Questo 1° maggio, più che mai internazionalista

Mai come in questo 1° maggio, segnato dall’esplosione di una crisi sanitaria ed economica globale, è vitale che i lavoratori e le lavoratrici di tutto il mondo si uniscano nella lotta contro un sistema sociale che ormai riesce ad andare avanti solo creando disastri a catena – anche quando questi disastri erano stati da lungo tempo previsti, come l’attuale (e simili) epidemie. Per quanto si cerchi in tutti i modi

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IL D.L. “CURA ITALIA” DI CONTE: MA QUALE “CURA”?

Il governo Conte-bis intende anticipare il pagamento di 4,3 miliardi di euro su 6,5 totali del Fondo di Solidarietà per i Comuni, “rafforzandoli” con 400 milioni di euro come “aiuto per i poveri” (cioè chi in questa situazione di segregazione non può neppure fare spesa). La gestione di questa cifra sarà demandata ai Comuni attraverso “buoni spesa” o con la consegna diretta dei generi alimentari. Il tutto rientra nel cosiddetto

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Una catena di disastri capitalistici, che non debbono essere pagati dalle classi lavoratrici

Siamo entrati in una grande crisi, forse la più colossale della storia del capitalismo. L’innesco è stato la diffusione a scala mondiale del Covid-19. Questo virus è un prodotto della natura, ma all’origine di tutti i coronavirus c’è un insieme di attività capitalistiche: la deforestazione su grande scala, gli allevamenti intensivi e l’agro-industria, il furto delle terre nei paesi del Sud del mondo per impiantare monoculture, lo sregolato sventramento dei

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Pagine Marxiste n. 48 (gennaio 2020)

(Editoriale) Sommovimenti sociali    A 10 anni dalla Grande Crisi: Dinamica del capitale e del proletariato    Un mondo in rivolta L’esecuzione di Soleimani nel quadro dello scontro interimperialistico in Medio Oriente Iraq: una rivolta che viene da lontano Opponiamoci alla guerra Stati Uniti-Iran portando solidarietà alle rivolte nella regione Medio Oriente-Nordafrica    Il Libano in lotta ignorato dalla sinistra anche italiana Algeria Cile: Contro il capitalismo e le sue disegualianze Bolivia: Dopo

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Novità editoriale: Gli “Arditi del popolo”, il PCdI e la questione della lotta armata (1921-1922)

Nel 1921 si intensifica l’attacco fascista al proletariato italiano ed alle sue istituzioni. Sorge allora la prima organizzazione antifascista combattente: gli Arditi del Popolo. Nasce per iniziativa di un gruppo di Arditi di guerra, ma vi aderiscono in tutt’Italia gruppi di proletari di varia provenienza politica che si uniscono dal basso con l’intento di rispondere al fascismo sul suo stesso terreno. Per un attimo, il movimento sembra poter mutare i

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Le proteste popolari contro il regime iraniano si intensificano in risposta all’abbattimento di un aereo passeggeri da parte dell’Iran

Traduciamo e pubblichiamo un nuovo articolo dell’Alliance of Middle Eastern and North African Socialists (Alleanza dei socialisti del Medio Oriente e del Nord Africa) sull’ultima ondata di proteste di massa in Iran. ———————- Le eloquenti dichiarazioni e gli slogan espressi dall’ultima ondata di proteste di massa in Iran sembrano segnalare che la rivolta è entrata in una nuova fase. Gli sforzi del regime per far deragliare le proteste dopo l’assassinio

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L’Intifada araba è ripartita. Sostegno incondizionato alle piazze in rivolta!

“Non sono le pallottole ad uccidere, è il silenzio.” (Muhammad Taha) Pochissimi se ne sono accorti, specie alla sinistra radicale indaffarata a rincorrere le chiappe del duo Salvini-Meloni frignando sul Mes e a prepararsi a nuovi flop elettorali, ma sulla sponda sud del Mediterraneo e in Medio Oriente è ripartita l’Intifada araba, e alla grande. Nell’ultimo biennio le piazze di alcune capitali e di molte città arabe si sono riempite,

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TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI!

Riceviamo e sottoscriviamo l’appello a partecipare alle manifestazioni contro la repressione indette per la giornata di sabato 29 novembre: Nel pressochè totale silenzio dei media, il governo Conte bis, dopo esser venuto meno all’impegno di abolire le leggi sicurezza di Salvini, sta continuando ad usare la portata repressiva di quelle leggi e del precedente decreto Minniti al fine di azzerare e cancellare ogni forma di conflitto sindacale e sociale. L’azione

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Ex ILVA: LOTTA O CARTE BOLLATE ?

Di fronte al diktat/disimpegno di Arcelor-Mittal sull’ILVA lasciamo ad altri le proposte e le fantasie di ingegneria finanziaria, da una nuova cordata alla nazionalizzazione di una società che è già in mani pubbliche (e fu nazionalizzata da Mussolini). Occorre scindere l’interesse dei lavoratori, dei proletari, da quelli del capitale, non permettere che i padroni di turno scarichino sui lavoratori il prezzo di un mercato dell’acciaio in caduta e sulla popolazione

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Libano

C’è parecchia indifferenza nella sinistra europea e italiana in particolare per le lotte in corso in Medio Oriente, Questo è particolarmente vero per il Libano (le uniche manifestazioni di solidarietà sono venute da libanesi negli Usa). Una indifferenza doppiamente colpevole perché in parte “copre” le responsabilità dell’imperialismo europeo e italiano in particolare, ma anche perché impedisce di capire una battaglia che è componente imprescindibile della battaglia intera della nostra classe.

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