Negli ultimi mesi il coronavirus ha consentito a politici e media italiani di distrarre l’attenzione da ciò che avviene a poche decine di Km a sud dell’Italia. Dopo mesi dedicati a dibattere del “pericolo invasione”, della “minaccia” rappresentata dagli immigrati, oggi ben pochi sollevano il problema che la Libia sia diventata una polveriera o che il Mediterraneo sia affollato non di navi da crociera, ma di navi militari. Ignorata dai media e dall’italiano medio è iniziata la missione IRINI, “a guida italiana”, come pomposamente ha sottolineato il Ministro degli Esteri Luigi di Maio. In teoria per far rispettare l’embargo proclamato …
Riprendiamo un articolo di Le Monde Diplomatique (giugno 2019) che denuncia come l’intervento della UE in Africa “contro il traffico di esseri umani” sia in realtà un intervento contro la possibilità per questi esseri umani di fuggire da situazioni insostenibili in cerca di un futuro migliore: li criminalizza e li mette in mano, più ancora di prima, a organizzazioni criminali, lasciandoli in balìa di sfruttamento e violenze.
Agadez, principale città a nord del Niger, ha avuto il soprannome di “porta del deserto” che oggi non le si addice più. Dalla stazione centrale nel recente passato partivano anche 200 carovane per il …
Fra il 30 maggio e il 2 giugno il governo saudita ha riunito una folla di leader arabi e mussulmani. Uno dopo l’altro si sono tenuti 2 vertici “di emergenza”, quello della Lega Araba (22 membri) e quello del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc – 6 membri), appena prima di quello annuale dei 57 Paesi membri della OIC (Organizzazione della Cooperazione islamica ).[1]
L’OIC si è riunita sui temi decisi in precedenza (status di Gerusalemme, alture del Golan, Rohingya e islamofobia dilagante).
La Lega Araba e il GCC sono stati convocati dal sovrano saudita re Salman bin Abdulaziz, nella sua duplice …
L’offensiva militare avviata dal “generale Haftar” mette allo scoperto un illuminante spaccato delle relazioni internazionali (e interimperialistiche) che smentisce i luoghi comuni e gli schemi preconfezionati, evidenziando l’assenza di un fronte proletario internazionalista.
Doveva esserci una “conferenza di pace” a Ghadames sotto l’egida ONU per arrivare a un governo di unità nazionale. Ma la parola l’hanno presa, in anticipo di una settimana, le armi con l’armata di Haftar lanciata alla conquista di Tripoli.
Diversamente dai suoi piani non è stata una passeggiata, né come affondare un coltello nel burro. E i morti si contano già a decine, gli sfollati a migliaia. E …
Non c’è alcun dubbio sul permanere degli interessi italiani in Libia, interessi economici e geopolitici. E non c’è alcun dubbio che qualsiasi governo, di qualsiasi orientamento politico, ne debba tener conto.
Vale la pena di fare un aggiornamento dopo il summit di Palermo.
Nei primi mesi il governo pentastellato si è limitato a una monotematica comunicazione mediatica, forzando l’attenzione sul tema degli immigrati che dalla Libia “invadevano” l’Italia nell’indifferenza degli altri paesi europei. Dietro le quinte si cercava di far saltare l’ipotesi di elezioni a dicembre fortemente volute dalla Francia di Macron. Davanti alla crisi scoppiata in Libia il 26 agosto e …
Non c’è alcun dubbio sul permanere degli interessi italiani in Libia, interessi economici e geopolitici. E non c’è alcun dubbio che qualsiasi governo, di qualsiasi orientamento politico, ne debba tener conto.
Vale la pena di fare un aggiornamento dopo il summit di Palermo.
Nei primi mesi il governo pentastellato si è limitato a una monotematica comunicazione mediatica, forzando l’attenzione sul tema degli immigrati che dalla Libia “invadevano” l’Italia nell’indifferenza degli altri paesi europei. Dietro le quinte si cercava di far saltare l’ipotesi di elezioni a dicembre fortemente volute dalla Francia di Macron. Davanti alla crisi scoppiata in Libia il 26 …
E’ questa la sintetica ma corretta valutazione di Karline Kleijer (Medici senza Frontiere). E aggiunge “gli stati europei lo fanno essendo pienamente consapevoli delle violenze e degli abusi estremi che migranti e rifugiati soffrono in Libia”.
Con una decisione senza precedenti nella recente storia europea il punto 3 della risoluzione votata da tutti i 28 paesi nella notte del 28 giugno stabilisce che “Tutte le navi operanti nel Mediterraneo devono rispettare le leggi e non interferire con le operazioni della guardia costiera libica”
Le ong non potranno più salvare i migranti e se lo faranno dovranno riconsegnarli alla guardia costiera libica perché …
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Indice:
4 L’ITALIA ARMATA in Medio Oriente e Libia. Il punto sulle spedizioni italiane
8 Italia-Francia, la contesa sulla Libia. L’Italia fa accordi con bande di trafficanti di uomini
12 Alternative für Deutschland, non per i lavoratori tedeschi
16 100° DELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE
Ottobre 1917: rivoluzione ieri, rivoluzione oggi
21 Daniel De Leon e la lotta per il socialismo in un paese a capitalismo avanzato
26 Venezuela. Fallimento del “socialismo” rentier
34 1919-1920 Una pagina sconosciuta di internazionalismo proletario.
I FERROVIERI ITALIANI E IL BOICOTTAGGIO DEI TRENI CARICHI DI ARMI CONTRO LA RUSSIA RIVOLUZIONARIA
Il clamoroso incontro nel castello di Saint-Cloud, alle porte di Parigi, tra i “fratelli nemici” della Libia Al Sarraj (presidente del consiglio presidenziale di Tripoli) e Haftar (comandante dell’esercito nazionale, Tobruk), con Emmanuel Macron come mediatore, è un duro colpo alle ambizioni dell’imperialismo italiano in tutta l’area nord africana e sud mediterranea.
Ambizioni che furono a suo tempo definite come “Quarta Sponda” delle mire espansionistiche italiane.
Il contenzioso tra l’imperialismo di casa nostra e quello francese parte da molto lontano: dalla questione tunisina degli anni ’80 del XIX° secolo si passa a quella libica del secolo scorso, in cui il contrasto di …
L’accordo stretto giovedì 2 febbraio 2017 dal governo italiano di Gentiloni con lo zoppo governo libico di “dis-unità” nazionale di Al Serraj[1] è stato accolto dalla UE nella “Dichiarazione di Malta sull’immigrazione” emessa venerdì al vertice informale di La Valletta. Obiettivo centrale di questo accordo, con validità di tre anni, la chiusura della cosiddetta rotta del Mediterraneo centrale, quella che profughi e emigranti usano prevalentemente dopo la chiusura della rotta orientale. Vengono dal Medio Oriente, principalmente dalla guerra in Siria, e da paesi africani – Cameroon, Eritrea, Gambia, Guinea, Costa d’Avorio, Nigeria, Senegal, e Sudan, passando per il Niger …