IL D.L. “CURA ITALIA” DI CONTE: MA QUALE “CURA”?

Il governo Conte-bis intende anticipare il pagamento di 4,3 miliardi di euro su 6,5 totali del Fondo di Solidarietà per i Comuni, “rafforzandoli” con 400 milioni di euro come “aiuto per i poveri” (cioè chi in questa situazione di segregazione non può neppure fare spesa). La gestione di questa cifra sarà demandata ai Comuni attraverso “buoni spesa” o con la consegna diretta dei generi alimentari. Il tutto rientra nel cosiddetto “Piano Cura-Italia”.

C’è da dire che tali misure, erogate sempre dentro la logica della “beneficenza”, non sono per nulla adeguate al problema del MANCATO SALARIO che affligge, molto più di ieri, milioni di proletari. I quali devono poter campare decentemente come esseri umani e non affidarsi alle “lotterie” degli Enti Locali.

E c’è pure da dire, guarda caso, come questa misura di “carità pubblica” sia stata emanata dal governo solo DOPO che in Sicilia, in Campania ed in Puglia centinaia di proletari si siano presi il diritto di risolvere a modo loro il problema della spesa: asportando l’occorrente da negozi e supermercati…

Tutto ciò si associa agli scioperi che i lavoratori hanno sostenuto in questo periodo per difendere la loro vita dall’esosità dei padroni, dietro la parola d’ordine: “non siamo carne da macello!” Iniziativa partita e condotta dal SiCobas in numerose realtà lavorative.

UNA CHIARA INDICAZIONE PER L’OGGI ED IL DOMANI: SOLO LA LOTTA PAGA!

A partire da lunedì 30 marzo iniziano le procedure per l’ottenimento della Cassa Integrazione, della Cassa in Deroga e del “Bonus” per Partite Iva ed autonomi legati al Covid-19.

Con la Cassa Integrazione Ordinaria – che non supera le 9 settimane – il lavoratore avrà una perdita media di 376 euro netti in busta paga. Con la Cassa in Deroga (per lavoratori intermittenti, somministrati, apprendisti, agricoli, terzo settore) l’ammanco sarà ancora più consistente. Per le Partite IVA e autonomi (spesso dipendenti mascherati) i 600 euro dell’ “una Tantum” è al livello dell’elemosina per la spesa elargita ai Comuni. E queste misure da fame vengono implementate su salari che sono tra i più bassi d’Europa!

  • I LAVORATORI, I SOTTOCCUPATI, I DISOCCUPATI NON VOGLIONO ELEMOSINE !!!
  • VOGLIAMO CHE CI VENGA RESTITUITO PARTE DEL MALTOLTO !!!
  • VOGLIAMO IL SALARIO PIENO E UN SALARIO MINIMO GARANTITO A TEMPO INDETERMINATO SUFFICIENTE PER VIVERE !!!
  • LA CRISI DEL CAPITALISMO LA PAGHINO I RICCHI, CON UNA PATRIMONIALE DEL 10% SU QUANTO ACCUMULATO COL NOSTRO LAVORO !!!

 

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