Riceviamo e sottoscriviamo l’appello a partecipare alle manifestazioni contro la repressione indette per la giornata di sabato 29 novembre:
Nel pressochè totale silenzio dei media, il governo Conte bis, dopo esser venuto meno all’impegno di abolire le leggi sicurezza di Salvini, sta continuando ad usare la portata repressiva di quelle leggi e del precedente decreto Minniti al fine di azzerare e cancellare ogni forma di conflitto sindacale e sociale.
L’azione delle Procure è pressochè senza sosta: in queste settimane una nuova ondata repressiva si sta abbattendo su gran parte dei movimenti di lotta e sul sindacalismo conflittuale.
Mentre a Bologna solo venerdì scorso …
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a una nuova escalation dell’offensiva padronale contro le più importanti lotte e mobilitazioni operaie. In Sda, in risposta agli scioperi e ai picchetti messi in atto dal SI Cobas per fermare un pesante piano di ristrutturazione che avrebbe portato a centinaia di licenziamenti, i padroni si sono serviti in più occasioni di vere e proprie bande di squadristi mercenari col compito di aggredire gli scioperanti: l’episodio più noto è avvenuto a Roma, dove qualche settimana fa alcuni facchini sono finiti all’ospedale e uno ha rischiato di perdere un occhio a seguito di un pestaggio compiuto …
A fine aprile l’SDA – controllata da Poste Italiane per la quale movimenta i pacchi insieme a quelli di molti altri clienti, tra cui Amazon – rifiutava di firmare un accordo già concordato con il SI Cobas, che prevedeva tra l’altro la conservazione del posto di lavoro in caso di cambio di cooperativa.
Poco dopo annunciava la chiusura dell’impianto di Sala Bolognese per ristrutturazione, e il licenziamento della maggioranza dei 510 addetti. Francesco Caio, Amministratore Delegato di Poste Italiane con uno stipendio di 1,2 milioni di euro l’anno, decideva di usare il pugno di ferro per schiacciare il SI Cobas, che …
Venerdì 14 novembre si è svolta in tutta Italia una grande mobilitazione contro la precarietà e contro i nuovi provvedimenti legislativi.
Da Napoli a Roma, da Bergamo a Palermo, la giornata è stata un microcosmo di manifestazioni, brevi occupazioni di istituzioni pubbliche, private o partitiche, spesso divise da autoreferenzialità e particolarismi ma unite nell’obbiettivo di contrastare la corsa alla precarietà. Su tutta la penisola, la gente si è mobilitata a decine se non a centinaia di migliaia, ma spesso in iniziative separate e in cortei divisi anche nella stessa città.
Le energie quindi c’erano, ma soprattutto al seguito di quel sindacato confederale …
Riceviamo da un compagno presente al corteo di Bologna del 24 ottobre questa corrispondenza che pubblichiamo in attesa di avere dati maggiormente definiti sull’esito dello sciopero.
Ieri a Bologna c’è stato il corteo indetto dall’USB in occasione dello sciopero generale proclamato per la giornata odierna (sciopera anche il sindacato autonomo Orsa, presente principalmente nelle ferrovie e l’Unicobas). Non dispongo, ovviamente, al momento di dati sullo sciopero ma sembra del tutto evidente come esso sia riuscito molto bene nel trasporto locale e ferroviario A testimonianza di ciò il traffico impazzito di Bologna e i treni cancellati ma, almeno a giudicare dal corteo, …
Gli operai tornano a riempire le piazze: giovedì a Bologna e ieri a Torino parecchie migliaia di operai hanno detto un chiaro no al tentativo governativo di fare piazza pulita di ciò che rimane delle conquiste dei decenni passati. In particolare lo sciopero generale dell’Emilia Romagna indetto per la giornata del 16 ottobre ha visto adesioni altissime in alcune tra le più importanti fabbriche della regione Parmalat, Barilla, GD, Lamborghini, Titan, Bredamenarinibus e i cortei hanno avuto una partecipazione molto alta testimoniata dai circa 200 bus arrivati nel capoluogo emiliano da tutta la regione. Anche la manifestazione di Torino ha …
Pennivendoli, commentatori televisivi, accademici e politicanti ci descrivono quotidianamente una realtà tinta di rosa. A loro dire vivremmo in un sistema democratico, in uno stato di diritto in cui vige il principio di legalità e i diritti di tutti, dagli oligarchi della finanza al più umile lavoratore, sarebbero rispettati e protetti dallo stato. La realtà è ben diversa: lo stato per mantenere il dominio di classe della borghesia e nello stesso tempo illudere le vittime dello sfruttamento, lavoratori salariati, disoccupati e pensionati, vara delle leggi che limitano il potere degli sfruttatori e “tutelano” gli sfruttati. Tuttavia sono chiusi i vigili …
Ieri pomeriggio ancora una volta c’è stato a Bologna un corteo in solidarietà ai facchini licenziati da una cooperativa che lavorava per la Granarolo, multinazionale del latte travestita da cooperativa. La vicenda ormai è nota a livello nazionale. I facchini (tutti stranieri) sono stati licenziati per avere scioperato contro la decurtazione del salario del 35%. Subito dopo il licenziamento è scattata la mobilitazione dei facchini che, supportati dal loro sindacato, il SI COBAS hanno convocato un corteo a Bologna e attuato numerosi picchetti davanti all’ingresso dei magazzini della Granarolo e causando con questo ingenti perdite al colosso del latte. La …
Oggi pomeriggio a Bologna, davanti alla Granarolo, la polizia ha attaccato duramente i picchetti che i lavoratori del SiCobas ed i compagni solidali attuavano da giorni per esigere il rispetto degli Accordi a suo tempo firmati da padroni ed istituzioni: IN PRIMO LUOGO IL REINTEGRO AL LAVORO DEI LICENZIATI PER RAPPRESAGLIA L’ESTATE SCORSA!
Nell’attacco proditorio sono stati usati anche gas urticanti. Tutto questo ha causato ferimenti e malori ai dimostranti, andando ad aggiungersi alle aggressioni effettuate nei giorni precedenti.
Dopo aver svolto essa stessa il lavoro di “facchinaggio” caricando sui suoi furgoni il latte Granarolo, mostrando così il suo ruolo servile verso …
Capodanno di lotta per le addette alle pulizie di un importante albergo di Bologna, l’”Holiday Inn”. Le lavoratrici, tutte immigrate, da tempo si erano rivolte al si cobas per difendersi dalla situazione di infame sfruttamento a cui sono sottoposte. Una ulteriore tegola si abbattuta sulla loro testa con la fine dell’anno: la revoca dell’appalto per le pulizie dell’albergo alla cooperativa Aesse service. Si son trovate nella solita situazione di cambio appalto con una nuova coop decisa a imporre un contratto, diverso da quello pur pessimo che avevano precedentemente, che avrebbe peggiorato nettamente le loro condizioni di lavoro. Numerosi giudici si …