Jair Bolsonaro (Nickname: Messiah) prende ufficialmente il potere in Brasile il 1 gennaio 2019, giorno in cui “il popolo ha iniziato a liberarsi dal socialismo, dai valori invertiti, dal gigantismo statale e dal politicamente corretto” (1). Il suo discorso al paese contiene tutti gli argomenti che lo caratterizzano anche a livello internazionale: populismo, razzismo, omofobia, ordine e sicurezza, valori cristiani e moralità, il rifiuto delle ideologie (“la marmaglia rossa… che difende banditi e criminalizza la polizia, …aumenta la violenza e l’insicurezza di tutti, ideologizza i nostri figli, disprezza i diritti umani e la famiglia” finirà in galera o in esilio) …
La notte del primo maggio, giorno dei lavoratori, un palazzo di 26 piani in pieno centro a San Paolo prende fuoco e collassa su se stesso come un castello di carte.
Ufficialmente si parla di una vittima, Ricardo, 30 anni, rientrato nel palazzo in fiamme per salvare donne e bambini intrappolati. Ricardo viveva da solo nell’edificio Wilton Paes de Almeida, lavorava in centro a S. Paolo come facchino, scaricando i camion di merce cinese a 50 R$ al giorno.
Ma le autorità tacciono sui 44 dispersi tra le macerie.
Nel palazzo vivevano 150 famiglie, 372 persone per lo più immigrati, disoccupati, precari, ambulanti, …
Una delle menzogne che hanno accompagnato la propaganda a favore della Riforma del Lavoro e di quella Previdenziale è che avrebbero creato lavoro e l’economia si sarebbe da subito risollevata.
Una ricerca IBGE del mese scorso smonta del tutto questa argomentazione, rivelando che nel 2017 in Brasile si registra un aumento della disoccupazione e del lavoro informale. Il tasso di disoccupazione risulta essere del 12,7%, record della serie storica risalente al 2012, che corrisponde a 13,23 milioni di disoccupati.
Ma il peso reale della disoccupazione, non riportato dai media ma illustrato da IBGE, comprende anche chi lavora meno di 40 ore la …
Migliaia di insegnanti della municipalità di San Paolo sono in sciopero dall’8 marzo e manifestano in strada la propria rabbia e opposizione ai progetti del prefetto Doria (PSDB, candidato alle prossime elezioni presidenziali) che mirano a di distruggere l’educazione pubblica e i diritti previdenziali dei lavoratori della scuola, ricalcando la politica neoliberista e reazionaria del presidente Temer.
Nonostante la feroce repressione statale, la mobilitazione si fa sempre più imponente, inglobando altre categorie di lavoratori e confermando ad ogni assemblea la prosecuzione dello sciopero, determinata a vincere.
Al raduno del 14 marzo la Polizia Municipale e reparti antisommossa hanno duramente attaccato i lavoratori …
Il 19 febbraio, giorno in cui Temer doveva far approvare la Riforma della Previdenza, è stato obbligato a fare il contrario: ritirare dall’ordine del giorno la votazione della Riforma e non riproporla fino alla fine dell’anno.
Il motivo ufficiale che maschera la débâcle del presidente sarebbe l’intervento federale dell’esercito in atto a Rio de Janeiro, annunciato la settimana precedente dal governo. Secondo la Costituzione non si possono votare emendamenti costituzionali con interventi federali in corso.
Ma non è certo questa la ragione: Temer non è riuscito, nonostante la martellante propaganda, le menzogne veicolate dai media, persino un accordo con Google per …
Forza lavoro
Valor Econômico 29/9/17; Esquerda Diário 28,31/8; 15,18,25/9;2/10/17; CSPConlutas 18/8; 25/9;17/11/17
I brasiliani sono 260 milioni, 104 milioni sono impiegati e disoccupati, la seconda popolazione economicamente attiva nel mondo per dimensione. Secondo IBGE 90 milioni sono occupati, 14 milioni disoccupati. Ma queste cifre non tengono conto di chi non cerca più lavoro e considerano come occupato chi ha lavorato anche solo un’ora la settimana. Se tra i disoccupati consideriamo anche questi, si raggiunge una somma di 26,5 milioni di persone (aprile 2017), cioè il 24,1% della forza lavoro. La disoccupazione giovanile, tra i 18 e i 24 anni, è del …
Ricerca di Jeferson Choma*
18/11/2016
[estratto dal sito Conlutas; n. e parentesi quadre d.t.]
Molti di coloro che parlavano di espropriazione dei latifondi e difendevano la necessità di una riforma agraria in Brasile oggi hanno abbandonato questo programma, benché il paese abbia mantenuto fino ad oggi – nonostante la propaganda sulla “modernizzazione agricola” – la stessa struttura fondiaria, responsabile della grande concentrazione di terre in mano a pochi proprietari.
In questo il Brasile è una realtà agricola unica al mondo: pochi proprietari terrieri controllano aree la cui estensione territoriale è superiore a quella di molti paesi europei. Inoltre la cosiddetta “agricoltura moderna” convive a …
Riportiamo il sunto di un art. del 26.02.2018 del sindacato brasiliano Conlutas
Una delle conseguenze della crisi venezuelana è l’emigrazione, la fuga dalla miseria e dalla disperazione di una parte della popolazione. L’esodo è iniziato nel 2014, con la crisi economica dovuta al crollo del prezzo del petrolio, ma negli ultimi anni si è approfondita.
Fino a poco tempo fa era indirizzata verso la Colombia, ma oggi, a seguito dei più restrittivi controlli alla frontiera colombiana, è il Brasile la meta più ambita e soprattutto lo stato di Roraima.
Secondo la prefettura di Boa Vista sono almeno 40.000 gli immigrati, più del …
La Riforma della Previdenza prevede 65 anni per gli uomini e 62 per le donne come età minima per avere la pensione ed un tempo di contribuzione minimo di 25 anni per il pubblico impiego, 15 per il privato; mentre richiede 40 anni per la pensione integrale. Solo queste due novità della Riforma Previdenziale, calate nella realtà lavorativa e sociale brasiliana, produrranno conseguenze tragiche per il proletariato e i settori più deboli della società.
Perché?
Tra i 96 distretti del Brasile, 36 hanno un’aspettativa di vita inferiore a 65 anni.
La legalizzazione del lavoro intermittente, l’estensione dell’outsourcing, del lavoro informale e precario, rendono …
Il 5 dicembre doveva essere in Brasile sciopero nazionale (‘generale’ viene detto solo dai settori più combattivi), proclamato unitariamente da tutte le forze sindacali e i movimenti popolari, contro l’approvazione della Riforma della Previdenza, la Riforma e le politiche del Lavoro, contro il governo corrotto di Temer.
Ma alla vigilia della giornata le stesse centrali sindacali che sabotarono lo sciopero del 30 giugno hanno ritirato la loro adesione. Per quale motivo? Ad un incontro con il Presidente della Camera Rodrigo Maia sostengono di aver avuto la certezza che la riforma non sarebbe stata messa ai voti il giorno seguente lo sciopero …