Il pastore tedesco torna a cuccia

Il capitalismo riduce l’acqua in cui nuota ogni pesce religioso.

Di per se, il processo di planetizzazione capitalistico svuota di senso ogni mistificazione millenaristica, riducendola in prospettiva a “ricordo del passato” e consegnandola al museo delle cere della storia.
Ovviamente, come ogni processo, anche questo della secolarizzazione è un processo contraddittorio, che viaggia a diverse velocità variabili nel tempo e negli spazi geopolitici.
In occidente, malgrado i tentativi di recupero da parte dell’ideologia cristiano-cattolica mutuata in salsa “di liberazione”, la scristianizzazione avanza con piu’ forza, decretando per la prima volta nella storia un’accentuata leggerezza di peso percentuale di curia, vescovi, preti e suore proprio nel continente del soglio di Pietro: l’Europa.
Sembra quasi che anche il baricentro di s.madre chiesa si stia spostando all’est ed in Africa, cosi’ come il sistema sociale che la produce.
Questa modifica nei relativi pesi percentuali tra chiesa occidentale e l’insorgenza della chiesa di “periferia” è alla base degli odierni squilibri, contese e tentativi di riforma interna, piu’ che scandali e tentativi di pulizia e trasparenza spesso inefficaci.
Un vaso in bilico che non poteva non traboccare, e la cui goccia è l’attuale dimissione dell’ultimo papa Europeo.
La stessa trasformazione del “mandato divino” in ordinario funzionariato rappresenta un’accelerazione nell’adattamento secolarizzante della chiesa ai tempi ed ai ritmi imposti dal capitalismo, poco inclini a mummie e liturgie invarianti.
Altro che sconfitta dell’uomo-teologo!
Il pensionamento di Ratzingher è l’ultima arma di rilancio del Vaticano sul terreno di una modernità ritrovata, di una scelta e di una selezione dei suoi dirigenti e quadri su spartiti aziendali, secondo criteri di avanzata mobilità polifunzionale.
Lo scossone è solo il primo di una lunga, prossima, serie, tutti nella direzione di un nuovo equilibrio interno che, al netto di una “trasparenza ritrovata”, ridisegni confini e cuori di un’organizzazione storicamente ormai inutile e localmente in crisi, ma ancora in grado di sopravvivere a se stessa, grazie alle giovani “vocazioni” dell’est, del sud del mondo e dell’Africa.
E’ probabile che questo nuovo equilibrio imponga un papa non europeo, ma di certo porterà ad un maggior peso della “periferia” e quindi ad una chiesa non piu’ eurocentrica.
A seguito del sistema capitalistico, anche la piovra cattolica si arricchisce di nuovi tentacoli ancora in grado di spargere nebbia e di ritardare la sua fine ad opera del proletariato e della sua rivoluzione.
Ritardare, non impedire!

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