Nel 2019 il Cile ha vissuto una vera e propria insurrezione popolare, con la partecipazione di grandi masse urbane che non si sono piegate sotto i colpi di una massiccia repressione governativa. Il potenziale rivoluzionario e di classe di questa insurrezione, che la repressione rischiava di far esplodere, è stato ingabbiato dall’ Accordo di Pace e per la Nuova Costituzione firmato da tutti i partiti e dallo stesso futuro presidente Gabriel Boric tre giorni dopo il grande sciopero generale del 12 novembre. Le aspirazioni rivoluzionarie dei proletari che si erano mobilitati in migliaia di comitati locali vennero deragliate sul terreno della …
Il Cile domenica 25 ottobre è andato alle urne per cambiare quella costituzione che nel 1980 era stata scritta sotto la dittatura di Pinochet e da allora aveva subito poche modifiche.
La consultazione elettorale ha visto una partecipazione del 50% degli aventi diritto, la più alta dall’instaurarsi della democrazia. L’altra metà ha ritenuto che non fosse importante per il proprio futuro. Per la prima volta sono andati a votare moltissimi giovani e proletari residenti nelle ‘zone di sacrificio’ del modello cileno: quartieri popolari metropolitani e zone minerarie, con esiti plebiscitari.
La consultazione era accompagnata da grandi aspettative e grandi speranze, ad un …
Sesto paese al mondo per numero di contagi da Covid-19 (323.700 casi e più di 7000 morti a metà luglio), il Cile sta affrontando una delle più drammatiche crisi sociali della sua storia; le contraddizioni preesistenti allo scoppio della pandemia si sono approfondite ed è il proletariato che sta pagando il prezzo di gran lunga più alto in termini di vite umane, disoccupazione, povertà e oggi anche fame diffusa.
Le forti lotte di classe scoppiate nell’ottobre dello scorso anno non si sono però piegate al pugno di ferro dello stato e alla militarizzazione generale del paese, anche in piena pandemia e …
Il Cile attualmente è il terzo paese dell’America Latina, dopo Brasile e Perù, per numero di contagi da Covid-19: al 21 aprile sono 10.832 le persone infette e 147 i morti, con una mortalità del 1,36%.
Di fronte alla crisi sanitaria che sta vivendo il paese, il governo Piñera dimostra ancora una volta il suo disprezzo per la vita della classe lavoratrice e della popolazione più povera.
Durante la rivolta popolare scoppiata il 18 ottobre sono state assassinate più di 50 persone: studenti, operai, giovani mapuche; e fatti oltre 2000 prigionieri politici.
Il 12 novembre il grande sciopero generale che ha paralizzato il …
“la tua repressione alimenta la nostra rivoluzione” (da un manifesto in corteo).
In Cile continuano le manifestazioni per un radicale cambiamento del sistema, politico, economico e sociale. Il “miracolo economico” liberista, imposto dalla dittatura di Pinochet con una feroce repressione sostenuta dagli USA, è stato un miracolo per i capitalisti (tra cui l’attuale presidente Sebastián Piñera, che ha accumulato 2,8 miliardi di dollari, pari al salario annuo di quasi 600 mila operai), ottenuto a scapito della massa dei proletari, che hanno visto ridotti salari e pensioni.
L’aumento del biglietto dei trasporti urbani è stata l’ultima goccia che ha fatto esplodere un malessere …
Le proteste della popolazione cilena contro l’aumento del costo della vita, iniziate come una manifestazione di studenti, continuano nonostante la repressione ordinata dal presidente Sebastian Piñera, che ha proclamato lo stato di emergenza e imposto il coprifuoco nella capitale Santiago, e in diverse altre città, come Antofagasta al nord, Valdivia al sud, Valparaiso, Temuco e Punta Arenas, facendo scendere in strada le forze di polizia e oltre 10 000 militari, che hanno usato gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e proiettili di gomma. Diciotto finora le vittime, oltre 1400 i feriti, e oltre 2500 arresti.
La risposta brutale del governo alle …