Il Corno d’Africa ha visto negli ultimi decenni un rinnovato interesse da parte delle potenze mondiali e regionali. Usa, Cina, UE, ma anche Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Qatar, Iran ed Egitto. Interesse militare e commerciale per la sua posizione strategica lungo la rotta tra il Mediterraneo e l’Estremo Oriente, una rotta di importanza critica crescente anche perché coinvolta nello scontro tra le due superpotenze Usa-Cina, dato che da qui passa una delle vie marittime della nuova Via della seta.
Del Corno d’Africa interessano anche i terreni agricoli, arraffati con il land grabbing,[i] l’estrazione di minerali e petrolio, come pure …
Le elezioni in Brasile hanno confermato già dal primo turno la corsa a destra del paese e un maggior radicamento istituzionale delle forze reazionarie di estrema destra, sconfessando ogni prognostico.
La vittoria di Lula non significa la sconfitta di Bolsonaro e del bolsonarismo.
Sia il Senato che la Camera sono in mano alla destra di Bolsonaro. Il Senato viene occupato da 15 senatori affiliati all’ex presidente, guadagnando il primato come coalizione, mentre la ‘bancada’ di Lula è al quinto posto, con 9 senatori.
La destra moderata, rappresentata dall’ MDB (Movimento Democratico Brasiliano), perde senatori; ma il grande sconfitto è il PSDB (Partito Socialdemocratico …
Questo è il testo che la Tendenza internazionalista rivoluzionaria (TIR) ha presentato agli altri organizzatori del convegno del 16 ottobre a Roma come contributo da discutere in via preliminare quale schema per la relazione introduttiva. Ringraziamo tantissimo i compagni Hanna e Luca per la traduzione in tedesco.
Il testo è ora incorporato nel libro La guerra in Ucraina e l’internazionalismo proletario appena pubblicato, 208 pp., 10 euro, che può essere richiesto scrivendo a com.internazionalista@gmail.com (Red.).
La guerra in Ucraina e l’internazionalismo proletario – un libro della TIR
I nostri punti fermi
1. La guerra in Ucraina è l’ultimo di una sequenza di eventi traumatici di questo inizio del XXI secolo …
“Grigia è ogni teoria, caro amico. Verde è l’albero aureo della vita.” (Goethe – Faust)
Chi ci conosce, sa bene che abbiamo sempre ritenuto il reddito di cittadinanza come poco più che un’elemosina di stato, e ciò da molto prima che il governo Conte 1 lo rendesse realtà.
Per decenni la “fu” sinistra di classe si è fronteggiata duramente e si è divisa attorno al tema delle rivendicazioni immediate per il contrasto alla disoccupazione di massa, fattore fisiologico e “necessario” al normale funzionamento del modo di produzione capitalistico ad ogni latitudine.
Tale confronto si è articolato nel tempo essenzialmente attorno a 3 posizioni:
A) i …
Due sono i fatti salienti delle elezioni del 25 settembre, e riguardano due campi sociali diversi. L’esplosione dell’astensionismo riguarda essenzialmente il campo operaio-proletario, e in seconda battuta il mondo giovanile. La vittoria di Meloni/FdI riguarda invece essenzialmente il campo della piccola e media borghesia accumulativa.
L’esplosione dell’astensionismo
L’astensione dal voto è una tendenza di lungo periodo in tutti i paesi occidentali, maturata (e studiata) prima negli Stati Uniti. Limitandoci all’Italia repubblicana, l’affluenza alle urne è stata superiore al 90% fino alla fine degli anni ‘70, tra le più alte al mondo, ed è rimasta fino al 2008, per quasi quaranta anni, intorno all’80%. Dal …
Le origini della Chiesa ortodossa russa
Parlare di Chiesa ortodossa è ovviamente e volutamente sbagliato, perché a differenza della Chiesa cattolica, che è una organizzazione religiosa centralizzata sovranazionale, con sede giuridica a Roma, esiste un insieme di Chiese ortodosse, variamente aggregate, che fanno riferimento all’ortodossia e col nome stesso rivendicano di essere depositarie del vero cristianesimo (in greco fin dal IV secolo d.C. ortodossia significa giusta dottrina).
La fede ortodossa conta oggi 220 milioni di battezzati. Ogni chiesa è diretta da un sinodo di vescovi e da un Patriarca. Alcune sono affiliate gerarchicamente a quelle più importanti, altre sono autocefale, cioè indipendenti. …
La Missione 3 (M3) riguarda le ”Infrastrutture per una mobilità sostenibile”. Le vengono assegnati 31,46 miliardi. È suddivisa in due componenti (nota 1)
Questi fondi sono affidati al MIMS, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili retto da Enrico Giovannini. Il MISM in realtà dispone per il PNRR di 61,4 miliardi. Gestisce infatti non solo i fondi delle M3, ma anche una parte dei fondi della M2 (rivoluzione verde e transizione ecologica), perché per esempio per rendere i porti “verdi” si deve sostituire il carbone con l’elettricità. Il MISM gestisce anche parte dei fondi della M5 (inclusione e coesione), perché …
Premessa . Questo articolo è il primo di una serie e non presume di dire tutto, ma solo di dare un inquadramento generale ad articoli che seguiranno. Molte delle informazioni, soprattutto le cifre, sono nelle note per rendere più scorrevole il ragionamento.
Il primo dato interessante del PNRR è l’elasticità della cifre a disposizione, sia quella complessiva che quelle al dettaglio. Ad aprile 2021 Draghi parlò di un PNRR di 248 miliardi, ad agosto la cifra totale era cambiata: 235,1 miliardi.
Come è noto PN sta per Piano Nazionale e RR fa riferimento al Recovery and Resilience Facility europeo (da adesso …
La crisi istituzionale tunisina è arrivata al capolinea, con il colpo di stato “democratico” del presidente Kais Saied. Inevitabili le conseguenze sull’intero quadro nord africano e medio orientale. Di qui l’attenzione di tutte le borghesie arabe, ma anche di Turchia, Francia e Italia. Saied cavalca l’onda lunga del malcontento popolare e proletario, per proporre una soluzione autoritaria. Soluzione che ovviamente non andrà a vantaggio del generoso movimento di protesta che a intervalli regolari occupa le piazze denunciando la situazione di disoccupazione, lavoro nero, crollo dei redditi e da ultimo fallimento della assistenza sanitaria. Un movimento che già dal 2013 ha registrato come tutte le promesse della politica borghese all’indomani della cacciata di Ben Ali siano andate deluse e che deve emanciparsi in nome dei suoi interessi di classe.
Pubblichiamo un nostro contributo al dibattito in corso nel Patto d’Azione Anticapitalista aperto da Marco Ferrando con la proposta delle nazionalizzazioni sotto controllo operaio delle aziende che chiudono.
La discussione avviata sulle rivendicazioni del Patto d’Azione, sulla patrimoniale come sulle nazionalizzazioni deve a mio parere poggiare su basi materialistiche. Certo serve consultare i nostri maestri, ma con lo stesso loro spirito e metodo materialista: partire dal modo di produzione capitalistico come analizzabile con gli strumenti del marxismo per individuare le contraddizioni e le forze su cui fare leva per il suo rovesciamento rivoluzionario, nella società senza classi.
La discussione non può risolversi …