Sedici braccianti immigrati morti in “incidenti stradali” tra sabato 4 e lunedì 6 agosto.
Quattro, quelli di sabato, nell’ascolano. Dodici nel foggiano, lunedì scorso.
Tratto comune: schiavi agricoli supersfruttati, 14 e più ore al giorno a raccogliere pomodori per la “bellezza” di circa 2 euro all’ora, alloggiati in fatiscenti baracche, ricattati dai “caporali”, che impongono pure il pagamento di 5 euro per il trasporto con pericolo di morte (dopo aver pagato migliaia di euro per rischiare di annegare nel Mediterraneo).
In Puglia, tragica ironia, questi lavoratori si sono schiantati frontalmente contro un camion che portava in giro anch’esso la stessa mercanzia …
Fra le ragioni che hanno spinto molti, che prima votavano “a sinistra”, a votare M5S era la promessa di un decreto che abolisse il Jobs Act.
Due erano i punti di sostanza: obbligare a motivare le cause del lavoro a termine per limitare il suo utilizzo ai picchi stagionali e alle sostituzioni, e obbligare al reintegro per licenziamenti senza giusta causa. Niente di tutto questo è presente nel nuovo “Decreto dignità”, che ritocca solo marginalmente l’impianto del Jobs Act, mantenendo precarietà e ricatti sui lavoratori, e favorisce semmai lo “scarico” del lavoratore dopo un anno anziché dopo tre.
L’opposizione parlamentare ha sottolineato …
In nome del profitto il capitale uccide ogni giorno in Italia più di tre lavoratori
Vogliamo ricordare le vittime morte in Italia per il profitto del padronato per chiamare tutti i lavoratori, immigrati o italiani a reagire uniti contro queste tragedie con una parole d’ordine comuni:
Riduzione generalizzata dell’orario di lavoro
garanzia del salario
abolizione del Jobs Act e di tutte le leggi precarizzanti
Nell’ultima settimana di novembre 2016:
il 24, è morto, dopo giorni di agonia, Danilo Poggioli, aveva solo 22 anni, schiacciato da una pressa a rulli nell’azienda cartaria Italmicro.
25 novembre 2016, 4 morti in un giorno da Nord a Sud: in Valsugana, provincia …
Pubblichiamo di seguito l’appello del sindacato Si.Cobas ad una mobilitazione in appoggio alle lotte che i nostri compagni di classe stanno da tre mesi conducendo in Francia contro il Jobs Act alla francese, e in generale contro gli attacchi padronali e del governo del “socialista” Hollande.
Auspichiamo che anche in Italia i lavoratori, prendendo esempio da queste coraggiose battaglie, decidano di intraprendere un cammino analogo, con lo stesso orgoglio e autonomia di classe.
Appello per una giornata di mobilitazione a fianco dei lavoratori francesi
La mobilitazione di giovani e lavoratori in Francia contro la “legge Khomri”, equivalente transalpino del jobs act di Renzi, …
Pubblichiamo questo appello di Solidaires a promuovere, in occasione del prossimo sciopero generale in Francia (28 aprile) contro la nuova Legge del Lavoro, iniziative in solidarietà con gli scioperanti davanti alle ambasciate francesi in altri Paesi.
Cari compagni,
come saprete è in corso in Francia un ampio movimento sociale contro il progetto di Legge sul Lavoro, proposto dal ministro Myriam El Khomri, che rappresenta un attacco senza precedenti contro il diritto del lavoro.
Nel mese di marzo ci sono già state diverse giornate di azione, di sciopero e manifestazioni. Il punto culminante di questa mobilitazione è senza dubbio stato il 31 marzo, quando …
NON È CHE UN INIZIO, CONTINUIAMO LA LOTTA
Mercoledì 9 marzo oltre 200mila studenti,[1] lavoratori salariati e disoccupati, pensionati hanno protestato in tutta la Francia con circa 230 cortei contro la riforma del diritto del lavoro, il progetto di legge Khomri, dal nome della ministro del lavoro.
Centomila i manifestanti nella sola Parigi, secondo il sindacato CGT, dove sono stati bloccati oltre 90 licei. Nelle altre città, in 10 000 hanno manifestato a Tolosa, 9500 a Bordeaux, 7000 a Lione, 6000 a Lille, 5000 a Marsiglia, 4500 a Rouen e Rennes, e poi ancora 3000 a Le Havre, secondo i dati della …
Ripubblichiamo il comunicato stampa della CUB Trasporti che accanto alla denuncia delle manovre finalizzate a alla restrizione del diritto di sciopero da parte del governo, nella persona del ministro dei Trasporti Delrio, mette in evidenza la piena connivenza degli apparati del sindacalismo confederale.
DIRITTO DI SCIOPERO: PER GOVERNARE UN PAESE A LORO BASTA il 20% A NOI PER SCIOPERARE SERVE il 51%
SIGNORE (CUB TRASPORTI): IL MINISTRO DELRIO ATTACCA IL DIRITTO DI SCIOPERO, MA NON È FARINA DEL SUO SACCO. CGIL, CISL, UIL e UGL LO HANNO PRECEDUTO DI QUALCHE ANNO.
Il Ministro dei Trasporti Delrio porta …
Da diversi giorni molti mass-media, ma soprattutto il governo, ci danno buone notizie sull’andamento dell’economia, ma soprattutto dell’occupazione: la ripresa sarebbe dietro l’angolo, aumenta la fiducia, Jobs Act e Quantitave Easing farebbero già sentire i loro effetti. Allo scopo, il premier si è vantato di aver creato ben 79mila nuovi contratti a tempo indeterminato nei soli primi due mesi dell’anno, mentre il ministro del lavoro Giuliano Poletti il 30 marzo al convegno milanese di Confapi Industria si è sbilanciato a ipotizzare 1 milione di nuove assunzioni a tempo indeterminato (numero che comunque comprenderebbe le conversioni dei contratti precari).
Salta subito agli …
Con la firma di ieri da parte del Presidente della Repubblica e la prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, saranno a giorni in vigore i decreti attuativi del Jobs Act approvati dal Consiglio dei Ministri del 20 febbraio.
E’ una riforma devastante per i diritti dei lavoratori, che di fatto cancella il contratto a tempo indeterminato sostituendo il reintegro con l’indennizzo economico e ridimensiona pesantemente gli ammortizzatori sociali.
Con l’introduzione del cosiddetto “contratto a tutele crescenti”, i vari contratti precari non vengono affatto aboliti: dal lavoro a chiamata a quello a tempo indeterminato a quello interinale restano tutti ad eccezione dei soli Co.Co.Co. …
Con la chiusura del 2014, alla Camera sono stati approvati i primi due decreti attuativi del Jobs Act.
Sotto forma di regalo di Natale, un regalo certamente gradito per gli sfruttatori, ma una beffa per gli sfruttati.
Il primo provvedimento è uno schema per un decreto legislativo che non solo cancelli definitivamente il reintegro in caso di licenziamento ingiusto salvo che per licenziamento apertamente discriminatorio (notoriamente chi discrimina lo dichiara apertamente!), ma mette dei tetti molto bassi per i risarcimenti sia nei rari casi di reintegro (un massimo di 12 mensilità che diventano 6 per le aziende sotto i 16 dipendenti, a …