Dietro il piano Mattei: inquiniamo a casa loro

Dopo un anno di evocazioni finalmente Meloni ha presentato il Piano Mattei al Vertice Italia Africa tenutosi il 29 gennaio nell’aula del Senato italiano. E’ un Vertice che arriva buon ultimo dopo che Francia, Cina, Giappone Russia e Regno Unito hanno tenuto analoghi vertici nei mesi passati. Giovani e vecchie potenze tutte in corsa per accaparrarsi le risorse dell’Africa. L’Italia non è fra i primi neanche come potenziale. Al primo

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LA NUOVA CORSA ALL’AFRICA

La corsa all’Africa Se al centro del dibattito internazionale, in particolare in Europa c’è la guerra in Ucraina, il convitato di pietra di questa guerra è spesso l’Africa. Da un lato le ripercussioni più pesanti per quanto riguarda la carenza di cereali e fertilizzanti si sono avute in quel continente (con effetti devastanti sulle popolazioni). Dall’altro il taglio delle risorse naturali importate dalla Russia – gas, petrolio, minerali vari, grano

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Aiutiamoci in casa loro

L’Italia fascista aggredì l’Etiopia nel 1935, in barba alle sanzioni della Società delle Nazioni, per venire sconfitta dall’imperatore Hailé Selassié (armato dagli inglesi), non prima di avere perpetrato orrendi massacri di contadini, donne e bambini compresi. 88 anni dopo la nipotina dei gerarchi Giorgia Meloni torna nel grande paese del Corno d’Africa senza una parola di scuse per la violenza e i massacri del regime cui il suo partito si

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L’esecutivo Meloni: governo dei padroni (e dei padroncini), governo della guerra – TIR

La nascita del governo Meloni è stata salutata in una certa destra, ma anche, certo con minore enfasi, in settori proletari e popolari, come l’inizio della fine del dominio dei banchieri e dei ricchi, ben rappresentati dal super-banchiere Draghi. In molti si sono illusi che la (ex) “popolana della Garbatella” cambiasse la rotta, in qualche modo, a favore del “popolo” – dopotutto era stata la sola ad “opporsi” al governo

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Dietro il sipario della Coppa del mondo, lo sfruttamento e il sangue degli immigrati

Il 20 novembre è iniziato il grande spettacolo, la Coppa del mondo di calcio 2022 a Doha, Qatar. Il palcoscenico è spettacolare, è stato preparato con ciclopiche opere infrastrutturali durate un decennio. L’insieme dei progetti lanciati nel paese in vista dei Mondiali è calcolato in 300 miliardi di dollari, di cui oltre 200 legati all’evento sportivo. È stato costruito un nuovo aeroporto, una rete metropolitana e stradale, sette nuovi stadi

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DI NUOVO IRAQ PER L’IMPERIALISMO ITALIANO

Scrivevamo in un precedente articolo che la guerra in Ucraina consente al governo italiano di sdoganare l’aumento della spesa militare al servizio della propria proiezione internazionale, nei numerosi teatri di guerra in cui è impegnato con le 40 missioni “di pace” approvate nell’agosto 2021 Una di queste è in IRAQ, da cui l’Italia non è mai partita e in cui è presente come membro della missione internazionale Inherent Resolve, ma

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MASSACRO DI BUCHA, UCRAINA

Il recente massacro di Bucha, Ucraina, suscita orrore e decisa condanna. Condanna senza appello della brutale violenza contro la popolazione ucraina scatenata nello scontro militare tra i due fronti imperialistici che si contendono l’influenza su Kiev. Non è possibile avere un’assoluta certezza su quali siano i diretti responsabili. Ce lo garantisce l’esperienza delle guerre precedenti. La verità, quando emerge, emerge quando non interessa più a nessuno (come “le armi di

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Bilancio dell’intervento italiano in Afghanistan

Abbiamo negli occhi le immagini dell’attentato dell’Isis a Kabul e dell’inglorioso ritiro dei soldati che da vent’anni occupavano a vario titolo in paese. Ma qual è il bilancio per l’Italia? Sgombriamo intanto il terreno dall’idea molto diffusa che l’Italia sia intervenuta in Afghanistan come “reggicoda” degli Usa. L’Italia aveva una propria politica afghana già prima del 2001 (nota 1), non è intervenuta per estirpare l’estremismo islamico (come l’Urss nel 1979)

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Egitto: democrazia, gas, petrolio, armamenti vs diritti umani

Nel marzo 2015, l’allora presidente del consiglio Matteo Renzi, a Sharm El Sheikh, dichiarò: «L’Egitto è un’area straordinaria di opportunità. Abbiamo fiducia nell’Egitto e nella sua leadership, nelle sue riforme macroeconomiche ambiziose: sosteniamo la sua missione in favore della prosperità e della stabilità». Nel gennaio 2016, a poche settimane dal rapimento e uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni, le lodi per regime di Abdel Fatah al-Sisi vennero tessute anche dall’Ente

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Italia-Etiopia: dalla criminosa occupazione agli affari

C’è una storia di aggressione e inaudite violenze nelle relazioni tra l’Italia e l’Etiopia che precede quelle che attualmente vengono definite “proficue” relazioni economiche. Sul conflitto in corso in Etiopia rimandiamo a questo articolo. Per non dimenticare, riassumiamo in breve la faccia oscura, ma fondamentale e complementare a quella “presentabile” degli attuali rapporti “pacifici” dell’imperialismo italiano. Dopo aver tentato già da fine Ottocento (1896) la conquista dell’Abissinia (il nome dato

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