Notizie sulle proteste operaie in Iran raccolte dai nostri compagni tra il 2 e il 12 ottobre 2015

Pubblichiamo la traduzione di un articolo pubblicato da: https://communismeouvrier.wordpress.com/

Iran

Le proteste operaie continuano e si sviluppano quotidianamente in Iran. Ne sono un esempio le lotte degli insegnanti negli ultimi dieci giorni. In occasione della giornata internazionale degli insegnanti gli insegnanti si sono riuniti in diverse città e hanno reiterato le loro rivendicazioni come la liberazione dei loro colleghi incarcerati. Tra gli slogan di queste assemblee facciamo notare “i prigionieri politici devono essere liberati”. Gli insegnanti chiedono anche che i loro stipendi superino la soglia di povertà.

Il governo ha annunciato che la soglia di povertà era fissata a 3 milioni di Toman, mentre i salari di insegnanti, operai e infermieri e di una gran parte dei lavoratori dipendenti sono parecchio inferiori. Tre anni fa una campagna per l’aumento dei salari aveva raccolto le firme di 40.000 operai. L’anno scorso i pensionati e le infermiere hanno manifestato per aumenti di salari e pensioni.

Mentre queste proteste continuano, la protesta su scala nazionale degli insegnanti ha un effetto importante sulla vita politica in numerose città. Ad esse vanno aggiunte le proteste in numerose fabbriche per il mancato pagamento dei salari, i licenziamenti, i contratti precari, ecc.

Gli operai di tre importanti centri petrolchimici a Arvand, Tondgooyan e Mah-Shahr sono stati in sciopero per 10, 3 e 2 giorni, rispettivamente. Dopo un incontro il 12 ottobre con la compagnia della Holding del Golfo Persico, questi lavoratori hanno sospeso lo sciopero. Rivendicano l’attuazione di una griglia salariale, un aumento del 30% del salario minimo e del 35% della maggiorazione per lavoro notturno dei lavoratori interinali. Gli operai hanno dichiarato che torneranno a scioperare se le promesse loro fatte non saranno mantenute.

– Il 12 ottobre 105 lavoratori licenziati dal complesso agroalimentare di Mirab si sono riuniti per il secondo giorno consecutivo davanti alla sede della società con la richiesta di essere reintegrati e che vengano loro pagati i salari arretrati.

– Il 12 ottobre lo sciopero degli operai dell’acciaieria di Dorodod giungeva al suo 23° giorno. Gli operai rivendicano il pagamento di tre mesi e mezzo di salari non pagati e garanzie occupazionali. Inoltre il ritardo nel pagamento dei contributi per l’assistenza sanitaria crea loro problemi quando hanno bisogno di cure mediche, e non sono stati versati diversi premi. Dopo 23 giorni di sciopero i padroni hanno promesso di pagare una parte degli arretrati.

– Il 12 ottobre gli operai della fabbrica di granulati di Ardakam entravano nel quinto giorno di sciopero, contro la cattiva qualità dei pasti nella mensa aziendale. Di fronte alla reazione sprezzante della direzione generale e delle autorità cittadine, gli operai si sono riuniti per decidere lo sciopero per la mensa e aumenti salariali.

– L’11 ottobre gli operai del complesso petrolchimico Farabi erano al loro 7° giorno di sciopero della fame durante la pausa di mensa, per protesta contro i bassi salari e le discriminazioni salariali.

– L’8 ottobre 34 operai in pensione della Fabbrica di Confezioni dell’Iran si sono riuniti davanti alla sede dell’Ente per la Sicurezza Sociale di Tehran per denunciare i ritardi nel versamento delle pensioni. È la terza volta che essi manifestano, non avendo quasi ancora ricevuto il pagamento della pensione dal 28 agosto 2014, quando sono andati in pensione.

– L’8 ottobre gli insegnanti delle città di Téhéran, Saghez, Sanandaj, Marivan, Hamedan, Mazandaran, Mashhad, Torbat-Heidarieh, Kermanshah, Ahvaz, Booshehr, Ghazvin, Rasht, Karaj, Delijan e di numerose altre città hanno organizzato manifestazioni in occasione della giornata internazionale degli insegnanti, scandendo slogan cone “gli insegannti incarcerati devono essere liberati!”, “Unità! Unità!”, “Ministro inutile! Dimissioni, dimissioni!”

– Il 7 ottobre, al 19° giorno di lotta, gli operai dell’acciaieria di Dorood hanno manifestato davanti alla sede del Governatore di Dorood. Nel giro di un’ora il governo ha promesso il pagamento dei salari arretrati e dei contributi per l’assicurazione malattia. In assemblea gli operai hanno deciso che riprenderanno lo sciopero se i salari non verranno pagati.

– Il 6 ottobre un gruppo di insegnanti del distretto di Ilam con contratti precari da 6 anni hanno manifestato davanti all’ufficio della Pubblica Istruzione per ottenere la stabilizzazione.

– Il 5 ottobre un gruppo di insegnanti della provincia di Gilan ha manifestato davanti al ministero dell’Istruzione di Rasht contro discriminazioni, bassi salari e ritardi nei pagamenti. Da notare la partecipazione di numerose donne.

– Sempre il 5 ottobre manifestazione di insegnanti di Tehran e di altre città davanti al Ministero dell’Istruzione dalle 10 alle 12. Discorso appassionato della sig.a Pakravan, madre del prigioniero politico Reihaneh Jabbari giustiziato dal regime islamico, con slogan contro la repressione e per l’unità insegnanti-operai-studenti. Analoghe manifestazioni nello stesso giorno a Rasht, Hamedan e Ilam. Manifestazioni anche di insegnanti precari delle scuole materne per la messa in ruolo, con denuncia dei requisiti di genere e titolo di studio.

– Sempre il 5 ottobre manifestazioni anche di dipendenti comunali precari della città di Majed-Soleyman, riunitisi per il terzo giorno per protestare contro il mancato pagamento dei salari da quattro mesi: hanno finalmente ottenuto il versamento di una mensilità.

– Il 2 ottobre gli attivisti operai della città di Karaj si sono riuniti per onorare la memoria di Shahrokh Zamani, militante operaio morto in prigione domenica 13 settembre 2015.

Comitato di Solidarietà Operaia – Iran

15 Ottobre 2015
Contatti: Shahla_daneshfar@yahoo.com (scrivere in inglese o persiano)