L’Arabia Saudita, che nel passato aveva acquistato missili balistici cinesi, ora grazie alla tecnologia fornita dalla Cina sta costruendoli in casa propria. Gli Emirati Arabi Uniti (UAE – nota 1) hanno revocato l’acquisto di 50 aerei da guerra Lockheed F-35 americani e non intendono rinunciare alla rete 5G del colosso cinese Huawei.
Due importanti eventi che rivelano la silenziosa penetrazione della Cina nel Medio Oriente e nel Golfo in particolare, finora ritenuto esclusivo appannaggio degli USA. Una penetrazione non solo commerciale (la Cina è il maggior acquirente del petrolio del Golfo ed è il maggiore fornitore di manufatti), ma anche tecnologica …
Nel pasticciato scontro politico in svolgimento dentro le stanze del parlamento italiano, uno dei contendenti, il pentastellato ministro degli Esteri Di Maio, si è ieri affrettato, sulla scia di Biden, a decretare lo stop delle vendite di armi italiane, missili e bombe, all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi, che fino ad oggi erano state solo sospese.
Un tentativo di prendere le distanze su una questione morale dall’avversario Matteo Renzi, posizionandosi allo stesso tempo sulla scia americana. Ma una sensibilità morale sospetta, essendo rimasta nel cassetto per ben 2 anni e mezzo, tempo nel quale Di Maio è stato membro di primo …
Dopo un periodo di rabbia latente contro l’aumento del costo della vita, lo scorso 19 dicembre è scoppiata in Sudan la rivolta per l’insostenibilità della crisi economica, prodotta dalle misure di austerità imposte dal regime di al-Bashir. Le proteste esplose nella città di Atbara, nell’Est del paese, si sono subito estese alle vicine città, e poi si sono propagate a decine di città e villaggi, giungendo il 25 dicembre con un grande corteo nella capitale, Khartoum, davanti al palazzo presidenziale.
Alle spontanee proteste di giovani e lavoratori si sono aggiunte forze politiche e sindacali: la Sudanese Professional Association (SPA – Associazione …
Fra il 30 maggio e il 2 giugno il governo saudita ha riunito una folla di leader arabi e mussulmani. Uno dopo l’altro si sono tenuti 2 vertici “di emergenza”, quello della Lega Araba (22 membri) e quello del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc – 6 membri), appena prima di quello annuale dei 57 Paesi membri della OIC (Organizzazione della Cooperazione islamica ).[1]
L’OIC si è riunita sui temi decisi in precedenza (status di Gerusalemme, alture del Golan, Rohingya e islamofobia dilagante).
La Lega Araba e il GCC sono stati convocati dal sovrano saudita re Salman bin Abdulaziz, nella sua duplice …
Quando si parla di Islam, spesso lo associamo alle immagini di masse sterminate accalcate alla Mecca per i rituali, che durano 6 giorni, cui ogni buon musulmano osservante deve sottostare almeno una volta nella vita. Gli avvenimenti del dicembre 2017 relativi al destino politico di Gerusalemme ci ricordano che anche Gerusalemme, sia pure in subordine a La Mecca e Medina, è un luogo santo dell’Islam.
Il pellegrinaggio (l’Hajj) alla Mecca (dove Maometto secondo il Corano è nato) e in subordine a Medina (dove il Profeta è morto ed è sepolto) è fra i 5 pilastri dell’Islam (gli altri quattro sono la …
Tempi duri per i palestinesi, a Gerusalemme Est come a Gaza o in Cisgiordania.
A Gerusalemme Est 420 mila palestinesi “residenti permanenti” vivono dal 1967 in una sorta di limbo legale, non sono né cittadini israeliani né cittadini giordani, non godono dei servizi, scolastici o sanitari, devono chiedere il permesso di lavoro come un immigrato anche se sono nati lì da famiglie che risiedono lì da generazioni; se vanno all’estero per un periodo superiore a tre mesi perdono il diritto di tornare. Dal 1967 ne sono stati espulsi quasi 15 mila, a molti è stata distrutta la casa con futili pretesti. …
L’uccisione dell’ex presidente Saleh, il 4 dicembre, riporta alla ribalta della cronaca il sanguinoso conflitto. Nessun personaggio ufficiale si era invece mosso per la strage dei bambini a causa del colera e della fame, per non parlare dei morti sotto i bombardamenti o lasciati sul terreno.
Saleh è stato ucciso da quei ribelli Houthi (appoggiati dall’Iran) con cui si era strumentalmente alleato e che si apprestava a tradire in favore dell’Arabia Saudita in cambio di un ritorno al potere, da cui era stato allontanato nel 2012. La morte di Saleh fa svanire l’illusione di una vittoria saudita attraverso la scorciatoia dell’accordo …
Inizio d’anno di lavoro per i boia sauditi
E’ evidente che l’esecuzione, il 2 gennaio 2016, di 47 oppositori da parte dell’Arabia Saudita è stata una voluta provocazione.
La maggior parte era in prigione da 10 anni.
Legittima la domanda “perché ora?”
Fra i giustiziati c’era Nimr al-Nimr capo spirituale degli sciiti d’Arabia Saudita. Questa minoranza, di circa 2 milioni, vive mal tollerata ed emarginata nelle Province orientali, dove è stata confinata nel 1927. Lo stato saudita ha evitato di costruirvi scuole, ospedali, elettricità, infrastrutture. Gli sciiti, esclusi dalla partecipazione politica e sottoposti a un regime poliziesco, comunque sono stati largamente impiegati come operai …
Con la visita a Riad, il premier Matteo Renzi prosegue i suoi viaggi di promozione del Made in Italy nelle petromonarchie del Golfo. Non lo fermano né le loro continue violazioni dei diritti umani (fra cui la condanna a morte del diciassettenne Ali Mohammed Baqir al-Nimr per “partecipazione a manifestazioni antigovernative”), né le complicità col più feroce terrorismo mediorientale, né i bombardamenti sulla popolazione Houthi dello Yemen.
Un cinismo perfettamente in linea con la tradizione italiana, avvezza a fornire armi alle dittature soprattutto del Medio Oriente, non ultima una fornitura di bombe proprio all’Arabia Saudita destinate, con ogni probabilità, ad essere …
Negli ultimi giorni lo scoop del Corriere della Sera, titolato “L’Italia bombarderà l’ISIS” rilancia l’ipotesi si una partecipazione “attiva” del contingente italiano in Iraq contro l’ISIS. Pinotti e Gentiloni smentiscono e ridimensionano (“è una ipotesi” “da valutare con gli alleati” se sarà il caso “il parlamento ovviamente sarà coinvolto”). Renzi cancella un viaggio in Libano, Pinotti incontra il segretario alla Difesa USA Ash Carter a Sigonella.
E’ evidente che una parte del capitalismo italiano di cui si fa portavoce il Corriere preme per l’intervento, ma una parte frena, preoccupato per i costi (vedi proposta del ministro Padoan di ridurre del 3% …