Abbiamo sostenuto che la guerra in Ucraina è una guerra imperialista per lo sfruttamento della classe lavoratrice e delle risorse naturali ucraine.
La rapina era già in corso da anni, con i capitali occidentali ad occupare spazi ceduti dai gruppi capitalistici russi – e ucraini – in difficoltà.
La Germania aveva tenuto una posizione attendista, non volendo guastare i rapporti con la Russia, principale fornitrice di energia e acquirente di macchinari, oltre che terreno di investimento.
Con la guerra Russia/NATO in Ucraina la Germania è stata costretta (dagli USA) a tagliare parte dei rapporti economici con la Russia, ma in cambio pretende la …
Mentre in Francia continuano le proteste di piazza per l’innalzamento dell’età pensionabile, che il governo Macron giustifica con l’insostenibilità dell’attuale regime dovuto al mutamento della struttura demografica (stesse giustificazioni addotte da quello italiano…) ma che in realtà è semplicemente un aumento dello sfruttamento della vita lavorativa, l’esecutivo della borghesia francese ha presentato un poderoso incremento del bilancio militare, il maggiore dagli anni Sessanta.Anche per la Francia, come già per Germania e Italia, la guerra in Ucraina è addotta a giustificazione di questa nuova spesa di morte.
In realtà il rafforzamento e consolidamento della capacità militare francese ha l’obiettivo di adeguarsi a …
Come è noto, in Italia il governo continua a secretare ogni informazione sulle forniture italiane di armi all’Ucraina. Per “rispetto verso il governo precedente che così aveva voluto”, dice Crosetto, passato direttamente da Senior Advisor di Leonardo Finmeccanica alla sedia di ministro della Difesa, alla faccia del conflitto di interessi. Le fonti straniere hanno peraltro puntualmente documentato tutti i rifornimenti italiani, compresi sistemi di difesa aerea avanzati Samp/T e diversi missili Aster (nota 1). Alla fine, il ministro degli esteri Tajani si è lasciato sfuggire che finora la spesa è circa di 1 miliardo di €.
Dietro le quinte della Nato
Nel …
Mentre quotidianamente, ancora increduli, assistiamo quasi in diretta alle tragedie vissute dalla popolazione nella guerra d’Ucraina, e ci sentiamo scossi dallo strazio delle vittime che spesso non hanno ancora potuto avere sepoltura, dalle città e villaggi ridotti in macerie, dagli ormai 11 milioni di persone in fuga, dai 6 milioni che non dispongono più di acqua potabile, continua il commercio degli armamenti, su scala planetaria. Ricordiamo tutti la recente frase di Zelensky «Chi ci rifiuta le armi, è responsabile dei morti».
Secondo la propaganda bellicista, le armi, anche quelle italiane, servirebbero per difendere bambini, donne, vecchi, ammalati dall’invasore russo. Servirebbero per …
L’infelice uscita di Draghi nel presentare il DEF esprime tutta la sua sensibilità da banchiere abituato a gestire milioni di euro e convinto che se un lavoratore aspira alla pace è solo perché è preoccupato del prezzo della benzina o dell’elettricità, questioni banali che non hanno mai preoccupato la gente come lui.
Lui e Mattarella, come del resto il grosso del PD, dove l’anima ex democristiana ormai prevale nettamente, si sono prontamente allineati alla posizione ultrabellicista della Nato, col plauso ovviamente dei renziani, da sempre i più filostatunitensi dello schieramento.
Per ora l’aumento delle spese militari fino al 2% del PIL non …
Della serie non sappia la mano sinistra che detta la politica estera quello che fa la mano destra che vende armi
Il 18 marzo la Camera ha approvato l’invio di armi all’Ucraina con un decreto secretato (nota 1).
Queste forniture ovviamente hanno attratto molto l’attenzione. Sono invece opportunamente (per i venditori di armi) entrate nel dimenticatoio le passate forniture di armi italiane alla Russia. Le truppe che hanno aggredito l’Ucraina sono infatti equipaggiate con autoblindo Lince (Iveco LMV-M65 Rys) prodotti in Russia ma con licenza italiana (nota 2).
La versione russa del blindato …
L’Arabia Saudita, che nel passato aveva acquistato missili balistici cinesi, ora grazie alla tecnologia fornita dalla Cina sta costruendoli in casa propria. Gli Emirati Arabi Uniti (UAE – nota 1) hanno revocato l’acquisto di 50 aerei da guerra Lockheed F-35 americani e non intendono rinunciare alla rete 5G del colosso cinese Huawei.
Due importanti eventi che rivelano la silenziosa penetrazione della Cina nel Medio Oriente e nel Golfo in particolare, finora ritenuto esclusivo appannaggio degli USA. Una penetrazione non solo commerciale (la Cina è il maggior acquirente del petrolio del Golfo ed è il maggiore fornitore di manufatti), ma anche tecnologica …
Riprendiamo il titolo di un articolo da noi pubblicato sette anni fa (nota 1) a sintesi di quanto accadeva nel cosiddetto Mare Nostrum riguardo alle stragi di profughi. Tragedie queste purtroppo ancora all’ordine del giorno, e alle quali oggi si aggiungono, a convalida di quella sintesi, segnali sempre più chiari di minacce e rischi di scontri militari. A partire dal conflitto greco-turco sulle Zone Economiche Speciali/Cipro, che rientra in una lotta di potere regionale molto più ampia dalla Turchia ai paesi UE – Italia, Francia e Germania, tra loro divisi sulle sanzioni ad Ankara, – a diversi paesi mediorientali, Israele, …
L’area dell’Indo-Pacifico è divenuta terreno di contesa tra i tre maggiori blocchi imperialisti del globo, USA, Cina e UE, quest’ultima ai suoi primi passi per una strategia che unitaria. Le dispute territoriali del Mar cinese meridionale vengono utilizzate dalle potenze per condurre una guerra per procura…
[Nostro riassunto da: German Foreign Policy, ed. tedesca, 03/21-sett. 2020; SCMP, 5 ag. /13 sett.]
Il primo paese europeo a proporsi come potenza mediatrice inclusiva e stabilizzante per la regione per l’Indo-Pacifico è stata nel 2019 la Francia, che lo scorso 9 settembre ha tenuto il primo dialogo trilaterale dei ministri degli Esteri con l’India e l’Australia, …
É in corso a livello mondiale la modernizzazione e concentrazione della cantieristica, che vede la Cina ambire a raggiungere e superare gli Stati Uniti come prima potenza navale mondiale.
Negli ultimi mesi, a livello europeo sono stati siglati accordi di cooperazione a vario titolo tra alcuni grandi gruppi al fine di poter competere, con accresciute dimensioni ed economie di scala, contro i giganti statunitensi, asiatici – Cina, Corea, Giappone – oltre che contro i concorrenti turchi e russi.
Se considerato dal punto di vista della marina militare, il processo di concentrazione in atto innalza il potenziale distruttivo dei futuri scontri bellici tra …