Contro il piano farsa: presidiato l’ingresso della Fiat di Pomigliano

Stamattina (6 maggio) presidiato l’ingresso della Fiat di Pomigliano in concomitanza con l’incontro di Detroit, contro la presentazione del piano industriale che prevede la produzione di nuove vetture negli stabilimenti del centro e nord Italia. Da questo piano che prevede il finanziamento di più di 30 miliardi di euro, sono completamente tagliati fuori gli stabilimenti chiusi da anni, senza alcuna possibilità di reintegro di migliaia di cassintegrati. Mentre Il piano

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[Napoli] 9 MAGGIO 9:30 Presidio di lotta al tribunale piazza Cenni

VENERDI 9 MAGGIO alle 9:30 con il Presidio di lotta al tribunale di Napoli piazza Cenni per l’immediata scarcerazione dei compagni detenuti e con la conferenza stampa insieme con gli avvocati difensori dei compagni che dal 13 febbraio scorso sono sottoposti a misure cautelari emesse dal G.i.p. De Gregorio. Ricordiamo infatti come nonostante l’impianto accusatorio del giudice che condanna per reato di associazione a delinquere 25 attivisti dei Disoccupati Organizzati

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Riprende la lotta all’Ikea di Piacenza

Ikea e San Martino sparano sui lavoratori SI Cobas: 33 sospesi Riprende la lotta Nell’ottobre 2012 le cooperative Ikea lasciavano a casa 40 lavoratori iscritti al SI Cobas rei di avere fatto sciopero, per cacciare il SI Cobas dal magazzino. Seguirono 5 mesi di lotta durante i quali alla maggioranza dei lavoratori venne chiesto di lasciare il SI Cobas se volevano lavorare, ma alla fine tutti i lavoratori espulsi (tranne

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Primo Maggio di lotta a Bagnoli: La lotta non si arresta!

A distanza di un anno dalla mobilitazione che fece saltare il concerto dei sindacati confederali con gli scontri avvenuti a Città della Scienza (http://www.laboratoriopoliticoiskra.org/comunicati/lavoro/item/307-abbiamo-rovinato-la-festa-confederali.html) anche quest’anno un migliaio di studenti, disoccupati, precari e lavoratori hanno riempito il corteo del 1° Maggio a Bagnoli che per il terzo anno consecutivo si costruisce appunto in un’area della città di Napoli simbolo complessivo delle contraddizioni di un sistema che oramai produce solo disoccupazione,

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1° maggio: il Comitato per il Salario Minimo Garantito in piazza a Milano

La giornata del 1° Maggio, che richiama la storica lotta per la riduzione dell’orario di lavoro, e che mobilita in tutto il mondo i proletari che non ci stanno a subire lo sfruttamento del capitale, ha impegnato il Comitato per il Salario Minimo Garantito di Milano a fare sentire la sua voce: in una città percorsa dal corteo “funebre” dei sindacati confederali, o da kermesse che nulla hanno a che

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Primo maggio proletario e internazionalista!

Il 1° Maggio di quest’anno arriva in una situazione politica molto significativa per chi vuole lottare per la ripresa del movimento e dell’organizzazione di classe. Nonostante borghesi e riformisti di ogni risma abbiano fatto di tutto per svilire e depotenziare questa fondamentale giornata di lotta operaia internazionale, riducendola a “kermesse” o ad innocua “processione”, c’è ancora chi ritiene (e noi siamo tra questi) che essa costituisca pur sempre un momento

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Fatah e Hamas. Una tardiva riconciliazione che unisce due debolezze

Il nuovo accordo fra le due frazioni palestinesi non unisce i due tronconi di una resistenza popolare diffusa e radicata, ma interrompe – o per lo meno sospende – uno scontro fra due dirigenze mercenarie, deboli e screditate, che non rappresentano un popolo ma al più una borghesia strettamente integrata col “nemico” – o meglio, col socio d’affari – sionista. Quello del 23 aprile 2014 è l’ennesimo tentativo di riconciliazione

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[Napoli] – 1° maggio – Lavoro o non lavoro salario garantito!!!

  Come confermano anche gli ultimi dati Istat, nel nostro paese la disoccupazione ha raggiunto cifre mai viste prima: il 13% in Italia, con oltre il 42% dei giovani che sono senza lavoro. Al sud e Napoli queste cifre sono almeno raddoppiate!!! Non avere un lavoro, in Italia significa anche non poter pagare l’affitto di casa, non poter mantenere i propri figli a scuola, non potersi ammalare perché gli ospedali

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Francia: il nuovo governo non perde tempo e va subito all’attacco contro la classe lavoratrice

E’ noto il risultato delle recenti elezioni municipali in Francia: una sonora sconfitta del Partito Socialista del presidente Hollande, una clamorosa avanzata dei fascisti del Fronte nazionale di Marine Le Pen e una notevolissima crescita dell’astensionismo. Quest’ultimo risultato, in realtà quello politicamente più significativo è stato quello meno messo in evidenza dai media di regime che preferiscono di gran lunga sponsorizzare i successi dei fascisti che, nonostante le demagogiche sparate

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25 Aprile: antifascismo è anticapitalismo!

Con l’aprile del 1945 in Italia terminava l’occupazione tedesca, un’occupazione che aveva assunto caratteri di rapina verso l’apparato produttivo italiano e imposto un pesante tributo in primo luogo ai proletari che già da anni versavano sangue e sudore per le guerre dell’Asse, ma anche ai borghesi che da alleati dell’imperialismo nazista lo avevano lasciato per trovarsi improvvisamente nei panni delle sue vittime. Per la classe dirigente italiana la fine della

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