Mediterraneo insanguinato e capitalismo sanguinario

Riprendiamo il titolo di un articolo da noi pubblicato sette anni fa (nota 1) a sintesi di quanto accadeva nel cosiddetto Mare Nostrum riguardo alle stragi di profughi. Tragedie queste purtroppo ancora all’ordine del giorno, e alle quali oggi si aggiungono, a convalida di quella sintesi, segnali sempre più chiari di minacce e rischi di scontri militari. A partire dal conflitto greco-turco sulle Zone Economiche Speciali/Cipro, che rientra in una

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Bilancio dell’intervento italiano in Afghanistan

Abbiamo negli occhi le immagini dell’attentato dell’Isis a Kabul e dell’inglorioso ritiro dei soldati che da vent’anni occupavano a vario titolo in paese. Ma qual è il bilancio per l’Italia? Sgombriamo intanto il terreno dall’idea molto diffusa che l’Italia sia intervenuta in Afghanistan come “reggicoda” degli Usa. L’Italia aveva una propria politica afghana già prima del 2001 (nota 1), non è intervenuta per estirpare l’estremismo islamico (come l’Urss nel 1979)

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La Turchia mette un piede fuori dalla NATO?

E’ alla fine iniziata la consegna alla Turchia dei missili russi S-400, come previsto dall’accordo siglato fra Russia e Turchia a dicembre 2017 (costo 2,5 miliardi di dollari); questo accordo da mesi tiene impegnate triangolarmente le cancellerie di Usa, Turchia, Russia. In ballo c’è qualcosa di molto più ampio di una controversia su forniture militari. La strategia di Trump in Medio Oriente fin dall’inizio ha previsto come alleato un fronte

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UNIONE EUROPEA L’EUROPA RIARMA – DISUNITA

La volontà politica, ad ogni piè sospinto ribadita dai rappresentanti delle forze europeiste, di rafforzare la coesione dell’Unione Europea per consentire alla UE di confrontarsi con gli altri imperialismi viene ad ogni passo contrastata dagli interessi nazionali. Un conflitto che emerge, oltre che nel campo di una politica estera, anche per il progetto di una forza militare europea, e ancora prima negli accordi per il settore degli armamenti, un settore

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Contro il governo Lega-Cinquestelle

Dopo decenni di sacrifici sempre più duri per operai, precari, disoccupati, è nato il governo Lega- Cinquestelle, che si presenta con una novità: promette di restituire agli “strati popolari” almeno una parte di ciò che gli è stato rapinato dai governi “tecnici”, di centro-sinistra, di Forza Italia e Lega, del Partito democratico. Molti lavoratori se lo aspettano. Sarà così? Ecco alcuni fatti su cui riflettere. In campagna elettorale Lega e

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Le tentazioni atlantiche del governo Renzi

La notizia dell’invio nel 2017 di 140 militari italiani in Lettonia, nell’ambito della spedizione Nato decisa in luglio nel vertice di Varsavia, ha suscitato una polemica abbastanza vivace fra il governo e chi ritiene questo atto una aperta provocazione nei confronti della Russia, foriera di ulteriori danni economici per l’Italia. A Varsavia si era deciso anche il prolungamento della spedizione in Afghanistan, con una nutrita presenza italiana, senza suscitare una

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I PROFUGHI, FOGLIA DI FICO PER LO SCONTRO TRA I PREDONI NATO E RUSSI

Mentre la situazione militare in Siria sembra volgere a favore del regime Assad – appoggiato dai bombardamenti russi e sul terreno dalle formazioni militari curde – Germania e Turchia, affiancati dal governo pseudo socialista di Tsipras,[1] hanno chiesto e ottenuto, con il pieno sostegno americano e della Commissione UE, il dispiegamento nell’Egeo delle forze Nato, per combattere “il traffico di esseri umani”. Se ne occuperà il “Gruppo navale 2” della

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L’Italia in Iraq: da “Morire per Nassirya” a bombardare l’ISIS

Negli ultimi giorni lo scoop del Corriere della Sera, titolato “L’Italia bombarderà l’ISIS” rilancia l’ipotesi si una partecipazione “attiva” del contingente italiano in Iraq contro l’ISIS. Pinotti e Gentiloni smentiscono e ridimensionano (“è una ipotesi” “da valutare con gli alleati” se sarà il caso “il parlamento ovviamente sarà coinvolto”). Renzi cancella un viaggio in Libano, Pinotti incontra il segretario alla Difesa USA Ash Carter a Sigonella. E’ evidente che una

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Sempre più feroci gli scontri in Ucraina dell’est

In Ucraina la battaglia infuria ancora. Nelle settimane scorse si è combattuto per il controllo dell’aeroporto di Donetsk, chiuso da maggio 2014, ma considerato strategico per l’evoluzione del conflitto e anche elemento di peso nelle trattative che avrebbero dovuto riprendere il 16 gennaio ad Astana in Kazakhistan. Il vertice previsto ad Astana non c’è stato a causa del fallimentare del vertice preparatorio tenuto a Berlino (12 gennaio) fra Russia, Ucraina,

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La battaglia di Kobane svela gli interessi in gioco di medie e grandi potenze

Profughi curdi fuggiti da Kobane e in attesa al confine con la Turchia Lo scontro di interessi tra le potenze regionali e tra le potenze imperialiste globali in Medio Oriente è emerso con brutale chiarezza in occasione del violento attacco, in corso da tre settimane, sferrato dalle forze dei guerriglieri dello Stato Islamico (IS) nel Nord Siria, al confine con la Turchia, dove la maggior parte degli oltre 350 villaggi

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