Nelle ultime settimane il dibattito sulla politica economica ed estera italiana è stato assorbito dalla scelta coronabond / MES, ossia tra l’emissione di titoli garantiti dalla UE per finanziare le misure anti-crisi, come vorrebbero i Cinquestelle, e l’utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità, che il PD, Renzi e Forza Italia sono disposti ad accettare. La Lega poi ha votato contro entrambe le soluzioni, optando per un finanziamento interno all’Italia, voltando le spalle all’Europa.
A parte il fatto che non sarà l’Italia, ma la Germania a decidere, tutte e tre le posizioni partono dalla visione che gli interessi in campo sono quelli …
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo del Pungolo Rosso:
Mario Draghi è Mario Draghi. Il banchiere dei banchieri. Anzi: il super-banchiere dei super-banchieri. L’Italiano più ascoltato nel mondo. Super-Mario, lo chiamano i direttori dei principali quotidiani, uno più lecchino degli altri verso di Lui. Tutti nelle alte sfere aspettavano che parlasse.
Lui, infine, ha parlato. Non in italiano, ovvio. In inglese sul Financial Times, l’organo europeo dei pescecani del capitale globale. Le sue parole, la prospettiva che traccia, non riguardano solo l’Italia. L’uomo non può abbassarsi al livello di un Salvini o di un Di Maio qualsiasi. È stato capo della BCE, …
Jair Bolsonaro (Nickname: Messiah) prende ufficialmente il potere in Brasile il 1 gennaio 2019, giorno in cui “il popolo ha iniziato a liberarsi dal socialismo, dai valori invertiti, dal gigantismo statale e dal politicamente corretto” (1). Il suo discorso al paese contiene tutti gli argomenti che lo caratterizzano anche a livello internazionale: populismo, razzismo, omofobia, ordine e sicurezza, valori cristiani e moralità, il rifiuto delle ideologie (“la marmaglia rossa… che difende banditi e criminalizza la polizia, …aumenta la violenza e l’insicurezza di tutti, ideologizza i nostri figli, disprezza i diritti umani e la famiglia” finirà in galera o in esilio) …
Ha ragione Bannon, lo stratega dell’elezione di Trump alla Casa Bianca: la formazione del governo Lega-Cinquestelle non è solo un fatto italiano, è anche, e forse soprattutto, un evento della politica mondiale perché preannuncia un terremoto in Europa. L’euforia per quello che considera un suo successo personale, lo ha portato a dire: “Avete dato un colpo al cuore della bestia dell’Europa” (si riferisce alla Germania) e ai “fascisti di Bruxelles” (la Commissione Juncker). Fatta la tara, rimane un dato di fatto che è sfuggito a tanti: intorno alla formazione del nuovo governo italiano Lega-Cinquestelle si è combattuto un furioso scontro …
Dopo decenni di sacrifici sempre più duri per operai, precari, disoccupati, è nato il governo Lega- Cinquestelle, che si presenta con una novità: promette di restituire agli “strati popolari” almeno una parte di ciò che gli è stato rapinato dai governi “tecnici”, di centro-sinistra, di Forza Italia e Lega, del Partito democratico.
Molti lavoratori se lo aspettano. Sarà così?
Ecco alcuni fatti su cui riflettere.
In campagna elettorale Lega e Cinquestelle hanno promesso: “aboliremo il Jobs Act” ripristinando l’art. 18. Ma nel patto di governo questa promessa è scomparsa. E non c’è neppure una parola su come contrastare la valanga di omicidi …
L’accordo Europa-Grecia, sottoscritto da Tsipras e votato dai parlamenti ellenico e tedesco, può essere visto da due diverse angolature: quella nazionale e quella di classe.
Sotto l’angolatura nazionale si tratta di un duro diktat degli Stati europei creditori allo Stato ellenico debitore, e al governo Tsipras reo di aver voluto asserire la propria indipendenza in politica economica quando era stato messo in amministrazione controllata: “se vuoi continuare a far parte del nostro club dell’euro, devi stare alle regole che decidiamo noi”: aumento dell’IVA, tagli alla spesa sociale, riforma delle pensioni, impegno a pareggiare il bilancio, liberalizzazione del commercio e traghetti, della …
Pubblichiamo un intervento del “Cuneo rosso” sulla crisi greca:
La Grecia torna a fare notizia. Si è interrotto il silenzio sulle intollerabili misure di “austerità” (=impoverimento di massa) che hanno colpito gran parte della popolazione negli ultimi anni, e ora suona l’allarme sulla possibilità che l’”estrema sinistra” di Syriza vinca le prossime elezioni del 25 gennaio, e sulle catastrofiche conseguenze che ciò potrebbe avere sulle nostre vite e soprattutto sui nostri portafogli. Si sostiene da più parti, infatti, che “noi tutti” (“ciascun cittadino” dell’Europa) siamo creditori della Grecia, e se per caso la Grecia dovesse non ripagare il suo debito a …