Il 6 giugno dello scorso anno Pedro Castillo vince le elezioni presidenziali in Perù, tra polemiche e incredulità.
Maestro elementare e dirigente sindacale, si era fatto conoscere per aver organizzato e diretto vari scioperi di insegnanti e dipendenti scolastici, lotte rivendicative per miglioramenti salariali e il rispetto dei diritti dei lavoratori che si sono protratte per mesi.
Appartenente all’ala sinistra del SUTEP (Sindacato Unico dei Lavoratori dell’Educazione del Perù), si iscrive successivamente al nuovo partito Perú Libre, un partito progressista fondato nel 2008 nella regione di Huancayo, con una base sociale indigena dei territori andini dell’interno.
Vincitore inatteso e per soli 40.000 voti …
Mirella MingardoCRONACHE RIVOLUZIONARIE A MILANO (1912-1923). Dalla Sinistra socialista alla Sinistra comunista
PRESENTAZIONE A MILANO NELLA SEDE DI VIA CADIBONA, 9, IL 23 GIUGNO, ore 21.00
È possibile, per chi non potesse partecipare fisicamente, collegarsi e seguire in remoto la riunione. Per far questo occorre registrarsi preventivamente a questo indirizzo https://forms.gle/mtmJvJWSJCR9wsbh7
Dalla mail fornita riceverete un giorno prima della riunione il link per partecipare.
540 pagine, euro 15 comprese le spese di spedizione, oltre 1400 note.ISBN 978-88-31960-27-4
Come compagni di Pagine Marxiste ci associamo agli altri compagni nel ricordo di Laura Colabianchi, militante comunista, sindacalista instancabile del Si Cobas, internazionalista convinta, femminista coerente, una leonessa sempre in prima fila nella lotta, una donna sensibile e intelligente con cui era un piacere confrontarsi politicamente. Morta quasi simbolicamente nel giorno dello sciopero generale contro la guerra, a cui certamente avrebbe partecipato, ci lascia un esempio e un monito a non mollare mai finché la vita ce lo concede, perché solo così la vita è degna di essere vissuta.
Comunicato del Si Cobas:
CIAO LAURA!
Oggi nel primo pomeriggio abbiamo ricevuto la chiamata …
Dai lavoratori portuali di Genova agli aeroportuali di Pisa ai ferrovieri, nascono dal basso azioni concrete contro la guerra. A Genova e Pisa sono stati organizzati scioperi e blocchi ai varchi per fermare il trasporto di armamenti; i ferrovieri, tramite la diffida di un’organizzazione di base inviata al Governo e alle imprese, rifiutano prestazioni lavorative che interessino treni di trasporti militari e di armi. Di seguito pubblichiamo la presa di posizione di CUB FERROVIE contro l’invio di armi per la guerra in Ucraina.
Come Organizzazione Sindacale Cub Trasporti, in data 18 marzo, abbiamo inviato al Governo Italiano e alle Imprese Ferroviarie …
Riportiamo il più recente resoconto dal sito del Movimento Socialista Kazako (http://socialismkz.info) sulle manifestazioni e lotte operaie che continuano nella regione di Mangistau, da dove era partito il movimento di gennaio. Nel silenzio dei media italiani e internazionali, e nonostante la repressione che ha ucciso 225 dimostranti e ne ha arrestati 10 mila, lavoratori e disoccupati tornano a sfidare padroni e autorità statali, nelle piazze e con lo sciopero. Chiedono il rilascio dei compagni incarcerati, aumenti salariali, lavoro per le migliaia di lavoratori licenziati, garanzie occupazionali anche tramite la ri-nazionalizzazione di imprese privatizzate, le dimissioni e la messa sotto accusa …
Riportiamo la traduzione di una interessante ricostruzione del sollevamento operaio e popolare del gennaio 2022 in Kazakistan, da parte del Movimento Socialista del Kazakistan (http://socialismkz.info/).
Ne esce confermato il carattere operaio delle proteste, che hanno unito rivendicazioni economiche e politiche, e il carattere borghese della repressione, che ha visto unite tutte le potenze imperialiste a sostegno del potere borghese, garante dei loro interessi nell’area.
Ciò che è importante non è solo la ricostruzione realistica e ragionata degli avvenimenti, da un punto di vista di classe, ma due fatti: 1) i lavoratori kazaki si sono posti, anche se in modo in gran parte …
In Brasile, una minoranza amazzonica, i Munduruku, combatte per la sopravvivenza propria, del territorio, e dell’ecosistema, e denuncia con questo la violenza ed irrazionalità del sistema economico-sociale capitalista. Selvaggia corsa all’oro, massiccio sfruttamento delle risorse del suolo, delle risorse idroelettriche, deforestazione, interessi economici e politici e corruzione sistemica, violenta violazione dei diritti umani con l’attiva compartecipazione del potere politico interno e internazionale contrapposti alla concezione dell’equilibrio uomo-natura delle popolazioni autoctone che cerca di esprimersi con le loro lotte attuali.
Proponiamo di seguito la traduzione di un articolo comparso cu Counterpunch, 11 febbraio 2022, a firma di Jean Wyllys e Julie Wark.
Noi …
L’insurrezione esplosa in Kazakistan, che il presidente Tokayev attribuisce a “terroristi” al soldo di non meglio precisate potenze “straniere” è in realtà stata iniziata il 2 gennaio dai lavoratori della città industriale di Zhanaozen, e si è subito estesa a tutta la regione mineraria occidentale di Mangystau. Ha quindi una chiara matrice di classe. Questi lavoratori nella scorsa estate erano stati protagonisti di un’ondata di scioperi economici vittoriosi, che avevano portato il RADDOPPIO dei salari; ma il raddoppio del prezzo del Gpl, il principale carburante per auto nel paese, a seguito della liberalizzazione dei prezzi dell’energia (prodotta in loco), per …
In India, 1,36 miliardi di abitanti, quarto paese nel mondo per prodotto agricolo e secondo maggior allevatore di bestiame, c’è circa un terzo dei poveri del mondo. L’estrema frammentazione sociale – per classi, caste, etnie, religioni, lingue e geografia – non facilita nella stragrande maggioranza degli oppressi e sfruttati del paese una chiara visione degli interessi unitari di classe mentre, per converso, rappresenta il terreno ideale per il mantenimento del predominio della piccola minoranza borghese.
Tuttavia, lo scorso anno, anno di scoppio della pandemia Covid, ha visto due ampi movimenti di protesta, quello dei lavoratori dell’industria,[1] e quello dei braccianti e …
Dopo tanti tentennamenti, e dopo ben sette anni (!!!) CGIL e UIL hanno proclamato lo sciopero generale.
Motivo dello sciopero: il mancato “contentino” da parte di Draghi dello sgravio Irpef, per un anno, sui redditi sopra i 75 mila euro. Per il resto, tutto si sarebbe accettato!!! Dalle pensioni, al fisco, alla presa in giro sulle delocalizzazioni.
Obbiettivo di CGIL e UIL: “essere ascoltati” dal governo e riammessi al tavolo della “concertazione”; dove da “concertare” c’è ben poco, se non i costi che i lavoratori sono chiamati a pagare sull’altare della “Ripresa”: più inflazione, che decurta i salari, già calati del 2,9% …