Russia, mobilitazione militare e società

Proponiamo la lettura della sintesi di alcuni articoli tratti per lo più da pubblicazioni indipendenti russe (almeno così si autodefiniscono) riguardanti la recente chiamata alle armi di Putin per la continuazione della guerra in Ucraina.

Putin cerca di prolungare la guerra arruolando centinaia di migliaia di riservisti, puntando sulla possibilità che il collasso economico in Ucraina o i disordini politici in Europa o negli Stati Uniti possano aprire opportunità per la Russia. 

Ma i costi economici e politici di questa nuova operazione rischiano di scatenare all’interno proteste sempre più estese. Che a loro volta richiedono una maggiore repressione, un pugno di ferro più saldo. Ma, come avverte la rivista americana Foreign Policy, speranzosa che il pronostico si avveri: «Esiste un punto misterioso in cui l’aumento della repressione genera un aumento dei disordini e un punto sconosciuto in cui inizia la rivoluzione

La rivista, ora proprietà dell’influente Washington Post, esprime le speranze della grande borghesia americana. La possibilità di manovrare per un cambio di regime in Russia, come ha in più occasioni  fatto, non sembra verosimile. Per minare la stabilità dell’imperialismo russo, quella americana sembra mettere in guardia le frazioni della borghesia russa dal rischio di una rivoluzione sociale. Il suggerimento tra le righe forse è: Meglio che vi affrettiate ad un cambio al vertice anziché correre questo rischio.

Per noi internazionalisti l’unica e più auspicabile soluzione alla guerra tra predoni imperialisti in corso in Ucraina è proprio  una rivolta popolare dal basso. Una rivoluzione contro la propria borghesia, che sta mandando al macello i giovani lavoratori russi, mentre per sostenere lo sforzo bellico e per aumentare drasticamente i finanziamenti all’apparato repressivo delle forze di sicurezza, il governo russo ha deciso di sacrificare l’economia e il sistema sanitario.Quasi tutti i progetti chiave di sviluppo economico saranno tagliati. Le spese del bilancio federale per l’economia nazionale nel 2023 saranno ridotte di quasi il 20%. I finanziamenti per il programma statale Sviluppo dell’industria e rafforzamento della sua competitività saranno ridotti del 30% nel 2023. Il programma statale “Sviluppo dell’industria farmaceutica e medica” sarà tagliato del 29%. Il programma statale per lo sviluppo del settore energetico viene privato del 26% dei fondi.
Secondo il progetto di bilancio, lo “Sviluppo dell’assistenza sanitaria” perde quasi il 5% dei finanziamenti. Il progetto federale “Sviluppo dell’infrastruttura sanitaria” è stato ridotto del 22%.

Tutto ciò si somma alle vite distrutte dei giovani lavoratori russi, mandati al macello in nome della “Grande Madre Russia”. E lo stesso appello nazionalistico di tutte le borghesie nazionali quando decidono di entrare in guerra contro un loro avversario.


Storie importanti – 5/10/2022 (1)

QUALI “SOGGETTI (2)” RUSSI HANNO DATO IL MAGGIOR NUMERO DI UOMINI ALLA GUERRA

Sintesi

Da uno studio di Storie importanti e CIT (Conflict Intelligence Team) (3).

Il 21 settembre il Presidente Vladimir Putin ha annunciato una mobilitazione “parziale” in Russia.

Il Ministro della Difesa Shoigu ha dichiarato che la mobilitazione riguarderà “l’1% delle risorse di mobilitazione” del Paese – pari a 300 mila persone (l’1,19% del numero di riservisti in Russia – NdR). In realtà, secondo le stime dei due giornali, una provincia su due ha superato il piano di arruolamento: 26 dei 53 soggetti per i quali sono disponibili i dati, stanno inviando più dell’1,19% di soldati riservisti.

Foreign Affairs del 27 settembre, ritiene che la mobilitazione significhi la fine del patto di Putin con la popolazione; i 300mila riservisti dichiarati pubblicamente da Putin, non sarebbe il numero riportato nei documenti ufficiali che autorizzano la mobilitazione, in realtà si tratterebbe di un milione di uomini.
Putin cerca di prolungare la guerra. Quanto più lunga è la guerra, tanto più è probabile che il collasso economico in Ucraina o i disordini politici in Europa o negli Stati Uniti possano aprire opportunità per la Russia. La rivista avverte del rischio dell’estensione delle proteste contro la coscrizione e la guerra, della necessità di accrescere la repressione e che «Esiste un punto misterioso in cui l’aumento della repressione genera un aumento dei disordini e un punto sconosciuto in cui inizia la rivoluzione

Ancora una volta sono stati colpiti i soggetti poveri e remoti. In quindici giorni almeno 213.200 uomini di 53 soggetti sono stati richiamati alla leva. Mancano però i dati dei restanti 32 soggetti.

Il territorio di Krasnoyarsk ha il tasso più alto, sono mandati in guerra quasi il 5,5% delle riserve, pari a 28 mila uomini. Se fosse stato arruolata in tutta la Russia la stessa percentuale, il numero totale di mobilitati avrebbe superato 1,3 milioni.

Questa coscrizione di massa ha già avuto un pesante impatto sulla forza lavoro della provincia. I responsabili delle aziende agricole della provincia denunciano che, a causa della mobilitazione, mancano braccianti; e i trattoristi e gli operatori delle mietitrebbie, che prima erano “lavoratori a cottimo”, vengono mandati in guerra nel pieno della stagione del raccolto.

A Sebastopoli sarà richiamato fino al 4% dei riservisti, ha detto il governatore della città, Mikhail Razvozzhayev, precisando che non nessuna commissione medica ha esaminato coloro che venivano mobilitati. Così gli uffici di registrazione e reclutamento hanno reclutato anche chi non aveva prestato servizio e soffriva di gravi malattie. Almeno otto uomini mobilitati sono morti prima di essere inviati al fronte, compreso per infarto e tromboembolia.

I cittadini che avevano ricevuto le convocazioni sono stati chiamati per telefono dall’ufficio di arruolamento e minacciati di conseguenze penali se non si fossero presentati.

È alto il tasso di richiamo anche in Buriazia (3,7%), il Daghestan (2,6%) e la Calmucchia (2,2%). La disomogeneità nella mobilitazione potrebbe essere spiegata dal diverso tasso di riservisti preparati nei soggetti. Ad esempio, nell’Oblast di Kaliningrad, dove hanno base l’11° Corpo d’Armata e parte della Flotta del Baltico la mobilitazione è stata più alta; oppure negli Oblast di Ryazan e Pskov ci sono paracadutisti, tre brigate sono stanziate permanentemente nella repubblica di Buryatia e il Territorio di Krasnoyarsk ospita molti Rosgvardey (Guardia Nazionale).

La regola è che quanto più poveri vivono in un soggetto, più questo è interessato dalla mobilitazione.

In 23 dei 26 soggetti in cui viene arruolata una quota di riservisti superiore a quella dichiarata da Shoigu, il reddito della popolazione è inferiore al livello nazionale.

Ad esempio, il reddito medio pro capite di un residente del Oblast di Pskov è di 32.000 rubli al mese. Da qui duemila uomini, pari all’1,86% delle riserve, saranno mandati in guerra. Nella repubblica di Calmucchia (4), dove il reddito medio è di 22.500 rubli, saranno circa 1.000 gli arruolati (2,2%).

Secondo gli economisti Maksim Mironov e Oleg Itskhoki, per paura di proteste le autorità non vogliono coinvolgere le province più prospere.

Però non è stato impossibile evitare le proteste contro le mobilitazioni. Le proteste più violente sono state in Daghestan: dopo le manifestazioni, il Comitato investigativo locale ha aperto almeno 30 procedimenti penali e sono stati arrestati gli amministratori dei canali telegram che hanno coperto le proteste.

In Calmucchia, che è una delle 10 province con la più alta percentuale di mobilitazioni, il Lama supremo della repubblica si è espresso contro la guerra.

Anche nelle rep. di Buriazia e Tyva sono iniziate le proteste. Nella capitale di Tyva, Kyzyl, il 29 settembre la polizia ha represso una protesta di sole donne contro la mobilitazione. Secondo i media locali, gli agenti hanno arrestato circa 20 donne e hanno preso le loro impronte digitali.

Tyva è una delle regioni più isolate della Russia. Non è possibile raggiungere la sua capitale in treno, ma solo in aereo o su un’unica strada. La repubblica è in testa alla Federazione Russa per numero di morti per cause militari 29/100.000 abitanti, una cifra che non comprende i dispersi in azione e i morti non registrati nelle fonti pubbliche. Si tratta dell’indice più alto di tutte le regioni russe. Secondo Mediazona del 9 settembre, su 6.219 vittime militari identificate, 94 provengono dalla Repubblica. Molti abitanti di queste regioni impoverite considerano il servizio militare a contratto la loro migliore speranza per uscire dalla povertà. Tyva ha la più alta percentuale di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà, pari al 34,1%, con il 6,8% della popolazione che vive in condizioni di estrema povertà (in una classifica delle regioni russe per reddito, RIA Novosti ha classificato Tyva all’ultimo posto su 85 regioni). Secondo Rosstat, il reddito medio mensile pro capite in Tuva è di 20.041 rubli, penultimo tra tutte le regioni della Russia (l’Inguscezia si è classificata più in basso). Meduza, 15 set, 2022

I soggetti che invieranno il maggior numero di riservisti sono stati i più colpiti dalla guerra anche prima della mobilitazione. Il Daghestan, ad esempio, è al primo posto per numero di morti in combattimento in Ucraina. Nei sette mesi di guerra sono state uccise almeno 277 persone e il tasso di mortalità dei giovani della Repubblica è già più che raddoppiato. Sono stati richiamati 15000 uomini, pari al 2,5% delle sue riserve. Hanno protestato oltre ai “normali” cittadini, anche personaggi legati alle autorità. Aina Gamzatova, moglie e consigliera del mufti del Daghestan, ha chiesto a Vladimir Putin di concedere ai daghestani un rinvio della mobilitazione, sottolineando che dei tre milioni di abitanti più di tremila daghestani sono già in prima linea.

Buriazia, secondo le stime della Fondazione Free Buryatia, questa repubblica intende mobilitare almeno il 3,6% in più di riserve – 6.400 uomini. Se in tutta la Russia fosse stata arruolata la stessa percentuale di riservisti della Buryatia, sarebbero andati in guerra 920.000 russi. Almeno 259 suoi abitanti sono stati uccisi nella guerra con l’Ucraina, il tasso di mortalità dei giovani è quasi raddoppiato, + 93%.


Meduza – 22/9/2022

Secondo i dati disponibili, dall’inizio della guerra contro l’Ucraina la Repubblica di Buriazia ha perso soldati a un ritmo più elevato di quasi tutte le altre regioni della Russia. Un’analisi condotta dall’agenzia indipendente Mediazona suggerisce che non si tratta di una coincidenza: I residenti della Buryatia, di cui circa il 30% è di etnia Buryat, guadagnano in media molto meno del salario mediano russo, il che è stato un affidabile predittore del fatto che una determinata regione avrà perdite elevate in questa guerra.

Secondo gli analisti del CIT, le perdite tra gli uomini mobilitati sarebbero più alte di quelle dell’esercito regolare, e questo perché non hanno esperienza di combattimento e non sono addestrati, l’equipaggiamento loro fornito è inadeguato. Manca anche una adeguata struttura di comando, per i 300mila richiamati ci vorrebbero 30mila ufficiali professionisti. Gli ufficiali sono insufficienti e quelli disponibili sono in gran parte al fronte.

… Una parte significativa delle perdite dei quadri dell’esercito russo è rappresentata dai cosiddetti “cinquecentisti”: coloro che non sono stati uccisi o feriti, ma si sono rifiutati di prendere parte alle operazioni di combattimento o hanno abbandonato la sede dell’unità.

Essendo ora il rifiuto di andare in guerra un reato penale, questa categoria di “perdite” diminuirà inizialmente, ma non è dato sapere cosa accadrà al morale durante l’inverno e l’offensiva ucraina: potrebbe verificarsi una diserzione diffusa, anche penalmente perseguibile, secondo CIT.

I richiamati si comporteranno in modo più simile a coloro che sono stati mobilitati nelle cosiddette DNR e LNR repubbliche del Donbass e Luhansk che non all’esercito regolare russo, che pure non siè rivelato brillante. In diverse offensive ucraine, uno dei fattori decisivi è stato che i mobilitati hanno abbandonato le loro posizioni e sono fuggiti.

Ad esempio, lo sfondamento a Balakleya è riuscito in parte perché gli uomini mobilitati dai filorussi non si sono mossi in direzione dell’attacco principale. Anche a ovest di Kherson sono fuggiti e hanno dovuto combattere le truppe aviotrasportate, anche se non erano preparate.

Da questa esperienza si può prevedere che la recente mobilitazione non avrà grandi risultati. L’unica differenza è che una parte dei mobilitati russi è forse meglio equipaggiata dei mobilitati nelle due repubbliche ucraine/russe.


Meduza – 28/9/2022

Interviste a soldati professionisti e mercenari

Un soldato professionista:

Questa [mobilitazione] è la prova che l’esercito è stato sconfitto. E stanno arruolando chiunque. Molti non capiscono, ma è così: L’esercito professionale russo è stato distrutto negli ultimi sei mesi – e ora stanno arruolando l’intera riserva.

Io stesso sono stato un soldato a contratto – e [anche] a noi è stato dato un addestramento inadeguato.

…Tutti coloro che sono lì [in Ucraina] in questo momento vogliono solo tornare a casa. Vogliono che qualcuno li sostituisca. Anche [i miei compagni di servizio] che hanno sostenuto la guerra volevano tornare a casa.

Sono andato [in Ucraina] a gennaio – ed è vero: tutti pensavamo di andare lì solo per esercitazioni militari. […] Ho visto quanto fosse impreparato l’esercito russo. Noi continuavamo ad avanzare e loro continuavano a bombardarci. Poi siamo arrivati a Kiev, ci siamo trincerati e hanno ricominciato a bombardarci. È così che è andata l’intera guerra.


Meduza – 12/7/2022riportato da Valigia Blu, 14 luglio 2022

La nostra vita va a rotoli

Meduza – 6/10/2022

I coscritti russi acquistano i propri equipaggiamenti e le proprie medicazioni di base. Il governo non li rimborserà.

Le “repubbliche popolari” del Donbas, controllate dal Cremlino, hanno mobilitato decine di migliaia di persone da quando, a febbraio, la Russia ha iniziato l’invasione su larga scala dell’Ucraina. Dopo più di quattro mesi, questi soldati di leva si trovano a dover affrontare la mancanza di cure mediche, di equipaggiamento militare e persino di cibo. I parenti che osano parlare a loro favore sono perseguitati dai servizi di sicurezza. Nel frattempo, le società di servizi e le miniere della “DNR” e della “LNR” subiscono interruzioni a causa della carenza di personale. Mentre il rischio di disastri causati dall’uomo nel Donbas è più alto che mai.

Per Meduza, il giornalista Gleb Golod ha raccontato come la mobilitazione di massa abbia colpito il Donbas.

Il 21 febbraio, Andrey (nome cambiato), marito di Anna, ha ricevuto una convocazione da un ufficio di arruolamento di Luhansk. Andrey pensava che il suo datore di lavoro, la banca centrale dell’autoproclamata “Repubblica Popolare di Luhansk”, gli avrebbe concesso un’esenzione dal servizio attivo (l’unico modo legale per gli uomini di età compresa tra i 18 e i 55 anni di evitare la leva nella “LNR”).

Invece, l’ufficio arruolamenti ha continuato a chiamare e alla fine ha inviato una convocazione all’ufficio risorse umane della banca. A questo punto, Andrey si è presentato all’addestramento militare. Anna non ha più visto il marito.

Anna: tutti i coscritti sono stati portati di notte in treno oltre il confine con la Russia. Qualche giorno dopo sono finiti a Valujki, nella provincia di Belgorod, insieme a soldati russi a contratto. Una settimana e mezza dopo, i nostri ragazzi sono stati trasferiti nella provincia di Kharkiv. Da allora sono lì. Li sballottano da un villaggio all’altro usandoli come ‘carne da cannone’. Secondo lei, pochissime persone a Luhansk si sono offerte volontarie per andare a combattere contro l’Ucraina. Di conseguenza, i militari hanno iniziato a radunare con la forza tutti gli uomini che potevano, compresi “barboni e vagabondi”.

Una fonte vicina alle autorità di Donetsk ha affermato che grazie a bustarelle è possibile evitare l’arruolamento, e farsi assegnare a un’unità di stanza a Donetsk o a Luhansk. La somma varia da 1000 a 2000 dollari: le persone “consegnano” il denaro all’ufficio di arruolamento, il denaro viene distribuito tra gli ufficiali responsabili delle unità militari, che poi assegnano al coscritto in questione un incarico “domestico“. (Lo stipendio medio nelle “repubbliche popolari” del Donbas è inferiore a 23.000 rubli al mese, l’equivalente di 365 dollari).

Vengono inviati al fronte anche coloro che hanno problemi di salute, a meno che anche per questo non paghino una tangente.

I soldati devono pagarsi anche le medicine, le bende, il bisturi. Anna e Iryna, le due donne intervistate (mogli di due arruolati) hanno detto i soldati dell’LNR hanno un disperato bisogno di equipaggiamento e di beni di prima necessità. L’acquisto di vestiti e altri rifornimenti consuma tutta la paga dei mariti, che arriva a 70.000 rubli (1.200 dollari) al mese.

Le donne hanno dovuto comprare ai mariti magliette, pantaloni, calze e persino biancheria intima, e le uniformi – non fornite ai combattenti dalle milizie del Donbas.

Secondo il Gruppo orientale per i diritti umani, a metà giugno circa 140.000 persone erano state mobilitate con la forza nel Donbas. Il fondatore del gruppo, Pavel Lisyansky, ha dichiarato che, ad aprile, 48.000 di questi coscritti erano stati mandati in battaglia – e alcuni erano stati feriti o uccisi. Pavel suggerisce anche che il numero potrebbe essere raddoppiato da allora.

A metà maggio è apparso online un video di una manifestazione di protesta tenuta dalle mogli dei combattenti del 206° reggimento della “milizia popolare” di Luhansk.

Dopo questo video, gli agenti del “Ministero della sicurezza dello Stato” (“MGB”) di Luhansk hanno iniziato ad andare nelle famiglie dei membri dei gruppi WhatsApp locali della mobilitazione, e hanno posto una scelta: o diventavano informatori o li dovevano seguire… i parenti dei coscritti hanno accettato di collaborare. Le visite delle forze dell’ordine hanno messo fine a qualsiasi tentativo di organizzare proteste di piazza a Luhansk.

Anna: “Tutti sperano che il confine con la Russia venga rimosso. La popolazione è piccola e ingenua. La nostra vita sta andando a rotoli”, ha detto Anna. “I prezzi stanno aumentando per tutto. Ci stiamo integrando con la Russia a pieno ritmo. L’Ucraina non sarà più qui. Conto sulla pace, non mi interessa con chi”.

La fonte di Meduza vicina alle autorità della “DNR” (Rep, popolare del Donbass) ha definito la mobilitazione il loro “crimine più terribile”. Secondo lui, dal 2014, la leadership della “DNR” ha costantemente riferito che la “milizia popolare” di Donetsk era al completo (96-97%), quando in realtà era poco più della metà del personale.

“Il denaro veniva scrupolosamente ricevuto e rubato. E quando arrivava il momento di combattere, il personale della milizia popolare veniva reclutato d’urgenza tra “i malati e i poveri”. Nessuna visita medica, nessun addestramento”, ha spiegato la fonte. “E questa massa di persone non addestrate, non equipaggiate e non motivate è stata mandata all’assalto di Volnovakha, Mariupol e Maryinka. Dove [le Forze Armate ucraine] si erano preparate alla guerra per otto anni, […] persone addestrate da specialisti dei Paesi della NATO e dotate delle armi più recenti! Cos’è questo se non un crimine?”.

Citando le sue fonti nelle “Repubbliche popolari”, Pavel Lisyansky ha affermato che nel 2021 la Russia ha stanziato fondi per il reclutamento e l’addestramento dei riservisti nel Donbas. Il denaro, ha spiegato, è stato portato alla “DNR” e alla “LNR” in contanti. Ciò è stato confermato da una fonte di Meduza vicina alle autorità di Donetsk.

Secondo Lisyansky (fondatore del Gruppo orientale per i diritti umani), i riservisti erano pagati tra i 3000 e i 5000 rubli (50-86 dollari) per partecipare all’addestramento militare, per poi essere registrati come riservisti in caso di ostilità. Lui è convinto che una parte dei fondi stanziati sia stata rubata, lasciando le “milizie popolari” a corto di riservisti. “Nelle liste c’erano anime morte. La mobilitazione forzata è una conseguenza del denaro rubato durante l’addestramento”, sostiene Lisyansky.

I danni che la guerra ha inflitto alle infrastrutture nel Donbas sono aggravati dalla mobilitazione forzata. Quasi tutte le imprese “statali” hanno una forte carenza di personale a causa della coscrizione. Secondo una fonte di Meduza vicina alle autorità della “DNR”, è stata mobilitata fino al 75% della forza lavoro delle imprese di Donetsk.

I dipendenti delle imprese “statali” sono stati coinvolti nella prima ondata di mobilitazione, dal 21 al 24 febbraio, e ora rappresentano l’80% dei lavoratori mobilitati con la forza. Ora la carenza di personale non riguarda solo le imprese infrastrutturali, ma anche le miniere.

Ci sono 27 miniere di carbone operative nelle aree controllate dalla “DNR” e dalla “LNR”. Sono tutte inattive a causa della carenza di personale dovuta alla mobilitazione, e la produzione di carbone è diminuita di cinque volte rispetto all’anno scorso. Lisyansky avverte che , l’inattività delle miniere potrebbe causare un disastro nel Donbas, come la contaminazione delle acque o un’esplosione di metano.

Yuri Bubunets, ex docente del Dipartimento di sviluppo minerario dell’Università tecnica statale di Donbas: «quando non c’è nessuno nel sottosuolo che si occupi della manutenzione dei sistemi di pompaggio dell’acqua e del gas, l’inquinamento e le esplosioni si verificano in superficie».


NOTE:

1) Важные Истории, Storie Importanti, è il nome della rivista russa definita indipendente, assieme a Meduza, Mediazona, The Insider, sul blog italiano: https://www.robadadonne.it/231815/live-blog-chat-telegram-resistenza-femminista-russa-contro-la-guerra/

2) Chiamiamo qui “Soggetti” e al singolare “Area”, le entità amministrative più propriamente definite “soggetti federali” della Russia (in russo: субъекты Российской Федерации, subjekty Rossijskoj Federatsii), più semplicemente i soggetti della Federazione (russo: субъекты федерации, subjekty Federatsii). Essi sono le entità costitutive della Russia e le sue divisioni politiche di alto livello secondo la Costituzione della Federazione Russa. Dal 18 marzo 2014, la Federazione Russa costituzionalmente è composta da 85 soggetti federali, sebbene i due soggetti aggiunti più di recente, la Repubblica di Crimea e la città autonoma di Sebastopoli, siano riconosciuti dalla maggior parte degli stati come parte dell’Ucraina. Gli 85 soggetti sono composti da 46 regioni (Oblast); 22 Repubbliche (respublica); 9 territori (kraj); 4 circondari autonomi (avtonomnyj okrug); 3 città federali (gorod federal’nogo značenija); 1 regione autonoma (avtonomnaja oblast’).
Cartine presa da Wikipedia:

3) Da Wikipedia: Conflict Intelligence Team (CIT) è un’organizzazione investigativa indipendente nata in Russia che conduce un’indagine open-source sugli eventi che si verificano durante i conflitti armati, in particolare sulle azioni delle truppe russe in Ucraina, Siria, Libia e Repubblica Centrafricana. Insieme a Bellingcat e InformNapalm, è uno dei maggiori gruppi di questo tipo emersi durante la guerra russo-ucraina.

4) La Calmucchia è l’unico territorio di religione prevalentemente buddhista nel continente europeo.

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