Col governo ora in formazione, la borghesia cerca di accelerare sugli obiettivi che le stanno a cuore. Viene richiesta da tutti una nuova legge elettorale per una maggiore stabilità politica e meno tasse per le aziende per rilanciare i profitti, ma anche un aumento della precarietà del lavoro e un taglio della spesa pubblica – quindi dei servizi pubblici – per far quadrare i conti: il lavoro sporco iniziato dal governo Monti va portato avanti e in fretta.
A questo scopo il Quirinale ha gestito un avvicendamento rapido scavalcando per l’ennesima volta le Camere dove secondo la Costituzione il premier uscente …
Appena insediato, il capo del “governissimo” Enrico Letta, nipote di Gianni Letta, “vaticanista andreottiano”, incassa subito il sostegno del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi in merito alla querelle IMU sì- IMU no che vede Berlusconi farne un cavallo di battaglia “a prescindere”.
Il presidente degli industriali, incontrando il premier Enrico Letta (il quale a sua volta aveva visto in precedenza Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia), ha dichiarato che “il taglio delle tasse sul lavoro viene prima che su quelle della casa”. Secondo la Confindustria, bisogna ridurre del 9% la tassazione sul lavoro, facendo perno sulla “neutralizzazione del costo del lavoro dal calcolo …
Dopo una lunga impasse e tante giravolte, lo stato italiano ha un governo.
Chiesto a gran voce dalla classe dirigente, imposto dal presidente Napolitano – rieletto per favorirne la nascita – è composto dagli stessi partiti che ad ogni campagna elettorale si sono dichiarati guerra senza quartiere e che sia nell’appoggio del governo Monti sia in questa maggioranza sia in diversi governi “extraparlamentari” si sono trovati affratellati nel garantire gli interessi della borghesia.
I giornali di oggi esultano e sottolineano gli aspetti di novità rispetto agli esecutivi del passato: età media bassa (53 anni), buona presenza femminile (7 donne su 21 ministri), …