Proponiamo di seguito la traduzione di un interessante articolo sulla situazione socio-economica in Iran del gruppo marxista australiano Socialist Alternative, pubblicato sul loro sito Red Flag (5 settembre 2022), firmato Bella Beiraghi
Una nuova ondata di scioperi e proteste ha attraversato l’Iran dall’inizio del 2022. Ci sono state proteste per la scarsità d’acqua e il prezzo del pane, e scioperi nazionali degli insegnanti. Dalla piccola provincia del Khorasan alla capitale Teheran, la gente è scesa in strada con due slogan: “Morte al dittatore” e “Vittoria ai lavoratori”.
L’economia iraniana è in forte crisi. A giugno la valuta nazionale ha toccato il valore …
Pubblichiamo la traduzione del comunicato del Partito Comunista Operaio dell’Iran – Hekmatista(Hekmatista) d’Iran sulle forti proteste in corso, di cui condividiamo le speranze, pur non avendo gli elementi per sapere il loro ottimismo sia fondato.
Di seguito il testo in inglese.
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In Iran si sta scatenando una feroce tempesta politica, un grandesconvolgimento senza precedenti ed epocale che potrebbe trasformarsi inun’enorme rivoluzione sociale. In questi giorni in Iran si sta facendola storia, una storia completamente diversa da quella del secolo scorso.Le donne in Iran sono un’avanguardia decisiva in questa trasformazionerivoluzionaria ed epocale. In questi giorni, le donne stanno togliendo ebruciando l’hijab, l’incarnazione dell’inferiorità …
Ancora scontri nelle piazze di più di 85 città dell’Iran, l’ennesima rivolta.
I media occidentali la presentano come una rivolta per i diritti civili, contro il velo, l’oppressione sulle donne. È anche questo naturalmente. Ma quello che si vuol nascondere è la protesta sociale, di classe, che da anni serpeggia nel paese contro una borghesia oppressiva e violenta che si fa “velo” di una ideologia religiosa.
I disordini sono scoppiati dopo la morte in carcere, il 16 settembre, di Masha (Ihina) Amini, una ragazza ventiduenne fermata a causa di un ricciolo che le sfuggiva dal hejab (velo nero), imposto a tutte le …
Martedì 18 maggio, sciopero a Ramallah, di palestinesi e di arabi israeliani, in una dimostrazione di unità, per protestare contro le politiche discriminatorie e oppressive di Israele.
Ieri 18 maggio in Israele e in Cisgiordania si è tenuto il primo grande sciopero generale unitario della popolazione palestinese degli ultimi 60 anni. È stato un vero sciopero generale che ha chiuso non solo i negozi arabi, ma anche tutti i cantieri israeliani, dove la manodopera è palestinese.
Anche se ignorato da gran parte dei media, questo è l’avvenimento nuovo e più importante degli ultimi decenni, conseguenza delle azioni del guerrafondaio Netanyahu che …
Traduciamo e pubblichiamo un nuovo articolo dell’Alliance of Middle Eastern and North African Socialists (Alleanza dei socialisti del Medio Oriente e del Nord Africa) sull’ultima ondata di proteste di massa in Iran.
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Le eloquenti dichiarazioni e gli slogan espressi dall’ultima ondata di proteste di massa in Iran sembrano segnalare che la rivolta è entrata in una nuova fase. Gli sforzi del regime per far deragliare le proteste dopo l’assassinio USA di Qassem Soleimani e per dare l’impressione che le masse iraniane fossero dalla sua parte si sono rivelati fallimentari. Mentre l’attuale regime ha ancora il sostegno di un quarto, forse, …
“Non sono le pallottole ad uccidere,
è il silenzio.” (Muhammad Taha)
Pochissimi se ne sono accorti, specie alla sinistra radicale indaffarata a rincorrere le chiappe del duo Salvini-Meloni frignando sul Mes e a prepararsi a nuovi flop elettorali, ma sulla sponda sud del Mediterraneo e in Medio Oriente è ripartita l’Intifada araba, e alla grande. Nell’ultimo biennio le piazze di alcune capitali e di molte città arabe si sono riempite, a seconda dei casi, di decine, centinaia di migliaia, milioni di dimostranti intenzionati/e a battersi contro i rispettivi regimi. A farlo, nonostante lo spettro della tragedia siriana agitato minacciosamente davanti ai loro …
L’uccisione di Soleimani: un colpo all’Iran e un monito terroristico rivolto alle masse iraniane, arabe e medio-orientali.
Torniamo in piazza contro le nuove guerre in gestazione,
contro il governo Conte che è complice di questi preparativi,
per il ritiro immediato di tutte le truppe italiane all’estero!
Sostegno incondizionato alle piazze arabe e iraniane in ebollizione contro l’imperialismo e contro i propri regimi oppressivi!
L’uccisione del gen. Soleimani da parte del Pentagono non è rivolta solo contro un uomo e un regime politico che negli ultimi anni avevano saputo abilmente erodere spazi, in Iraq, Siria, in Yemen, agli Stati Uniti di Obama e di Trump …
Pubblichiamo, condividendolo, la traduzione di un comunicato della Alliance of Middle Eastern and North African Socialists sulla situazione mediorientale dopo l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds e di Abu Mahdi al-Mauhandis, comandante/fondatore della milizia irachena Kataib Hezbollah.
3 gennaio 2020
L’aspetto più preoccupante di questi sviluppi è che potrebbero portare a conseguenze catastrofiche e a una guerra su vasta scala. E questo, a sua volta, oscurerebbe l’ondata di insurrezioni scoppiate nel 2019 in Medio Oriente e nella regione del Nord Africa, dal Sudan e dall’Algeria all’Iraq, al Libano e all’Iran.
3 gennaio 2020
La mattina presto del 3 gennaio, per …
Dopo 8 anni di insurrezione, guerra civile e imperialista in Siria, con più di mezzo milione di morti e 6 milioni di rifugiati all’estero in gran parte ammassati negli stati limitrofi e altri milioni di sfollati, gran parte del paese ridotta in macerie, mancava l’invasione dell’esercito turco dell’unica isola di relativo autogoverno democratico multietnico (anche se a predominanza curda) e di dignità della condizione femminile, il Rojava.
L’obiettivo di questa terza campagna di Siria da parte di Erdogan (dopo lo Scudo dell’Eufrate nel 2016 e il Ramo d’ulivo nel 2018, la Sorgente di pace (naturalmente la guerra si fa sempre per …
Pubblichiamo la traduzione in italiano, a nostra cura, condividendolo, del comunicato dell’Alleanza dei Socialisti del Medio Oriente e Nord Africa sulle recenti manifestazioni di protesta in Iraq, represse nel sangue con circa 150 morti, delle quali poco o nulla è comparso sui media italiani.
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Le richieste di giustizia sociale e ridistribuzione economica contro le politiche distruttive neoliberiste non possono essere dissociate dall’opposizione al sistema politico a base confessionale. La stragrande maggioranza dei manifestanti continua a denunciare l’islamizzazione e la settarizzazione della vita sociale e politica.
17 ottobre 2019
Dal 4 ottobre sono esplose nuove, enormi nuove mobilitazioni popolari che hanno scosso l’Iraq. Le …