2020/Quartz, 13 nov. 2020
Sulle relazioni Italia-Etiopia rimandiamo a questo articolo.
Lo scontro tra il Partito al governo nella regione etiope ribelle del Tigrai (Nord Etiopia), il Fronte di Liberazione del Popolo del Tigrai (FLPT) (nota 1), e il governo federale etiope del primo ministro Abiy Ahmed, si è intensificato lo scorso settembre, quando Abyi ha dichiarato illegale le elezioni regionali in Tigrai, indette nonostante il divieto imposto a causa della pandemia Covid.
Centinaia le vittime degli scontri, …
C’è una storia di aggressione e inaudite violenze nelle relazioni tra l’Italia e l’Etiopia che precede quelle che attualmente vengono definite “proficue” relazioni economiche.
Sul conflitto in corso in Etiopia rimandiamo a questo articolo.
Per non dimenticare, riassumiamo in breve la faccia oscura, ma fondamentale e complementare a quella “presentabile” degli attuali rapporti “pacifici” dell’imperialismo italiano.
Dopo aver tentato già da fine Ottocento (1896) la conquista dell’Abissinia (il nome dato all’Etiopia), il regio esercito italiano venne distrutto nella battaglia di Adua. I tentativi italiani di conquista culminarono con la guerra condotta durante il fascismo, con un breve periodo di occupazione militare, fino a …
La tregua firmata fra Armenia e Azerbaijan, con la regia russa, pone temporaneamente fine al massacro, almeno fino alla prossima puntata.
La Russia è intervenuta con un tempismo molto preciso. Storica “garante” per l’Armenia, non ha in realtà sostenuto a fondo militarmente l’esercito armeno; ha aspettato che Yerevan fosse al limite, vicina al crollo, per ammissione dello stesso esercito armeno, perché non potesse rifiutare una mediazione favorevole a Baku. L’Armenia, infatti, ha accettato un’amputazione territoriale secca. In pratica perde tutti i distretti azeri di cui si era impadronita nel 1993 (nota 1). L’alleato Nagorno Karabakh perde la città di Sushi e …
Pubblichiamo la sintesi di un articolo pubblicato da German Foreign Policy il 12 novembre 2020
Con la Strategia europea per la sicurezza, adottata il 12 dicembre 2003, la UE si proponeva di “creare un anello di Stati governati in modo responsabile ad est dell’Unione europea e ai confini del Mediterraneo, con i quali possiamo mantenere stretti rapporti di cooperazione”.Da allora, sono scoppiati guerre e conflitti in tutta una serie di Paesi attorno alla Ue, che essa non è riuscita a controllare: in Libia, Mali, Libano, Siria e Ucraina orientale; ora si aggiungono le proteste in Bielorussia e i conflitti con la …
Centinaia di milioni di persone in USA e nel mondo non vedranno più ogni giorno in TV quella chioma rossa costata 800 mila dollari sopra quel volto da mastino sparare veleni contro gli immigrati, contro le donne, contro la natura, contro tutto ciò che non è American. Questo populismo rozzo e becero di un pescecane cresciuto con le speculazioni immobiliari che si atteggia a patrono della working class, alimentandone nazionalismo e corporativismo, perde il suo più potente megafono su scala mondiale, con cui entravano in risonanza i populismi d’Europa e del mondo. Ciò non può non darci senso di sollievo.
Ma …
La guerra fra Armenia e Azerbaijan per il Nagorno Karabakh, iniziata il 27 settembre, prosegue fra tregue violate, bombardamenti di città e accuse reciproche e speculari di provocazioni e violenze.
I proletari dell’area pagano con migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati il prezzo dell’avidità delle borghesie locali e i giochi delle potenze.
Il Caucaso è dagli anni ’90 terra di conquista. Pur sempre “cortile di casa” della Russia, è oggetto di contesa sia fra le potenze regionali che fra i vecchi imperialismi, tutti desiderosi di partecipare alla spartizione di aree di influenza. Tutti disposti a inviare consiglieri militari, fornire …
Il Cile domenica 25 ottobre è andato alle urne per cambiare quella costituzione che nel 1980 era stata scritta sotto la dittatura di Pinochet e da allora aveva subito poche modifiche.
La consultazione elettorale ha visto una partecipazione del 50% degli aventi diritto, la più alta dall’instaurarsi della democrazia. L’altra metà ha ritenuto che non fosse importante per il proprio futuro. Per la prima volta sono andati a votare moltissimi giovani e proletari residenti nelle ‘zone di sacrificio’ del modello cileno: quartieri popolari metropolitani e zone minerarie, con esiti plebiscitari.
La consultazione era accompagnata da grandi aspettative e grandi speranze, ad un …