Francia: la lotta corre su rotaia

Sciopero SNCF

Da giorni in Francia continua la lotta dei ferrovieri contro il disegno di legge che riforma il settore.

A seguito di una riforma del governo socialista di Jospin le ferrovie franciesi sono divise in due società: la SNCF (Societe Nationale des Chemins de Fer) a capitale pubblico, che si occupa dei treni circolanti, e la RFF (Réseau Ferré de France), che gestisce la rete ed è aperta agli investimenti privati. Ora che la RFF è fallita e il settore ha accumulato debiti per 44 miliardi di euro, il progetto prevede la creazione di una nuova società che coordini le due esistenti (resterebbero 5mila addetti per le infrastrutture e 90mila per il trasporto) e la piena apertura del settore alla concorrenza.
I lavoratori delle ferrovie, invece di essere sotto una sola società e un solo regime contrattuale, sarebbero spezzettati in tre comparti diversi, con nuovi contratti che prevedono turni più pesanti e più lunghi.

Ieri, martedì 17 giugno, è stato il settimo giorno dello sciopero del settore, il più lungo dal 2010, e oggi prosegue. Secondo SNCF la circolazione dei treni starebbe migliorando, ma le sue perdite, fra blocco dei treni e rimborsi degli abbonamenti, superano già i 100 milioni di euro.
I ferrovieri hanno capito benissimo di cosa si tratti e hanno deciso di entrare in sciopero guidati principalmente da due sindacati, la CGT e il sindacato di base Sud Rail. I ferrovieri non si limitano a scioperare ma fanno combattive manifestazioni, per esempio ieri hanno bloccato i caselli dell’autostrada A9 facendo passare gratuitamente gli automobilisti e a Parigi sempre ieri, nel momento in cui si sono avvicinati all’Assemblea Nazione, il Parlamento francese, che discuteva del progetto di riforma, sono stati brutalmente caricati dalla polizia. Lo sciopero non si ferma nonostante la pressione totalitaria dei mass-media che denunciano i disagi degli utenti, quando per anni se ne sono fregati delle difficoltà affrontate quotidianamente dai pendolari. Il mastino Walls ha già dichiarato di non voler cedere, supportato dal suo capo il presidente “socialista” della repubblica Hollande.

Noi salutiamo con entusiasmo questa magnifica manifestazione di combattività dei ferrovieri francesi e ci auguriamo che presto insieme ai ferrovieri europei, tutti colpiti da piani di ristrutturazione dei servizi di trasporto finalizzati allo smantellamento del servizio pubblico e al drastico peggioramento delle condizioni di lavoro, si uniscano in un movimento comune di resistenza.