Con i lavoratori bielorussi in lotta

Pubblichiamo il Comunicato Commissione Internazionale SI Cobas

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Il SI Cobas segue con partecipazione e augura successo al grande movimento di protesta bielorusso che chiede con forza la caduta del regime. Di fronte alla dura repressione delle prime proteste da parte delle forze dell’ordine, il movimento non solo non si è piegato, ma si è esteso a centinaia di migliaia di persone, costringendo il governo a rilasciare gran parte dei 7 mila arrestati, mentre membri della polizia si toglievano la divisa. In particolare è importante il movimento di sciopero degli operai di decine di fabbriche e aziende di tutti i settori, che dopo un lungo silenzio diventano protagonisti della lotta per il cambiamento.

Essi chiedono libertà di organizzazione, di espressione e di sciopero, dopo decenni di oppressione dittatoriale da parte di uno Stato garante, come in Italia e ovunque nel mondo, dello sfruttamento del proletariato da parte del capitale statale e privato. E si oppongono alle misure di liberalizzazione e allo smantellamento del sistema di protezione sociale, in corso in Bielorussia come in tutto il mondo, all’Est come all’Ovest, al Nord come al Sud. Tra le loro richieste:

  •  divieto di privatizzazione delle imprese
  •  conservazione dei posti di lavoro
  •  democratizzazione del sistema politico
  •  cancellazione del sistema dei contratti a termine
  •  rilascio degli arrestati per motivi infondati
  •  indagine su tutte le atrocità commesse contro i detenuti
  •  divieto di multe e perdita di bonus
  •  aumentare la protezione sociale
  •  cancellazione della riforma delle pensioni
  • sindacati indipendenti

Appoggiamo le loro richieste politiche ed economiche, volte a migliorare le condizioni di lavoro e di vita, nella prospettiva comune di un radicale cambiamento della società, che solo un movimento operaio indipendente può perseguire. Indipendente dal vecchio regime legato al capitalismo di Stato, come dai “riformatori democratici” neoliberisti fautori di un modello “occidentale” che ha privato i lavoratori di gran parte delle conquiste sociali conseguite in decenni di lotte; indipendente dai condizionamenti tanto dell’imperialismo russo o cinese quanto di quelli europei e americano, che in concorrenza tra loro vogliono utilizzare il movimento ucraino per ampliare la loro influenza in Bielorussia e nell’Europa orientale.

Auspichiamo che i lavoratori bielorussi si dotino di una propria organizzazione indipendente con proprie rappresentanze sindacali a livello aziendale, locale e nazionale. Come hanno fatto sentire la propria voce gli operai della fabbrica di trattori e veicoli militari MZKT di Minsk dicendo in faccia a Lukashenko “Vattene!”, così non diano credito agli esponenti vecchi e nuovi dell’opposizione borghese, sostenuti da una o l’altra potenza. Qualunque sia il tempo necessario per la caduta del regime di Lukashenko, possibile anche a breve, non basterà la sostituzione di persone nelle posizioni di potere per dare soluzione ai problemi sociali, ai bassi salari, alle condizioni di lavoro e all’insicurezza sul lavoro, le pensioni, la sanità, ecc. Il cambiamento radicale del sistema, là come da noi, richiederà lotte impegnative sul piano nazionale e internazionale, e la formazione di un’organizzazione della classe lavoratrice capace di guidarle.

Anche nell’Italia “democratica” i lavoratori sono stati privati dei diritti e delle conquiste ottenute in decenni di lotte, e solo con la lotta possono riprenderli. Il SI Cobas è impegnato con altre organizzazioni alla convocazione di una assemblea dei lavoratori combattivi a fine settembre per decidere iniziative di lotta in autunno, e alla formazione di un fronte unico anticapitalista, per la lotta per gli interessi immediati e per una società migliore.

La forza dei lavoratori sta nella propria autorganizzazione e nell’unità internazionale con i lavoratori degli altri paesi. Il S.I. Cobas, che organizza immigrati da più di 40 paesi del mondo, tende la mano ai lavoratori bielorussi in lotta.

SI Cobas – Commissione per la Solidarietà Internazionale