CINA-INDIA, UNA COMPETIZIONE NEL S-E ASIA (1)

Nel S-E Asia è in atto una competizione per l’influenza tra i due giganti asiatici, India e Cina. Nel mezzo di questa nuova guerra fredda regionale si trova il Bangladesh, che cerca di approfittare delle opportunità offerte dalla avances di entrambe le potenze, senza allinearsi apertamente con nessuno dei due, per accelerare il proprio sviluppo capitalistico.

Uno sviluppo che non si traduce in modo proporzionale in benessere della popolazione, ma che anzi accentua le ineguaglianze sociali.

Uno sviluppo economico che è accompagnato dall’aspirazione ad entrare nel club delle potenze. Il che richiede anche una preparazione militare corrispondente, e la fedeltà delle Forze Armate.

Nell’anno della crisi pandemica, mentre buona parte della popolazione ne ha pagato pesantemente il peso anche economico, il governo ha aumentato, in valore assoluto (+7,2%) la spesa per la Difesa.[1]

Una crescita economica fortemente diseguale

Il Bangladesh, paese in via di sviluppo, è un mercato economicamente appetibile. Ha circa 163 milioni di abitanti (dati Banca Mondiale),[2] a maggioranza musulmana; negli ultimi anni ha avuto una forte crescita economica – dal 2004 superiore a +5% annuo; +8,4% nel 2019, ma + 0,5% per il 2020[3] anno della pandemia Covid19. In 12 anni (2008-2020), il suo PIL è passato da 93MD$ a 316MD$; il consumo di elettricità da 3300 a 23000 megawatt.

Una crescita economica fortemente diseguale che vede una grande maggioranza della popolazione ancora sotto la soglia di povertà. Da un’indagine del South Asian Network on Economic Modeling (SANEM),[4] a causa della pandemia Covid-19 il tasso di povertà in Bangladesh è quasi raddoppiato dal 21,6% nel 2018 al 42% nel dicembre 2020, tasso che nelle aree rurali e urbane era rispettivamente del 45,3% e del 35,4%. È aumentato anche il tasso di estrema povertà dal 9,4% nel 2018 al 28,5% nel 2020; del 33,2% nelle aree rurali e del 19% nelle aree urbane.

Reddito giornaliero pro-capite, dal 2020. Diseguaglianza campagne-città

Nel 2020 la spesa media pro-capite nelle famiglie estremamente povere è diminuita del 45% (da 3.178 taka[5] nel 2018 a 1.731 taka nel 2020), mentre quella delle famiglie non povere e non vulnerabili è aumentata del 6% (da 4,753 a 5,027 taka). Durante la pandemia per il 55,9% è diminuito il reddito pur avendo un lavoro, per il 17,3% per cento è rimasto invariato; quasi il 49% ha dovuto fare prestiti, il 27% ha dovuto ridurre i consumi alimentari.

L’8,6% degli intervistati ha perso il lavoro durante la pandemia e non è riuscito a trovarne uno fino al momento dell’indagine.

Potere politico e forze armate, un mutuo scambio

Dall’inizio del suo secondo mandato di governo nel 2009, la primo ministro Sheikh Hasina ha voluto assicurarsi il sostegno delle forze armate, fino allora leali al partito rivale BNP. Dopo averle epurate dai sostenitori del BNP sostituendoli con lealisti, ha riempito le forze armate di privilegi, come l’assistenza sanitaria garantita anche ai parenti dei soldati negli ospedali militari, i migliori del paese; il raddoppio, nel 2015, dello stipendio per forze armate e servizio civile… Dal 2008 al 2017 la spesa per la Difesa è aumentata del 123%. Quella per armamenti dal 2010 al 2020 è aumentata dell’89,9%. L’esercito ha acquistato aerei caccia e carri armati cinesi, e ha costruito diverse nuove grandi basi, di cui una di 620 ettari nel distretto meridionale di Patuakhali inaugurata nel 2018.

Bangladesh- Spesa annuale per la Difesa, in miliardi di $ a prezzi correnti

Durante i dieci anni di potere di Sheikh Hasina, le forze armate hanno ampliato massicciamente i loro interessi economici, tramite il Bangladesh Army Welfare Trust (AWT) e la Sena Kalyan Sangstha (SKS), due fondazioni per il welfare dei soldati e dei veterani che, tecnicamente indipendenti dall’esercito, sono tuttavia dirette da ufficiali in servizio. La KS ha un patrimonio di oltre 60 miliardi di taka (700 milioni di dollari); tra gli asset di AWT diversi hotel di lusso e la società che produce le apparecchiature per il voto usate nelle elezioni nazionali. Per conto del governo le forze armate gestiscono molti progetti di infrastrutture.

Bangladesh Spesa per l’Educazione in % sulla spesa complessiva- 1980-2021

Agli ufficiali superiori sono stati assegnati lotti di terreno nella congestionata capitale Dhaka, giustificati come “indennità di alloggio”, che in realtà servono a vere speculazioni edilizie, con enorme profitto dei militari. Si aggiungono a tutto ciò prestigiosi incarichi statali per ufficiali in servizio o in pensione, ad esempio nell’autorità portuale nazionale, o nell’agenzia che regola la coltivazione del tè. Anche i ranghi inferiori godono di privilegi redditizi: il governo trasferisce a ogni soldato bengalese in missione circa 10.000 dollari erogati dall’ONU per ognuno di loro.

Quest’anno, nonostante questo disastro sociale, il governo bengalese ha organizzato una costosa esercitazione militare multinazionale di 10 giorni, chiamata ‘Shantir Ogrosena’. Queste manovre sono servite da contorno ai festeggiamenti per il centenario della nascita del “padre della patria” Bangabandhu Sheikh Mujibur Rahman, padre dell’attuale prima ministro Sheikh Hasina, e per il cinquantesimo dell’indipendenza del Bangladesh, e sono terminate alla vigilia di un nuovo lockdown “rigoroso”, (a parte il fatto che alle fabbriche del tessile-abbigliamento è stato concesso di rimanere aperte…).

Lavoratrici dell’abbigliamento in cammino lungo l’Ulail Bus Stand a Savar, 6,30 del mattino, verso il posto di lavoro in assenza di trasporti pubblici, vietati dal governo per il lockdown. Daily Star, 16 aprile

Vi hanno partecipato militari di India, Bangladesh, Bhutan e Sri Lanka, con osservatori di USA, Regno Unito, Russia, Turchia, Arabia Saudita, Kuwait e Singapore. Scopo: rafforzare i legami di difesa e migliorare l’interoperabilità tra i paesi vicini.

Ad inizio febbraio, il capo di stato maggiore dell’esercito bengalese, il generale Aziz Ahmed, ha chiesto all’Onu di schierare un maggior numero di suoi soldati nelle missioni “di pace” in tutto il mondo, e di assegnare un maggior numero di suoi ufficiali nelle posizioni più alte, sia nelle operazioni che nel quartier generale ONU.

Il 12 marzo 2021, nel pieno del nuovo lockdown deciso per l’aggravarsi della pandemia Covid19, la prima ministro Sheikh Hasina ha comunicato la volontà di costruire in Bangladesh jet da combattimento, “per proteggere la sua sovranità”, e rendere competitiva l’aeronautica militare del paese.[6]

Obiettivi di queste iniziative militaresche, l’appello all’orgoglio nazionale utile, assieme all’esaltazione dell’anniversario della guerra di indipendenza, ad allentare/deviare le tensioni sociali, e la richiesta di un riconoscimento internazionale dell’ascesa economica e politica del Bangladesh.

Nell’elenco dei paesi coinvolti in queste iniziative non compare la Cina, ma … le forze armate bengalesi sono equipaggiate con carri armati, fregate, sottomarini e caccia di fabbricazione cinese; militari bengalesi vengono addestrati in Cina; delegazioni militari cinesi si recano regolarmente in Bangladesh. Di fatto una contraddizione eclatante rispetto all’obiettivo di interoperabilità dichiarato per le recenti esercitazioni militari filo-occidentali, un esercizio di equilibrismo tra i due campi di attrazione che si regge sulla competizione tra i due giganti.


[1] Dhaka Tribune, 11.06.2020; Economist

[2] Nel 2019 il suo PIL era di 32,5 Miliardi in dollari a valore corrente. Dati BM.

[3] World Economic Situation and prospects 2021’, UN Department of Economic and Social Affairs.

[4] https://sanemnet.org/summary-webinar-on-covid-19-fallout-on-poverty-and-livelihoods-in-bangladesh-results-from-sanems-nation-wide-household-survey-conducted-in-nov-dec-2020/

[5] Un € equivale circa a 100 taka.

[6] https://www.dhakatribune.com/bangladesh/2021/02/23/pm-hasina-will-build-our-own-fighter-jets

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