Il “coronavirus-2”, oltre ai polmoni delle persone aggredite, mette alla prova la compagine sociale capitalistica, e ne mette a nudo le contraddizioni e il carattere classista, minandone la struttura economica, sociale e politica. Non si tratta semplicemente di ritirarci nelle nostre case e aspettare che passi, ma di difendere le condizioni di salute e di vita dei proletari, e lottare per una società migliore.
L’epidemia da coronavirus (COVID-19) è solo l’ultimo degli attacchi di agenti patogeni (virus, batteri e altro) alla specie umana, che nel passato li ha affrontati nella più totale o parziale ignoranza della loro natura, in preda alle …
Ci sono ormai sufficienti elementi per inquadrare la crisi del coronavirus da un punto di vista di classe senza limitarsi ad una generica propaganda anti-capitalista, giusta, ma insufficiente. Lo facciamo iniziando con il sintetizzare un importante contributo che arriva dalla Cina, e afferma quanto segue:
1. L’epidemia da coronavirus non ha nulla di specificamente cinese: è il prodotto di una certa “geografia economica” globale. Nè ha nulla di particolarmente eccezionale: è solo un anello della catena di epidemie tipiche di questo inizio secolo, prodotta dal carattere sempre più devastante assunto dal processo di accumulazione (le epidemie preesistono al capitalismo, sia chiaro, …
Pochi sanno che la cosiddetta “spagnola” la più ampia pandemia mai conosciuta (500 milioni di contagiati), diffusasi in tutto il mondo fra il 1918 e il 1920, ebbe origine in uno o più paesi rimasti sconosciuti. Ma la Spagna fu il primo paese a darne informazione, in quanto, non essendo coinvolta nella prima guerra mondiale, la sua stampa non era soggetta alla censura di guerra. Negli altri paesi, il violento diffondersi dell’influenza fu tenuto nascosto. Il morbo uccise prevalentemente giovani adulti precedentemente sani, fra i 20 e i 40 anni, in particolare falcidiò i soldati ammassati nelle trincee o negli …
Il Coronavirus, ormai ufficialmente insediato in Italia, sta diventando la cartina al tornasole della nostra società.
Come in tutti i casi di situazioni eccezionali, in Italia come altrove, ogni forza politica cerca di trarne vantaggio. Assieme alla grana di gestire una situazione inedita, Conte si è liberato di Renzi (silenziato dal Coronavirus) e può così attaccare Fontana (accusandolo di incapacità a specchio della stessa accusa rivolta a lui da Salvini).
Naturalmente Conte adesso ha il pallino: può contare sulla tendenza “centralizzatrice” della Protezione civile, può schierare l’esercito, può insomma giocare il ruolo di leader. Ma se ne assume anche il rischio. …
Nel 1921 si intensifica l’attacco fascista al proletariato italiano ed alle sue istituzioni.
Sorge allora la prima organizzazione antifascista combattente: gli Arditi del Popolo.
Nasce per iniziativa di un gruppo di Arditi di guerra, ma vi aderiscono in tutt’Italia gruppi di proletari di varia provenienza politica che si uniscono dal basso con l’intento di rispondere al fascismo sul suo stesso terreno.
Per un attimo, il movimento sembra poter mutare i rapporti di forza. Poi – sotto i colpi della repressione statale – si eclissa.
Ma la repressione non spiega tutto. Un altro fattore entra in gioco: le organizzazioni “sovversive”, eccetto gli anarchici e i …
Dopo 8 anni di insurrezione, guerra civile e imperialista in Siria, con più di mezzo milione di morti e 6 milioni di rifugiati all’estero in gran parte ammassati negli stati limitrofi e altri milioni di sfollati, gran parte del paese ridotta in macerie, mancava l’invasione dell’esercito turco dell’unica isola di relativo autogoverno democratico multietnico (anche se a predominanza curda) e di dignità della condizione femminile, il Rojava.
L’obiettivo di questa terza campagna di Siria da parte di Erdogan (dopo lo Scudo dell’Eufrate nel 2016 e il Ramo d’ulivo nel 2018, la Sorgente di pace (naturalmente la guerra si fa sempre per …
Gli incendi in Amazzonia sono diventati un caso mondiale.
La più vasta foresta del pianeta, in questo momento di forti tensioni commerciali, è uno dei principali obiettivi del capitalismo internazionale, che negli ultimi 40 anni ha quintuplicato il controllo diretto del PIL del Brasile, un paese che mai come oggi è divenuto lo scenario della contesa tra le potenze.
Potenze attirate dalle grandi opportunità di lauti profitti offerti ai loro capitali dalle risorse naturali, in particolare da quelle dell’Amazzonia e della piattaforma Marittima Continentale – con petrolio, terre rare e altre risorse minerarie – rese più disponibili dal massiccio piano di privatizzazioni …
L’inasprimento della polemica italo-francese in corso da tempo, stavolta cavalcata da Di Maio, utilizzata da Salvini in precedenza, caricata da Conte di una polemica contro l’asse franco-tedesco, ha alla sua base una storica rivalità tra l’imperialismo italiano e quello francese, i contrasti di interessi tra gruppi capitalistici dei due paesi nel petrolio, nella cantieristica e in altri settori, e anche il riavvicinamento del governo gialloverde agli USA di Trump mentre Francia e Germania ne stanno prendendo le distanze. Il momento delle bordate dei ministri italiani può può essere letto in chiave biecamente elettorale (Macron come oggetto polemico per …
Il Decreto Salvini sulla “Sicurezza” dà il segno del governo gialloverde: un segno reazionario, razzista, repressivo in senso antioperaio.
Emigranti: col “Decreto Sicurezza” Salvini dice di voler proteggere gli italiani dall’invasione degli immigrati: quale invasione? Secondo i dati del Ministero dell’Interno gli immigrati sbarcati nel 2016 sono stati 170.923, nel 2017 116.616, nel 2018, fino al 26 novembre 23.009. La politica di respingimento e blocco dei soccorritori di Salvini ha tuttavia contribuito a fare aumentare la percentuale dei morti in mare: già 2119 nei primi 11 mesi del 2018.
Il “Decreto Sicurezza” dice di voler combattere il fenomeno dei clandestini: in realtà …
Non c’è alcun dubbio sul permanere degli interessi italiani in Libia, interessi economici e geopolitici. E non c’è alcun dubbio che qualsiasi governo, di qualsiasi orientamento politico, ne debba tener conto.
Vale la pena di fare un aggiornamento dopo il summit di Palermo.
Nei primi mesi il governo pentastellato si è limitato a una monotematica comunicazione mediatica, forzando l’attenzione sul tema degli immigrati che dalla Libia “invadevano” l’Italia nell’indifferenza degli altri paesi europei. Dietro le quinte si cercava di far saltare l’ipotesi di elezioni a dicembre fortemente volute dalla Francia di Macron. Davanti alla crisi scoppiata in Libia il 26 …