L’insurrezione esplosa in Kazakistan, che il presidente Tokayev attribuisce a “terroristi” al soldo di non meglio precisate potenze “straniere” è in realtà stata iniziata il 2 gennaio dai lavoratori della città industriale di Zhanaozen, e si è subito estesa a tutta la regione mineraria occidentale di Mangystau. Ha quindi una chiara matrice di classe. Questi lavoratori nella scorsa estate erano stati protagonisti di un’ondata di scioperi economici vittoriosi, che avevano portato il RADDOPPIO dei salari; ma il raddoppio del prezzo del Gpl, il principale carburante per auto nel paese, a seguito della liberalizzazione dei prezzi dell’energia (prodotta in loco), per …
Mentre i carri armati russi marciano nelle città kazake, per schiacciare la rivolta in corso, a Washington come a Mosca, a Pechino come a Roma i custodi delle banche e delle borse sono in ansia.
Preoccupati per la sorte di centinaia di lavoratori esposti alla feroce repressione? Ansiosi di difendere i diritti umani?
Certo che no. Sono preoccupati per i listini del petrolio, per il prezzo del grano, per i loro affari miliardari in Kazakistan, che possono andare a buon fine solo grazie allo sfruttamento sistematico della forza lavoro kazaka (nota 1).
Con ipocrito stupore si scrive sui giornali e si dice nei …
In India, 1,36 miliardi di abitanti, quarto paese nel mondo per prodotto agricolo e secondo maggior allevatore di bestiame, c’è circa un terzo dei poveri del mondo. L’estrema frammentazione sociale – per classi, caste, etnie, religioni, lingue e geografia – non facilita nella stragrande maggioranza degli oppressi e sfruttati del paese una chiara visione degli interessi unitari di classe mentre, per converso, rappresenta il terreno ideale per il mantenimento del predominio della piccola minoranza borghese.
Tuttavia, lo scorso anno, anno di scoppio della pandemia Covid, ha visto due ampi movimenti di protesta, quello dei lavoratori dell’industria,[1] e quello dei braccianti e …
Dopo tanti tentennamenti, e dopo ben sette anni (!!!) CGIL e UIL hanno proclamato lo sciopero generale.
Motivo dello sciopero: il mancato “contentino” da parte di Draghi dello sgravio Irpef, per un anno, sui redditi sopra i 75 mila euro. Per il resto, tutto si sarebbe accettato!!! Dalle pensioni, al fisco, alla presa in giro sulle delocalizzazioni.
Obbiettivo di CGIL e UIL: “essere ascoltati” dal governo e riammessi al tavolo della “concertazione”; dove da “concertare” c’è ben poco, se non i costi che i lavoratori sono chiamati a pagare sull’altare della “Ripresa”: più inflazione, che decurta i salari, già calati del 2,9% …
Pubblichiamo il comunicato di solidarietà del SI Cobas in appoggio alle lotte dei lavoratori e contadini indiani contro le riforme del governo Modi(Su queste lotte vedi i nostri articoli:Decine di migliaia di lavoratori in tutta l’India sfidano il divieto di partecipare allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali, non vi aderisce il BMSA migliaia in marcia contro il reazionario governo Modi )
In India milioni di lavoratori e di contadini sono in lotta contro le politiche del Governo di Narendra Modi, volte a dare al grande capitale piena libertà di sfruttare i lavoratori salariati e di arricchirsi accentuando la miseria tra i …
Pubblichiamo il comunicato del CSOA Vittoria per la morte del compagno Gnappo, che ci ha improvvisamente lasciati il 3 dicembre.
Passano le ore ma rimane incredibile doversi dire che Gnappo non c’è più. Non possiamo usare quella parola.
Non possiamo associare la morte alla faccia sorridente di Gnappo. Dolore, sgomento, tristezza e il senso della perdita di un amico e di un compagno che pesa come una montagna caduta sul nostro cuore e che ci ha piegato le spalle.
Abbiamo parlato a telefono con il suo compagno e amico Giorgio e anche noi, come loro che si sono trovati alla Corte, siamo rimasti in silenzio a guardarci …
Pubblichiamo due schede sulle ultime proteste in India basate su due articoli del periodico Frontline The Hindu:
Il 26 novembre, non scoraggiati dagli idranti e dalle ordinanze interdittive, migliaia di lavoratori hanno scioperato in risposta a un appello di 10 sindacati centrali (nota 1).
Lo sciopero ha ricevuto ampio sostegno da parte delle organizzazioni contadini e agricoltori che avevano indetto una protesta di due giorni il 26-27 novembre. Il governo ha represso pesantemente i manifestanti, con idranti e arresti di massa. In almeno due Stati, Orissa e Uttar Pradesh, è stato richiamata la legge sui lavori essenziali (Essential Services Maintenance Act – …
Pubblichiamo due schede sulla condizione dei contadini indiani e sulla loro lotta contro le riforme del governo Modi:
La coalizione di governo nazionalista Bharatiya Janata Party (BJP) dell’India, guidata dal reazionario e razzista primo ministro Modi, sta attuando una serie di riforme, nel tentativo di uscire dalla crisi economica già in atto prima della pandemia Covid, e da essa accentuata. Nel mese di novembre sono state approvate quelle riguardanti il settore agricolo. Un pesante colpo inferto ai milioni di piccoli contadini, che rappresentano l’85% degli agricoltori indiani.
Ma i contadini indiani non subiscono passivamente. Si sono messi in marcia a migliaia …
Riceviamo questo articolo de “Il pungolo Rosso” sulla proibizione dei cortei nelle città:
Con la benedizione del gran sacerdote Mattarella, è arrivato il divieto dei cortei nel centro delle città, sotto o vicino ai palazzi del potere, che vanno blindati dalla protesta sociale, e operaia in particolare. La cosa era nell’aria da giorni. Per l’esattezza dal venerdì 15 ottobre quando per la prima volta dal loro inizio, le proteste “no green pass” erano state rafforzate, e in parte cambiate di segno, da primi contingenti di operai e proletari organizzati di alcuni porti del Nord, dell’Elettrolux di Susegana e di altre fabbriche …
Migliaia di licenziamenti alla Whirlpool, Fedex, GKN, Gianetti, Logista, Alitalia, UNES, Teva, ecc.: sono solo la punta di un iceberg che vede uno stillicidio di licenziamenti individuali e l’assunzione di lavoratori interinali o a termine, ricattabili e senza diritti, mentre si prepara un’altra ondata con la fine della CIG/FIS Covid in diversi settori a fine ottobre.
L’inflazione riparte e sta per subire un’accelerata con il rincaro di luce e gas, e taglia il potere d’acquisto dei salari, già ridotto dal mancato rinnovo dei contratti o dalle svendite contrattuali. Sempre più aziende tagliano i salari subappaltando parte dei dipendenti a cooperative che …