Riprende la lotta all’Ikea di Piacenza

Ikea e San Martino sparano sui lavoratori SI Cobas: 33 sospesi Riprende la lotta Nell’ottobre 2012 le cooperative Ikea lasciavano a casa 40 lavoratori iscritti al SI Cobas rei di avere fatto sciopero, per cacciare il SI Cobas dal magazzino. Seguirono 5 mesi di lotta durante i quali alla maggioranza dei lavoratori venne chiesto di lasciare il SI Cobas se volevano lavorare, ma alla fine tutti i lavoratori espulsi (tranne

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Primo Maggio di lotta a Bagnoli: La lotta non si arresta!

A distanza di un anno dalla mobilitazione che fece saltare il concerto dei sindacati confederali con gli scontri avvenuti a Città della Scienza (http://www.laboratoriopoliticoiskra.org/comunicati/lavoro/item/307-abbiamo-rovinato-la-festa-confederali.html) anche quest’anno un migliaio di studenti, disoccupati, precari e lavoratori hanno riempito il corteo del 1° Maggio a Bagnoli che per il terzo anno consecutivo si costruisce appunto in un’area della città di Napoli simbolo complessivo delle contraddizioni di un sistema che oramai produce solo disoccupazione,

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1° maggio: il Comitato per il Salario Minimo Garantito in piazza a Milano

La giornata del 1° Maggio, che richiama la storica lotta per la riduzione dell’orario di lavoro, e che mobilita in tutto il mondo i proletari che non ci stanno a subire lo sfruttamento del capitale, ha impegnato il Comitato per il Salario Minimo Garantito di Milano a fare sentire la sua voce: in una città percorsa dal corteo “funebre” dei sindacati confederali, o da kermesse che nulla hanno a che

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Primo maggio proletario e internazionalista!

Il 1° Maggio di quest’anno arriva in una situazione politica molto significativa per chi vuole lottare per la ripresa del movimento e dell’organizzazione di classe. Nonostante borghesi e riformisti di ogni risma abbiano fatto di tutto per svilire e depotenziare questa fondamentale giornata di lotta operaia internazionale, riducendola a “kermesse” o ad innocua “processione”, c’è ancora chi ritiene (e noi siamo tra questi) che essa costituisca pur sempre un momento

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Fatah e Hamas. Una tardiva riconciliazione che unisce due debolezze

Il nuovo accordo fra le due frazioni palestinesi non unisce i due tronconi di una resistenza popolare diffusa e radicata, ma interrompe – o per lo meno sospende – uno scontro fra due dirigenze mercenarie, deboli e screditate, che non rappresentano un popolo ma al più una borghesia strettamente integrata col “nemico” – o meglio, col socio d’affari – sionista. Quello del 23 aprile 2014 è l’ennesimo tentativo di riconciliazione

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[Napoli] – 1° maggio – Lavoro o non lavoro salario garantito!!!

  Come confermano anche gli ultimi dati Istat, nel nostro paese la disoccupazione ha raggiunto cifre mai viste prima: il 13% in Italia, con oltre il 42% dei giovani che sono senza lavoro. Al sud e Napoli queste cifre sono almeno raddoppiate!!! Non avere un lavoro, in Italia significa anche non poter pagare l’affitto di casa, non poter mantenere i propri figli a scuola, non potersi ammalare perché gli ospedali

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Francia: il nuovo governo non perde tempo e va subito all’attacco contro la classe lavoratrice

E’ noto il risultato delle recenti elezioni municipali in Francia: una sonora sconfitta del Partito Socialista del presidente Hollande, una clamorosa avanzata dei fascisti del Fronte nazionale di Marine Le Pen e una notevolissima crescita dell’astensionismo. Quest’ultimo risultato, in realtà quello politicamente più significativo è stato quello meno messo in evidenza dai media di regime che preferiscono di gran lunga sponsorizzare i successi dei fascisti che, nonostante le demagogiche sparate

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25 Aprile: antifascismo è anticapitalismo!

Con l’aprile del 1945 in Italia terminava l’occupazione tedesca, un’occupazione che aveva assunto caratteri di rapina verso l’apparato produttivo italiano e imposto un pesante tributo in primo luogo ai proletari che già da anni versavano sangue e sudore per le guerre dell’Asse, ma anche ai borghesi che da alleati dell’imperialismo nazista lo avevano lasciato per trovarsi improvvisamente nei panni delle sue vittime. Per la classe dirigente italiana la fine della

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Mobilitazioni degli operai del settore energetico in Turchia

Venerdì 18 aprile gli operai del settore energetico e i minatori di Yatağan nell’Anatolia sudoccidentale, di Yeniköy e Kemerköy nei pressi della capitale, in lotta da mesi contro il piano di privatizzazioni portato dal governo dell’AKP hanno dato il via all’occupazione delle centrali termoelettriche e delle miniere di carbone, bloccando la produzione e negando l’ingresso ai dirigenti e ai reparti delle forze dell’ordine inviati per abbattere le barricate costruite dagli

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L’azione di oggi all’ipercoop di Acerra: la rabbia di chi non riesce più a vivere in queste condizioni e si organizza!

Qualche settimana fa a Cagliari un gruppo di famiglie proletarie ha presidiato per giorni l’assessorato alle politiche sociali rivendicando il pagamento degli arretrati del sussidio di povertà dovuto dal Comune. Alcune donne di queste famiglie ridotte miseria e a cui evidentemente la politica “progressista e di sinistra” del sindaco in quota SEL di Cagliari non basta a riempire lo stomaco, con una forma di protesta clamorosa, sono entrate in due

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