Con l’aprile del 1945 in Italia terminava l’occupazione tedesca, un’occupazione che aveva assunto caratteri di rapina verso l’apparato produttivo italiano e imposto un pesante tributo in primo luogo ai proletari che già da anni versavano sangue e sudore per le guerre dell’Asse, ma anche ai borghesi che da alleati dell’imperialismo nazista lo avevano lasciato per trovarsi improvvisamente nei panni delle sue vittime. Per la classe dirigente italiana la fine della Repubblica di Salò era la fine delle requisizioni e l’avvio di una fase di ricostruzione, una ricostruzione fatta all’insegna dello sfruttamento più bieco, tutelato da tutti i partiti del CNL …