[nella foto:lavoratrici bengalesi dell’abbigliamento nella manifestazione di protesta dopo il crollo del Rana Plaza, 26 aprile]
Alle 9 circa del mattino di mercoledì 24 aprile nel sobborgo di Savar, alla periferia di Dacca, è avvenuta l’ennesima strage dello sviluppo: il Rana Plaza, un palazzo di otto piani che ospitava ben cinque fabbriche tessili, è crollato accartocciandosi su sé stesso. Il bilancio, ancora provvisorio, è di oltre 300 morti, mille feriti e ancora ora (a tre giorni di distanza) centinaia di persone sotto le macerie (300 o 400).
Che il Rana Plaza fosse pericolante era cosa ben nota, soprattutto ai lavoratori che vi …
Presentazione Libro: L’imperialismo Italiano di Graziano Giusti
Sabato 27 ore 17:00 – Villa Medusa Occupata
a seguire Cena sociale
L’imperialismo Italiano – Dall’unità d’Italia alla caduta del Fascismo (1861-1945)
Non più di un anno fa si è consumata la ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Fatte le solite, ridondanti, commemorazioni “ufficiali”; pubblicati i soliti libri più o meno “intriganti” per l’occasione; esaurito tutto l’armamentario retorico che è stato usato decine di volte … cos’è rimasto?
Dobbiamo chiedercelo, e riuscire ad interrogare i giovani ed i lavoratori che incontriamo ogni giorno nella nostra attività politica. La crisi sempre più acuta che morde le carni vive degli operai, …
Pubblichiamo un recente contributo dei compagni del Cuneo Rosso di Marghera sugli ultimi sviluppi della situazione mediorientale.
Scriviamo queste note sull’Intifada araba non solo e non tanto per rispondere alle critiche – alcune penosamente falsificanti – ricevute dal n. 1 de Il Cuneo Rosso, quanto per rilanciare il dibattito, finora poverissimo, sulla grande sollevazione popolare e proletaria che continua a scuotere l’intero mondo arabo. Le scriviamo mentre l’Egitto, in tutte le sue città, è percorso da grandi, infuocate manifestazioni di protesta contro il tentativo di Morsy di creare un nuovo regime in stile Mubarak (a cominciare dalla messa sotto controllo dei …
Quello appena trascorso è stato un anno sicuramente importante per l’imperialismo continentale. Ha retto agli scossoni dei mercati finanziari, ma il “tasso di federalismo” rimane confinato al magro 1% del PIL del Bilancio UE (contro il 20% di quello federale USA), mentre la crisi del Sud Europa risucchia anche la locomotiva tedesca, cosicché l’apparato produttivo europeo perde colpi non solo nei confronti dei paesi emergenti, ma anche degli Stati Uniti.
In estate e poi in autunno si è provato a mettere a punto il meccanismo del “Fondo Salva Stati”, gestito direttamente dalla BCE, oltre al progetto eurobond.
Lo imponeva una situazione a …
Lo scontro tra la società Cerrejón Limited proprietaria dell’omonima miniera ei suoi lavoratori in sciopero si sta intensificando di settimana in settimana: finora non è stato infatti raggiunto nessun tipo di accordo in merito alla contrattazione salariale.
La miniera Cerrejón è situata nel dipartimento settentrionale colombiano di Guajira ed è la più grande miniera a cielo aperto di carbone del mondo oltre a rappresentare da sola circa il 5% dell’intera vendita mondiale. I lavoratori sono scesi in sciopero sin dai primi di febbraio a causa di salari da fame e alla mancanza di una seppur minima copertura sanitaria.
Il sindacato nazionale dei …
Gli Stati Uniti, lo Stato che più publicizza sè stesso come esempio di libertà e democrazia ha consolidato oramai da tempo un primato tutto a stelle e strisce. Qui si imprigionano più persone che in qualsiasi altro Paese del mondo. Le persone residenti negli Stati Uniti rappresentano solo il 5% della popolazione mondiale: di queste, 2,4 milioni “vivono” nelle carceri degli Stati Uniti, ossia il 25% dei prigionieri di tutto il mondo.
Tra il 1970 e il 2005 la popolazione carceraria è aumentata del 700% ma la crescita più significativa riguarda i profitti dell’industria legata al settore delle prigioni …
Lo sciopero è stato indetto dall’Unione generale dei lavoratori tunisini (UGTT) per protestare contro l’assassinio del leader dell’opposizione, Chokri Belaid, lo scorso mercoledì. In concomitanza si svolgeranno i suoi funerali.
L’organizzazione sindacale ha affermato che l’assassinio è un avvertimento di come potranno agire forze ostili all’ipotesi di un nuovo governo, che a loro dire, potrebbe portare alla guerra civile in Tunisia.
Ieri, nel corso di una riunione di quattro ore, la direzione del sindacato ha deciso di partecipare alla manifestazione dove saranno presenti tutti partiti e le forze di opposizione.
In un documento si accusa il governo come responsabile per “la diffusione della …
La notizia é di quelle che potrebbero turbare i sonni dei borghesi di tutto il mondo: in Cina gli operai “potrebbero” cominciare ad uscire dalle gabbie del sindacalismo del partito di governo, che di “comunista” ha solo il nome!
Lo riporta con risalto il “Corriere della Sera” del 5 febbraio, con due titoli che spingono a qualche riflessione: “I sindacati liberi sbarcano in Cina. Svolta nelle fabbriche della Apple.” E poi: “La “fabbrica Cina” si sindacalizza e gli investimenti tornano ad Ovest.”
Ora, a differenza dei gazzettieri borghesi, i comunisti rivoluzionari sanno in primo luogo che non é certamente una novità il …
Sampat Pal è una donna di bassa casta, del nord dell’India, che si ribella contro la società al fine di aiutare tutti coloro che sono in condizioni di subire continuamente violenza, in particolare le donne. Con questo obiettivo fonda una banda chiamata la Banda Gulabi, l’esercito del sari (abito tradizionale indiano) rosa.
Sampat Pal non avrebbe dovuto andare a scuola. Nel suo villaggio, nel nord dell’India, questo era un privilegio riservato agli uomini. Tuttavia, è riuscita ad imparare a leggere e scrivere e, vedendo l’ingiustizia con cui sono trattati i poveri e le donne dalle caste superiori e da parte delle …
Bamako é la capitale del Mali, l’ex colonia francese, situata a sud dell’Algeria.
Nel sito algerino di estrazione del gas di In in Amenas, ieri si é perpetrato un massacro (50 morti) a seguito del rapimento di ostaggi da parte di guerriglieri “islamisti” sconfinati dal Mali, ed il conseguente intervento delle “teste di cuoio” algerine.
Dal 10 gennaio la Francia sta cercando con raid aerei di tenere in piedi il traballante “governo amico” maliano di Amadou Haya Sanogo, frutto di un golpe militare del marzo dell’anno scorso. La successiva “rivalsa” delle forze ribelli del Nord del paese, facenti capo al MNLA (il …