Chi governa a Kiev?

Parlamento ucraino

Il governo di transizione varato a Kiev il 26 febbraio vede una significativa presenza del partito Batkivshchyna (Patria), nato dalla collaborazione di Julia Tymoscenkho con Arseniy Yatsenyuk, che si aggiudica il premier, il capo di gabinetto, gli interni, l’energia e il lavoro oltre alle infrastrutture. Dentro Patria si distinguono i più solidi alleati di Yatsenyuk (Petrenko e Burbak – il clan di Chernivtsi) rispetto a riciclati del periodo Tymoscenkho (Prodan e Denysova) o collaboratori di Yuscenkho (Avakov).

Consistente anche il drappello dei rappresentanti della destra (6), principalmente del partito Swoboda (Libertà). E’ stato escluso, perché impresentabile, Dmitry Yarosh, fondatore di Pravij Sektor (Settore di Destra), gruppo di estrema destra a cui vengono attribuiti i comportamenti più violenti in piazza Maidan: la sua presenza nel governo presterebbe il fianco alla propaganda filo-russa che avrebbe gioco facile nel sostenere che a Kiev si sia formato un governo di fascisti.
Sicuramente sono anti-russi, antisovietici, populisti di destra, nazionalisti e razzisti, ma anche significativi per i loro legami con la piccola borghesia contadina, di cui vogliono rappresentare gli interessi contro le lobbies che vogliono sfruttare le riserve di gas scistoso o sviluppare (in collaborazione con la Germania) le bioenergie. E’ inquietante che uno di loro sarà ministro dell’educazione e un altro procuratore della Repubblica.
Dà l’idea della forza di ricatto che questi gruppi hanno avuto nei confronti di del premier Yatsenyuk, per il ruolo militare avuto nel movimento Euromaidan che ha portato alla caduta di Yanukovich (c’è anche qualcuno che proviene dalle file di Swoboda ed è salito sul carro di Patria da poco, come Parubiy, a cui è affidata… la sicurezza!). Ma si mormora, che cioè dietro di loro ci sia l’oligarca Kolomoisky, neo governatore di Dnepropetrovski, presente nel governo con due suoi uomini (Prodan e Shlapak). Come coabiteranno lo statalizzatore Mokhnyk con l’ultra liberista Sheremeta non è probabilmente così importante, visto che l’urgenza del debito con Gazprom e del bilancio statale a rischio bancarotta non lasceranno grande spazio per politiche di ampio respiro.

Ha colpito i commentatori che il Partito Udar e il suo leader Viktor Klitschko, il più esplicitamente legato alla Merkel, abbiano rifiutato incarichi nel governo (evidentemente punta sulle elezioni di maggio). Ma anche che non sia rappresentato l’oligarca più impegnato a sostenere il movimento Euromaidan, cioè Poroshenko, il re del cioccolato, quello esplicitamente filo-americano, che viene ricevuto da Kerry come un capo di stato; Poroshenko però ha imposto un suo uomo, cioè Volodymyr Groysman, non a caso suo concittadino. Gli altri oligarchi per ora non si sbilanciano, almeno esplicitamente.

Sono di fatto slegati da cordate, al di là delle affiliazioni politiche, i militari, cioè l’ammiraglio Ihor Tenyukh e il capo della polizia Vitaly Yarema, premiati perché si sono opposti a partecipare alla repressione voluta da Yanukovich. Anche l’ambasciatore (Deschytsia) e il medico di alto profilo (Oleh Musiy) sono stati scelti perché di prestigio nel loro campo. La presenza di persone che hanno combattuto la corruzione (Semerak, Chornovil, Sobolev) dovrebbe dare al governo di Kiev una patina di rispettabilità, per controbilanciare qualche carriera non proprio limpida o il guitto patriota Yevhen Nishchuk, neoministro della cultura.

Si individua anche una certa presenza di nativi di Leopoli (Lviv) capitale dell’antica Galizia e in generale un forte sbilanciamento per rappresentanti dell’ovest, come è logico che sia.

Colpisce l’età media molto bassa dei ministri: a parte i militari e alcune figure di prestigio, si tratta di trentenni-quarantenni, una generazione nuova rispetto al trio Tymoscenkho-Yuscenkho-Yanukovic. Del resto anche gli oligarchi ucraini sono molto giovani (va anche detto che l’età media in Ucraina è significativamente più bassa che da noi).

Nel dettaglio

Il partito Batkivshchyna (Patria) si aggiudica:
1) il premier, Arseniy Yatsenyuk appunto, 39 anni, che è stato presidente della Banca Nazionale di Ucraina, ministro degli esteri e portavoce del parlamento;
2) il capo di gabinetto Ostap Semerak, 42 anni, nativo di Leopoli, noto per le sue inchieste contro la corruzione (si è scontrato con Yuriy Boyko, per anni ministro dell’energia, al centro di numerosi scandali);
3) il ministro dell’energia, Yuriy Prodan, 55 anni, già nella stessa posizione nel governo Tymoshenko dal 2007 al 2010. Esperto di centrali elettriche, negli anni ’90 occupa varie cariche nella Kyivenergo, un monopolio nel campo dell’energia. E’ vicino al Privat Group del miliardario Igor Kolomoisky;
4) il ministro della giustizia Pavlo Petrenko, 34 anni, fedele di Yatsenyuk, ha lavorato alla Oschadbank; giurista è stato consulente della State Savings Bank of Ukraine
5) il ministro degli interni Arsen Avakov, nato a Baku da una famiglia armena, 50 anni, formatosi a Kharkhov. Negli anni ’90 fondò due finanziarie: Investor and Bank Basis. E’ stato governatore di Karkhiv, sua città natale. Membro di Patria, fra il 2012-13 è fuggito in Italia perché investigato per privatizzazione illegale di terre; l’Italia ha rifiutato l’estradizione. Era stato ministro durante la presidenza Yuscenkho, ma rompe nel 2010 per “ragioni morali” ed entra in Patria;
6) il ministro del lavoro e degli affari sociali Ludmyla Denysova, nata in Crimea, già ministro nel governo Tymoshenko nello stesso periodo. Accusata di nepotismo e abuso di potere, non è stata mai condannata;
7) il ministro per le infrastrutture Maksym Burbak, 38 anni, nativo di Chernivtsi, stretto collaboratore di Yatsenyuk; dirige varie imprese, fra cui Bukovyna Avto Aliance;

Swoboda (Libertà) si aggiudica:
8) il vicepremier Oleksandr Sych, 49 anni, dell’oblast di Ivano-Frankivsk, attivista antiabortista, nel mirino dei gruppi femministi e dei diritti umani, per le sue dichiarazioni (genere “se una donna esce da sola di sera per forza che poi la stuprano”);
9) il ministro della difesa è Ihor Tenyukh, 55 anni, ammiraglio della flotta ucraina dal 2006 al 2010; è stato silurato da Yanukovich nel 2010 perché aveva ordinato alla flotta ucraina di bloccare il passaggio alle navi russe dirette in Ossezia (2008); durante i recenti avvenimenti ha chiesto all’esercito di non intervenire contro i dimostranti;
10) il nuovo procuratore generale della repubblica Oleh Makhnitsky;
11) il ministro dell’ecologia e delle risorse naturali Andriy Mokhnyk, 42 anni, vicecapo del partito Swoboda. Nativo di Chernobyl, fin dalla giovinezza impegnato in organizzazioni anti-russe e nazionaliste, è nemico degli oligarchi e dei burocrati. Esponente di un populismo di destra, ha rapporti con Forza Nuova. Vuole forti rinazionalizzazioni e protezione per i piccoli proprietari e gli artigiani e intende bloccare lo sviluppo della bioenergia;
12) il ministro dell’agricoltura Igor Shvaika, 38 anni, avvocato, di origine calmucca. Formatosi a Luhansk, attivista di destra, consulente di aziende private, è stato il protagonista della campagna di Swoboda contro l’estrazione di gas dalle scisti. E’ stato accusato dalla moglie di essere implicato nel traffico degli orfani ucraini.

Appartenente a Praviy Sektor (Settore di Destra), è:
13) il ministro dell’educazione Sergiy Kvit, 48 anni, rettore della Kyiv Mohyla Academy e membro di varie organizzazioni di estrema destra.

Non sono schierati:
14) il vice primo ministro Vitaly Yarema, 50 anni, generale, capo della polizia di Kiev;
15) il ministro delle finanze è Oleksandr Shlapak,49 anni, economista e vicecapo dell’amministrazione presidenziale sotto Yushchenko, ha contribuito con Yuscenkho alla condanna della Tymoshenko; russo, educato a Leopoli, dirigente del Privat Group di Igor Kolomoisky (finanziatore di Swoboda). Già ministro dell’economia con Leonid Kuchma, è simpatizzante di destra;
16) ministro dell’economia è Pavlo Sheremeta, 42 anni, originario di Leopoli, economista indipendente, fondatore della Kyiv-Mohyla Business School e presidente della Kyiv School of Economics, di formazione occidentale è favorevole a privatizzazioni radicali e alla deregulation;
17) il ministro degli esteri è l’ambasciatore Andriy Deschytsia, 50 anni, diplomatico di carriera in Finlandia e Polonia, e presso la UE. E’ considerato politicamente neutrale;
18) il nuovo ministro della cultura è Yevhen Nishchuk, 41 anni, è stato portavoce di Euromaidan. Aspirante attore, è fortemente contestato dalle comunità degli artisti;
19) ministro della sanità è Oleh Musiy, 48 anni, dottore e coordinatore dei servizi medici di Euromaidan, la sua formazione medica è di livello internazionale, si è distinto per la sua attività in associazioni per i diritti civili;
20) il vice primo ministro è Volodymyr Groysman, 36 anni, sindaco della città di Vinnytsia dal 2006. E’ molto popolare; è amico di Yuschenkho, ma supportato da Poroshenko, anche lui di Vinnytsia; sarà anche ministro per le politiche regionali;
21) il ministro dello sport e dei giovani è Dmytro Bulatov, 35 anni, piccolo imprenditore, leader di AutoMaidan, il gruppo mobile che ha usato le auto per proteggere i manifestanti dalle guardie prezzolate di Yanukovich (i bytitushki). Bulatov è stato rapito in gennaio per 8 giorni e ha denunciato torture da parte di russofoni e è fuggito temporaneamente in Lituania;
22) il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa è Andriy Parubiy, 43 anni, deputato di Batkivshchyna, nazionalista convinto, capo dell’autodifesa di Euromaidan. Parubiy fu attivo nel ’91 nella battaglia per l’indipendenza dell’Ucraina, leader della Rivoluzione Arancione. Fu cofondatore di Swoboda e fa parte di Patria da 2 anni.

Al di là dei ministeri tradizionali sono state create due nuove cariche dalle finalità non chiarissime affidate a due attivisti di Euromaidan molto popolari:
23) a capo della nuova unità anticorruzione è Tetiana Chornovil, 34 anni, giornalista investigativa e attivista di Euromaidan, ha denunciato gli oligarchi e per questa è stata più volte aggredita.
24) Ehor Sobolev, attivista di Euromaidan, ex giornalista economico, sarà a capo del nuovo comitato per la la revisione degli estimi catastali.

(Nota: le informazioni provengono principamente da KvivPost, Wikipedia e The Guardian.)

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