[Napoli] Venerdì 21 Febbraio – Vila Medusa occupata

Cena Sociale di autofinanziamento a Villa Medusa Occupata. Tutto il ricavato economico sarà destinato come contributo per le diverse spese legali. In occasione dell’anniversario della morte di Valerio Verbano, ricordiamo le sue lotte e le vicende che hanno contraddistinto il suo attivismo, che lo portò ad essere ucciso dai fascisti. Valerio vive nei nostri cuori!

h.20 Cena Sociale

a seguire
proiezione di video su Valerio Verbano
proiezione materiale sugli anni ’70

+ LIVE MCMARIOTTO!

Menù della Serata
Primo Piatto: Pasta e Patate dello Chef!
Secondo: Polpette al sugo della nonna
Contorni Misti
Vino e dolce!
primo-secondo-contorno-vino: 5euro

Il prossimo 20 febbraio saranno passati 34 anni dall’assassinio di Valerio Verbano, giovane studente romano che indagò sulle attività della destra fascista romana, ucciso da tre fascisti a colpi di pistola, in casa sua. A distanza di anni la retorica dei media e delle istituzioni cerca ancora di equiparare gli opposti estremismi. Noi ricordiamo la memoria di Valerio, che con la sua inchiesta riuscì a collegare la destra fascista alla criminalità organizzata romana, che sullo spaccio di droga fondava il finanziamento delle proprie attività (ovvero lo stragismo degli anni seguenti), con la totale copertura degli apparati dello stato.

Nelle ultime settimane un nuovo tentativo di dare una lettura completamente distorta e serva degli interessi dei padroni è stata data relativamente alle lotte che hanno rivoltato il paese negli anni ’70.

Valerio Verbano: ciò che è stato, e che adesso è per noi!

Valerio Verbano nasce nel 1961, a Roma. Fin dai primi anni di liceo inizia la sua militanza, all’interno dei Comitati di Lotta Valmelaina, vicini ad Autonomia Operaia. Era molto legato, oltre all’attivismo politico, ad un tifo quasi ossessionante per la sua squadra del cuore, la Roma; e ad una passione per la musica e la fotografia, questa una passione che lo aiutò molto nella sua attività d’inchiesta.

L’interesse di Valerio sin dai primi anni di militanza si incentrò sull’attività dei gruppi fascisti che agivano nel suo quartiere e in quelli limitrofi, operando un costante monitoraggio di collegamenti, spostamenti, e interazioni, che personaggi dei NAR e di singoli legati a Terza Posizione avevano con gli apparati statali e con le bande criminali (in particolare la Banda della Magliana) che all’epoca agivano a Roma.

L’impegno di Valerio nella stesura di quello che fu il “Dossier NAR” non passò inosservato, e già nel ’79, il 20 Aprile, Valerio venne arrestato (sarà condannato alla fine dell’anno) e la sua casa perquisita in ricerca di materiale incendiario. Vengono presi i suoi documenti, tra cui questo dossier.

Il dossier indicava nomi e foto di personaggi che, attraverso percorsi molto diversi, nel giro di pochi anni diventeranno famosi e di comune utilizzo, chi perché entrato in politica (come Francesco Storace, attuale segretario de La Destra), chi perché diventato famoso per fatti di cronaca (tra questi numerosi militanti dei NAR). Valerio era riuscito a individuare i vari punti d’incontro dei gruppetti di ogni quartiere, e varie situazioni di copertura che essi utilizzavano probabilmente per l’organizzazione dei successivi attentati. Per molti non è un caso che l’omicidio di Valerio, sia avvenuto pochi mesi prima della strage della stazione di Bologna. In questo momento, il dossier di Valerio è alla portata di tutti coloro che possono consultare gli archivi della magistratura di Roma. L’attività di Valerio era dunque considerata un pericolo costante per i gruppi fascisti romani, e per i protettori interni agli apparati dello stato.

Alle 12.44 del 22 Febbraio del 1980, tre fascisti armati e a volto coperto entrano in casa Verbano fingendosi degli amici di Valerio. Legano i genitori, e aspettano il ritorno di Valerio da scuola. Alle 13.40 un proiettile perfora lo stomaco e l’intestino di Valerio, che morirà nel tragitto in ambulanza verso l’ospedale. Il colpo gli viene sparato alle spalle, mentre dopo una colluttazione cerca di scappare dalla finestra. L’omicidio viene rivendicato poche ore dopo dai NAR, confermandolo la mattina dopo con una lettera. Successivamente all’inchiesta per dare un nome agli assassini di Valerio, i genitori, nell’ottobre dell”80 chiedono il dissequestro dei materiali requisiti l’anno prima, durante la perquisizione in casa Verbano. Tra i materiali dissequestrati manca il Dossier NAR, ufficialmente sparito dagli archivi della magistratura. Parte o una copia del dossier l’aveva probabilmente Mario Amato, un giudice che indagava sul cosiddetto terrorismo nero. Verrà ucciso dai NAR il 24 Giugno 1980 Le indagini per cercare i mandanti e gli esecutori dell’omicidio non riescono a portare ad un nome, nonostante le dichiarazioni di alcuni ex membri di Terza Posizione, che individuano chiaramente in militanti fascisti di fine anni ’70 l’identità degli assassini.

Crediamo sia importante ancora oggi, ricordare le vittime del fascismo come Valerio, che con la sua militanza politica e il lavoro d’indagine svolto restano un esempio di lotta e di condotta, che ora più che mai siamo pronti a seguire. I preoccupanti segnali di riabilitazione di tutti i fascismi, vecchi e nuovi, in voga negli ultimi anni, devono porci sempre più all’attenzione di come la diffusione culturale e pratica dell’antifascismo siano un percorso che necessariamente i soggetti in lotta devono affiancare ai percorsi politici che portano avanti.

Laboratorio Politico Iskra

 

 

 

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