Arabia Saudita: prove di egemonia regionale
I vertici anti-Iran

Fra il 30 maggio e il 2 giugno il governo saudita ha riunito una folla di leader arabi e mussulmani. Uno dopo l’altro si sono tenuti 2 vertici “di emergenza”, quello della Lega Araba (22 membri) e quello del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc – 6 membri), appena prima di quello annuale dei 57 Paesi membri della OIC (Organizzazione della Cooperazione islamica ).[1] L’OIC si è riunita sui temi

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Dall’Iran al Nord Africa, sciiti o sunniti, i lavoratori proseguono nelle lotte

Questo è il terzo di tre articoli sulle lotte di classe in nordafrica; il primo è stato pubblicato il 17/12/2014, il secondo il 21/12/2014. L’esempio dell’Iraq e dell’Egitto ci dimostra che lo scontro di classe prosegue anche in condizioni politiche difficilissime. Questo vale per altri paesi mussulmani. Iran Nonostante il serio rischio per la propria sicurezza personale, il 16 novembre 2014 oltre un migliaio di lavoratori edili hanno protestato dinanzi

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Marocco: la classe lavoratrice scende in campo

Il Marocco, a uno sguardo superficiale, appare come un paese stabile, risparmiato dalle turbolenze sociali dell’Egitto o della Tunisia. Si dimentica che anch’esso è stato investito dall’ondata di proteste universalmente nota come “primavera araba”. Nel 2011 centinaia di migliaia di marocchini erano scesi in strada per reclamare diritti. Tale straordinaria mobilitazione, certo meno radicale ed efficace di quella tunisina ed egiziana, è stata recuperata dal potere che ha fatto passare

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Battaglie contro il declino

Settori e gruppi, energia, Germania, Cina competizione internazionale Gfp     120307 Battaglie contro il declino –   La Germania, fino a poco fa leader per le energie rinnovabili, e in particolare per il solare, per anni un settore modello della crescita dell’export tedesco, nel 2011 ha registrato forti perdite di posizione cedendo il primo posto nel mercato internazionale alla Cina, solitamente marchiata come paese inquinante. –   Le imprese leader del settore chiedono

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Dopo i morti di Ceuta e Melilla

Ue, Spagna, Africa, Marocco, immigrazione            WSWS   05-10-27 Dopo i morti di Ceuta e Melilla Martin Kreickenbaum La politica su migrazioni e profughi della UE ne rivela con chiarezza il suo disprezzo dell’uomo; la Fortezza Europa ha trovato come “soluzione” l’outsourcing della difesa dei suoi confini: in Africa e nei paesi della CSI devono essere creati campi in cui internare i profughi; la UE viene liberata dagli obblighi di accoglienza previsti

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