E’ iniziato ieri lo sciopero degli scrutini nelle scuole italiane. Il movimento di opposizione dei lavoratori della scuola contro il disegno di legge governativo comunemente denominato “buona scuola” e in realtà aziendalizzazione della scuola pubblica italiana è cresciuto in intensità ed estensione ed è sicuramente da considerare come una delle novità più interessanti di questi ultimi anni.
Noi ci auguriamo il pieno successo di questo sciopero e speriamo che la mobilitazione possa costringere il governo a una retromarcia: non abbiamo nessuna fiducia nei tristi replicanti che siedono al Senato, siano essi della minoranza PD, dei 5 stelle o di Sel. Solo …
Lunedì 15 dicembre sarà la data culmine di un lungo periodo di scioperi e agitazioni che scuotono il Belgio dall’estate
Il nodo attuale sono le misure decise, su pressione europea, dal governo Michel (nota 1), insediatosi dopo quattro mesi di trattative nell’ottobre 2014: 11 miliardi di € di risparmi sul bilancio in 5 anni, l’aumento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni, tagli alla sanità, tagli salariali (riduzione dell’aggancio dei salari all’inflazione con un risparmio di circa 3 miliardi di € e una perdita pro capite per ciascun lavoratore di 340 € all’anno), taglio degli assegni sociali e di disoccupazione, riduzione …
Dopo il “dispiegamento di forze” della CGIL in piazza S. Giovanni a Roma del 25 ottobre scorso, e dopo i pesci in faccia ricevuti solo due giorni dopo dal governo, le “mobilitazioni d’autunno” da parte del più grosso sindacato italiano sembrano incanalate dentro il classico canovaccio della sponda “governista” (maggioranza CGIL, CISL, UIL), che “attende” speranzosa che dal cilindro del dibattito parlamentare sul “Jobs Act” esca chissà quale “miracolo” da poter presentare ai lavoratori come “risultato” delle mobilitazioni a scadenzario fisso.
Le minoranze CGIL (in primo luogo i metalmeccanici della FIOM) sembrano invece intenzionate a dare seguito agli scioperi ed ai …
L’annuncio fatto circolare nelle ultime ore dall’entourage del presidente del consiglio in cui si comunica la rinuncia di quest’ultimo a scendere a Bagnoli il prossimo 7 novembre, qualora venisse confermato costituirebbe un indubbio successo delle mobilitazioni che in queste settimane si sono sviluppate nell’area flegrea e la dimostrazione più evidente che con la lotta è possibile intralciare il passo e mettere in difficoltà anche il più arrogante e reazionario dei governi.
Come accaduto la scorsa primavera a Torino, Renzi sceglie di darsela a gambe da un territorio quale quello flegreo, che fin dal suo insediamento ha manifestato in mille forme la …