Il 6 giugno dello scorso anno Pedro Castillo vince le elezioni presidenziali in Perù, tra polemiche e incredulità.
Maestro elementare e dirigente sindacale, si era fatto conoscere per aver organizzato e diretto vari scioperi di insegnanti e dipendenti scolastici, lotte rivendicative per miglioramenti salariali e il rispetto dei diritti dei lavoratori che si sono protratte per mesi.
Appartenente all’ala sinistra del SUTEP (Sindacato Unico dei Lavoratori dell’Educazione del Perù), si iscrive successivamente al nuovo partito Perú Libre, un partito progressista fondato nel 2008 nella regione di Huancayo, con una base sociale indigena dei territori andini dell’interno.
Vincitore inatteso e per soli 40.000 voti …
Il Cile domenica 25 ottobre è andato alle urne per cambiare quella costituzione che nel 1980 era stata scritta sotto la dittatura di Pinochet e da allora aveva subito poche modifiche.
La consultazione elettorale ha visto una partecipazione del 50% degli aventi diritto, la più alta dall’instaurarsi della democrazia. L’altra metà ha ritenuto che non fosse importante per il proprio futuro. Per la prima volta sono andati a votare moltissimi giovani e proletari residenti nelle ‘zone di sacrificio’ del modello cileno: quartieri popolari metropolitani e zone minerarie, con esiti plebiscitari.
La consultazione era accompagnata da grandi aspettative e grandi speranze, ad un …
Sesto paese al mondo per numero di contagi da Covid-19 (323.700 casi e più di 7000 morti a metà luglio), il Cile sta affrontando una delle più drammatiche crisi sociali della sua storia; le contraddizioni preesistenti allo scoppio della pandemia si sono approfondite ed è il proletariato che sta pagando il prezzo di gran lunga più alto in termini di vite umane, disoccupazione, povertà e oggi anche fame diffusa.
Le forti lotte di classe scoppiate nell’ottobre dello scorso anno non si sono però piegate al pugno di ferro dello stato e alla militarizzazione generale del paese, anche in piena pandemia e …
Nonostante la diffusione del contagio da Sars-CoV-2 nella repubblica messicana non abbia raggiunto, allo stato attuale, numeri impressionanti – 9501 casi positivi confermati e 857 decessi alla data del 21 aprile, dati non paragonabili all’Italia o ai vicini USA – il Messico è il paese latinoamericano col tasso più alto di decessi per covid-19: 9,02%, dati OMS.
Secondo l’FMI il governo di López Obrador ha destinato solo l’equivalente dello 0,7% del PIL messicano (158 miliardi di pesos) ai piani di protezione sociale e attivazione economica. Per fare un raffronto il Perù ha investito il 9,34%; il Cile il 4,7% (entrambi questi …
“la tua repressione alimenta la nostra rivoluzione” (da un manifesto in corteo).
In Cile continuano le manifestazioni per un radicale cambiamento del sistema, politico, economico e sociale. Il “miracolo economico” liberista, imposto dalla dittatura di Pinochet con una feroce repressione sostenuta dagli USA, è stato un miracolo per i capitalisti (tra cui l’attuale presidente Sebastián Piñera, che ha accumulato 2,8 miliardi di dollari, pari al salario annuo di quasi 600 mila operai), ottenuto a scapito della massa dei proletari, che hanno visto ridotti salari e pensioni.
L’aumento del biglietto dei trasporti urbani è stata l’ultima goccia che ha fatto esplodere un malessere …
La manchette on line della rivista messicana «Proceso» spiega meglio di un trattato la situazione e l’aria che tira in Messico dopo l’umiliante accordo imposto da Trump al proprio patio trasero, che si potrebbe tradurre in “cortile” o “giardino dietro casa”: “Ora sì, come molti temevano e alcuni presagivano, il Messico diventa il cortile degli Stati Uniti. Il luogo in cui lavare gli abiti sporchi, gettare gli stracci, buttare la spazzatura, costruire un filo spinato per difendere il quartiere nordamericano dalla minaccia centroamericana. Donald Trump non dovrà più preoccuparsi di costruire e finanziare il suo muro; Il Messico si è …
La frontiera tra USA e Messico è sempre più terreno di scontro tra i due paesi. I numeri altissimi e inediti di migranti che cercano di passare il confine, hanno portato nel 2018 alla formazione di numerose carovane composte da centroamericani (in particolare dal cosiddetto Triángulo Norte Honduras – Guatemala – El Salvador), cubani e africani che attraversano il Messico per raggiungere il Nord America.
Al presidente messicano Andrés Manuel López Obrador (AMLO) che ha parlato di “amicizia” tra i popoli messicano e statunitense in vista di un incontro ufficiale tra delegazioni governative, Donald Trump ha seccamente replicato che “dopo 25 …
I lavoratori e i proletari venezuelani, che con il Caracazo del 1989 avevano protestato nelle strade contro la propria miseria e la ricchezza dei borghesi, repressi a migliaia nel sangue, riposero speranze nel giovane militare Hugo Chavez, che prometteva una società più giusta. Chavez tuttavia, quali che fossero i suoi propositi, non volendo mobilitare le masse contro la borghesia e contro gli stessi alti gradi militari, difensori dell’ordine borghese, non poté spingersi oltre quanto era da questi concesso, e dovette dar loro sempre più potere economico e politico, per mantenersi al potere.
Terminati gli anni delle vacche grasse degli alti prezzi …
Forza lavoro
Valor Econômico 29/9/17; Esquerda Diário 28,31/8; 15,18,25/9;2/10/17; CSPConlutas 18/8; 25/9;17/11/17
I brasiliani sono 260 milioni, 104 milioni sono impiegati e disoccupati, la seconda popolazione economicamente attiva nel mondo per dimensione. Secondo IBGE 90 milioni sono occupati, 14 milioni disoccupati. Ma queste cifre non tengono conto di chi non cerca più lavoro e considerano come occupato chi ha lavorato anche solo un’ora la settimana. Se tra i disoccupati consideriamo anche questi, si raggiunge una somma di 26,5 milioni di persone (aprile 2017), cioè il 24,1% della forza lavoro. La disoccupazione giovanile, tra i 18 e i 24 anni, è del …
Ricerca di Jeferson Choma*
18/11/2016
[estratto dal sito Conlutas; n. e parentesi quadre d.t.]
Molti di coloro che parlavano di espropriazione dei latifondi e difendevano la necessità di una riforma agraria in Brasile oggi hanno abbandonato questo programma, benché il paese abbia mantenuto fino ad oggi – nonostante la propaganda sulla “modernizzazione agricola” – la stessa struttura fondiaria, responsabile della grande concentrazione di terre in mano a pochi proprietari.
In questo il Brasile è una realtà agricola unica al mondo: pochi proprietari terrieri controllano aree la cui estensione territoriale è superiore a quella di molti paesi europei. Inoltre la cosiddetta “agricoltura moderna” convive a …