Milano: salario, casa, precarietà: un unico fronte di lotta!

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Giovedì 14 luglio è stata una giornata di mobilitazione a Milano da parte di Comitati di varia provenienza, ma accomunati contro le politiche antiproletarie dei governi nazionali e locali in una prospettiva di indipendenza di classe.

In piazza della Scala, sede del Comune di Milano, hanno attuato il presidio il Comitato per il Salario Minimo Garantito, insieme ai Comitati di lotta per la casa: Comitato abitanti S. Siro, Asia- USB Milano, Cantiere.
Un centinaio di disoccupati, sfrattati e compagni hanno denunciato ai passanti il clima di ostilità da parte della Giunta verso ogni questione attinente alle condizioni basilari di vita del proletariato: netta chiusura verso la nostra piattaforma che metteva al primo posto il blocco degli sfratti e l’assegnazione delle case vuote a chi ne ha bisogno (ed è in vana attesa da anni), oltre al pagamento delle bollette, i trasporti ed i costi scolastici. La risposta del Comune è stata: “abbiamo già dato”. Se si considera che il bilancio del Comune di Milano è di 2 miliardi di euro e che ne hanno spesi solo 1 milione per questo tipo di interventi, è evidente la provocazione e la presa in giro.
Lo stesso concetto è stato ribadito nei comizi anche dai Comitati per la casa, i quali denunciano a Milano 12.000 richieste di sfratto per morosità e oltre 3.000 esecuzioni, 23.380 famiglie in lista di attesa per una casa popolare, 8.478 case popolari sfitte, di cui 3.706 del Comune e 5.042 dell’Aler, nel 2013 meno di 600 assegnazioni e oltre 900 case pubbliche in vendita.

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Alla fine del presidio si è mosso un corteo, che si è sciolto per andare a portare la nostra solidarietà attiva ad un altro presidio: quello del Coordinamento 3 ottobre (precari della scuola), davanti al palazzo della Regione Lombardia. Qui questi lavoratori hanno indetto la loro manifestazione non-stop fino a martedì 15 luglio, per mettere in evidenza la porcata del governo Renzi contro di loro: innalzamento dell’orario di lavoro, riduzione a 4 anni della scuola superiore (-40.000 cattedre), scuole aperte tutto l’anno, supplenze brevi a docenti di ruolo a stipendio invariato. Sono in contatto con iniziative simili che si terranno domani 15 luglio a Roma e Napoli. Abbiamo illustrato loro la nostra finalità (=fronte unitario di classe che unifichi i diretti interessati, in tutti i loro segmenti, sulla garanzia di salario e riduzione generalizzata dell’orario a parità di salario; necessità assoluta di collegare tutto il fronte di lotta in piazza e nelle iniziative “specifiche” come la loro; solo uniti si vince, tant’è che siamo collegati con altre città ecc.). Proposta accolta molto bene. Scambio di contatti e proponimento di lanciare assemblea settembrina tra i vari soggetti per farsi vedere e sentire in questa città. Intanto si coltiveranno e svilupperanno i contatti tra Comitati.
Presi contatti anche con le 100 donne licenziate (100 OOSS, operatrici sanitarie della Mangiagalli, fatte fuori dopo periodi lunghissimi di precarietà), contatti che svilupperemo nei prossimi giorni dal momento che le lavoratrici sono scese in lotta occupando anche un padiglione della Regione, oltreché strutture della clinica.

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Di fronte al disinteresse dei vertici sindacali. Di fronte alla collusione dei partiti coi padroni e lo Stato, l’unica via è la lotta, il collegamento, la coscienza e l’organizzazione.

Uniti si vince!!!