Corrispondenza dal corteo di Bologna del 24 ottobre

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Riceviamo da un compagno presente al corteo di Bologna del 24 ottobre questa corrispondenza che pubblichiamo in attesa di avere dati maggiormente definiti sull’esito dello sciopero.

Ieri a Bologna c’è stato il corteo indetto dall’USB in occasione dello sciopero generale proclamato per la giornata odierna (sciopera anche il sindacato autonomo Orsa, presente principalmente nelle ferrovie e l’Unicobas). Non dispongo, ovviamente, al momento di dati sullo sciopero ma sembra del tutto evidente come esso sia riuscito molto bene nel trasporto locale e ferroviario A testimonianza di ciò il traffico impazzito di Bologna e i treni cancellati ma, almeno a giudicare dal corteo, negli altri settori lo sciopero è stato un fiasco. Il corteo era regionale e a guardarlo scorrere nella sua interezza poteva essere composto da circa 800 partecipanti, decisamente pochi per uno sciopero che doveva essere “generale”, quindi comprensivo di tutte le categorie. Decisamente poco attendibile la stima fornita dal responsabile dell’USB Massimo Betti che dal camion ha parlato di 2000 persone presenti al corteo. Vero è però quello che ha detto Betti che” si sono auto scioperati sulla manifestazione” in quanto lo sciopero dei mezzi di trasporto pubblico, di fatto ha reso molto difficile o addirittura impossibile a chi voleva usare il bus o il treno raggiungere il corteo. Al di là di questa difficoltà è però chiaro e dimostrabile facilmente che nel corteo erano totalmente assenti gli operai dell’industria e i lavoratori della grande distribuzione. La maggior parte dei partecipanti proveniva dal pubblico impiego, scuole, asili nido, vigili del fuoco e paradossalmente proprio il settore che di più ha contribuito allo sciopero, quello del trasporto, era poco presente al corteo (il perché è facilmente spiegabile: essendo gli scioperi dell’usb perfettamente “legalitari”, i tranvieri delle altre città della regione che pure hanno scioperato in massa, dovendo rispettare “la fascia oraria garantita” non potevano certo spostarsi per raggiungere Bologna se poi erano costretti a tornare al lavoro). Quasi del tutto assenti gli studenti e i centri sociali. Significativa invece la presenza dei senza casa organizzati da Asia (il settore dell’USB di difesa dei senza casa) con discreta presenza di immigrati.

Il corteo ha attraversato una parte dei viali e poi il centro della città e ha avuto il suo momento culminante col passaggio sotto la sede della locale Associazione degli industriali per poi sciogliersi poco dopo.

La sensazione è di un’occasione sprecata: uno sciopero che poteva riuscire meglio se fosse stato organizzato meglio e quando si intende meglio si vuole dire che se fosse stato organizzato in modo da cercare maggiori convergenze con altri sindacati di base, con altri movimenti sociali etc qualche risultato in più ci sarebbe stato. Non si vuole con questo attribuire tutte le responsabilità all’USB. Sicuramente ieri i lavoratori sono molto titubanti a scendere in sciopero, quelli tra loro che vogliono “provare” a difendersi, nella maggioranza dei casi si affidano ancora ai sindacati “maggiormente rappresentativi”, in primo luogo la cgil, nonostante questi ultimi da decenni abbiano solo finto di difendere i lavoratori non mancando mai di sottomettersi a tutti i desiderata (magari solo dilazionandoli nel tempo) dei capitalisti e del loro Stato. Questa è però la situazione, non è che non volerla vedere e procedere come al solito, con la routine del “solito” sciopero generale autunnale, la si cambia in meglio, fornendo più fiducia, più determinazione ai lavoratori. La speranza che, andando oltre il trionfalismo di facciata, quello che fa dire dal palco “Noi siamo quelli che lottiamo, che scioperiamo, mentre altri fanno le passeggiante a Roma” (riferimento alla CGIL) ci si decida a un cambio di passo, in direzione della creazione di un fronte unico di classe.