In India, 1,36 miliardi di abitanti, quarto paese nel mondo per prodotto agricolo e secondo maggior allevatore di bestiame, c’è circa un terzo dei poveri del mondo. L’estrema frammentazione sociale – per classi, caste, etnie, religioni, lingue e geografia – non facilita nella stragrande maggioranza degli oppressi e sfruttati del paese una chiara visione degli interessi unitari di classe mentre, per converso, rappresenta il terreno ideale per il mantenimento del predominio della piccola minoranza borghese.
Tuttavia, lo scorso anno, anno di scoppio della pandemia Covid, ha visto due ampi movimenti di protesta, quello dei lavoratori dell’industria,[1] e quello dei braccianti e …
Sedici braccianti immigrati morti in “incidenti stradali” tra sabato 4 e lunedì 6 agosto.
Quattro, quelli di sabato, nell’ascolano. Dodici nel foggiano, lunedì scorso.
Tratto comune: schiavi agricoli supersfruttati, 14 e più ore al giorno a raccogliere pomodori per la “bellezza” di circa 2 euro all’ora, alloggiati in fatiscenti baracche, ricattati dai “caporali”, che impongono pure il pagamento di 5 euro per il trasporto con pericolo di morte (dopo aver pagato migliaia di euro per rischiare di annegare nel Mediterraneo).
In Puglia, tragica ironia, questi lavoratori si sono schiantati frontalmente contro un camion che portava in giro anch’esso la stessa mercanzia …
Quanto più poveri, ricattati, invisibili coloro che coltivano e raccolgono i frutti e le verdure per le nostre tavole, tanto più ricchi coloro che possiedono le terre e controllano il business agroalimentare italiano, dal caporale al supermercato e l’industria di trasformazione.
Per questo non vogliono dare loro un permesso di soggiorno, riconoscere loro i diritti di ogni cittadino e lavoratore, la possibilità di avere una casa decente, per questo li deportano. Fino alla morte.
Contro questo sistema di sfruttamento, contro la repressione razzista padronale-statale occorre la solidarietà di lotta di tutti i lavoratori e dei giovani.
Riportiamo sotto il comunicato-denuncia di Campagne in …
Immigrati “irregolari”, o profughi richiedenti asilo, vengono utilizzati come fonte di lauti guadagni da consorzi rossi e bianchi, tra loro alleati, nella gestione dei “Centri di accoglienza”, oppure come mano d’opera a basso costo, supersfruttata e ricattabile da parte di caporali e grandi proprietari terrieri. La loro questione torna alla ribalta della cronaca quando il livello dello scandalo è tale che non è possibile passarla sotto silenzio.
Ma, quando questo accade, emerge ancora una volta il ruolo complice dello Stato e dei suoi funzionari che non vogliono vedere lo sfruttamento dei braccianti, come nel caso vicende di Foggia, o che trattano …
Ora che è arrivato il morto i pennivendoli di regime si ricordano di Rosarno a 6 anni dalla rivolta che ha mostrato a tutto il mondo le condizioni di indicibile sofferenza e degrado in cui si trovavano i braccianti immigrati utilizzati nelle campagne della piana di Gioia Tauro.
Questa triste vicenda dimostra tante cose: prima di tutto che tutte promesse solenni del governo e delle istituzioni locali relative alla volontà di porre fine a una situazione di assoluta e ignobile indecenza sono fasulle. In secondo luogo, l’omicidio del ventisettenne bracciante dimostra come la forza armata dello Stato sa fare la faccia …
In occasione del Primo Maggio abbiamo già denunciato gli affari legali e illegali che prosperano dietro le ideologie del grande spettacolo Expo 2015 “Nutrire il Pianeta”, dall’immobiliare all’agricoltura ….
Riprendiamo il discorso per approfondire la condizione dei lavoratori delle campagne in un paese imperialistico come l’Italia, in cui si immagina che lo sviluppo di scienza e tecnica consenta anche nell’agricoltura industriale un lavoro meno pesante, più pulito e dignitoso, e anche rispettoso dell’ambiente naturale.
Così non è. C’è chi riceve 20 euro al giorno in nero, per 12 ore di lavoro nei campi dall’alba al tramonto, corrispondenti a 1,60 euro l’ora, …
Pubblichiamo il volantino distribuito in occasione del corteo del 1° Maggio a Milano dal Comitato Lavoratori organizzati e Campagne in Lotta.
L’Expo, celebrazione internazionale (e laboratorio) dell’economia neoliberista, incarna le contraddizioni di un sistema basato sullo sfruttamento sistematico dei territori e delle persone, su scala mondiale. Il sistema agroindustriale, tema centrale dell’Expo 2015, è da sempre fautore delle più feroci forme di espropriazione secondo le logiche del mercato globale, il quale prevede una ‘libera’ e veloce circolazione delle merci per alimentare la competitività dei prodotti, giocando al ribasso sui costi di produzione e quindi del lavoro. Dietro la retorica dello “sviluppo” …
Dalle migliaia di migranti dipende in gran parte la ricchezza dell’agricoltura israeliana, un’agricoltura altamente sviluppata, che fa di Israele un grande esportatore e leader mondiale nelle tecnologie agricolturali.[1] Ma scienza e tecnologia servono anche in agricoltura a produrre profitti per i proprietari terrieri, per garantire loro la competitività sul mercato internazionale, non per soddisfare i bisogni vitali dei lavoratori da essi sfruttati.
Sono circa 25 000 i braccianti immigrati in Israele per la maggior parte dalle province nord-occidentali della Tailandia, in numero ridotto anche da Nepal e Sri Lanka. Come denunciato dall’associazione israeliana per i diritti umani KavLaoved, oltre a questi …
Quando si parla della questione immigrazione, la solidarietà dell’opinione tende a volgersi solo verso le gravi tragedie vissute durante il viaggio della speranza dai migranti, o nei cosiddetti centri di accoglienza. Ma quando riescono a sopravvivere a queste vicende, una parte di loro va ad ingrossare le fila dei proletari, della nostra classe. Non dimentichiamo che essi trovano occupazione soprattutto nei settori ad alta intensità di forza lavoro e a bassi salari, e con pesanti condizioni di lavoro. Ci siamo occupati del loro sfruttamento in particolare per il settore della logistica dove cerchiamo di aiutarli attivamente nei loro sforzi di …