Salvini parla molto, troppo. Per questo rimbomba ancora più forte il suo raro silenzio. Prima sul rubligate; ora sui 150 morti annegati nel Mediterraneo, e gli altri 134 salvati dal naufragio e rispediti indietro in Libia nei campi di concentramento tra i soprusi e i bombardamenti di Haftar.
Non avrebbero speso tutti i loro averi e quelli delle famiglie per salire su barconi fatiscenti e sovraccarichi se avessero potuto prendere l’aereo, o un traghetto di linea; se in Europa non vigessero leggi che fanno di un viaggio della speranza un crimine.
E forse avrebbero potuto essere salvati se il governo italiano non …
Per l’ennesima volta, il viaggio di decine di migranti nel mediterraneo si è trasformato in due stragi.
Nel primo caso neppure per un naufragio: l’imbarcazione su cui viaggiavano era talmente stipata che 45 passeggeri rinchiusi nella stiva – questa è la cifra che viene diffusa mentre scriviamo – è morta asfissiata. E mentre ancora si completava la conta dei morti, è arrivata la notizia di un nuovo naufragio nel canale di Sicilia che sarebbe costato la vita a 70 migranti.
Mentre gli sciacalli della Lega Nord cavalcano la tragedia per chiedere la sospensione dell’operazione “mare nostrum” – nata per meglio reprimere l’immigrazione …
Mentre ancora si stanno recuperando i corpi dei migranti morti nella notte della strage avvenuta il 3 ottobre al largo di Lampedusa, un nuovo naufragio nel Canale di Sicilia. Il bilancio fin’ora è di 214 naufraghi salvati, circa 150 dispersi e 38 cadaveri recuperati.
Nulla di nuovo purtroppo: le acque del mediterraneo sono da tempo un crocevia di migrazioni illegali che grazie alle legislazioni anti-immigrazione spesso si trasformano in tragedie.
Dopo la strage di qualche giorno fa, l’Italia ha più volte chiesto all’Europa di farsi carico dell’accoglienza dei profughi (che oggi, secondo le norme comunitarie, sono a carico del primo paese …