La lotta dei facchini Ikea è la lotta di tutte e tutti!

Comunisti per l’Organizzazione di Classe aderisce alla mobilitazione in difesa dei lavoratori delle cooperative, per respingere un vergognoso attacco padronale e per rilanciare una lotta che avrà ripercussioni su tutta la classe lavoratrice. In tutti gli ambiti di lavoro e in tutta Italia, ai lavoratori vengono sempre più negati gli elementari diritti di associazione ed autodifesa, e di conseguenza il diritto a un salario e a condizioni di lavoro dignitosi.

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Reazione e guerra di menzogne contro i lavoratori Ikea in lotta

Come previsto, a Piacenza la canea mediatica, politica e dei sindacati concertativi intorno al blocco di interessi Ikea-San Martino si è scatenata al massimo livello contro i lavoratori in lotta contro le sospensioni e l’attacco al loro sindacato SI Cobas. (vedi il sito di Piacenza Sera). Ikea e i padroni della “cooperativa” San Martino, dopo aver chiuso il magazzino pur di non ritirare le 33 sospensioni arbitrarie, praticando una serrata

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Riprende la lotta all’Ikea di Piacenza

Ikea e San Martino sparano sui lavoratori SI Cobas: 33 sospesi Riprende la lotta Nell’ottobre 2012 le cooperative Ikea lasciavano a casa 40 lavoratori iscritti al SI Cobas rei di avere fatto sciopero, per cacciare il SI Cobas dal magazzino. Seguirono 5 mesi di lotta durante i quali alla maggioranza dei lavoratori venne chiesto di lasciare il SI Cobas se volevano lavorare, ma alla fine tutti i lavoratori espulsi (tranne

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Piacenza: nuovo tentativo di criminalizzare lo sciopero equiparandolo a “manifestazione non autorizzata”

La Questura di Piacenza, su incarico della Procura della Repubblica, ha aperto una indagine contro un compagno militante nel SI Cobas, accusato del “reato di cui all’art. 18, co 1° R.D. 773/1931, perché nella mattina del 19.09.2013 promuoveva una manifestazione del sindacato SI COBAS nei pressi dello stabilimento TRACONF S.r.l. … in Piacenza…. in assenza del preventivo avviso da inviare almeno tre giorni prima al Questore di Piacenza”. La “manifestazione”

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Alla repressione di Stato si risponde intensificando la lotta e l’organizzazione

La settimana che sta per concludersi ha segnato un inasprimento della repressione di Stato contro le lotte “fuori dal coro” che dovrebbe essere oggetto di attenta valutazione e seria riflessione. Perquisizioni ed arresti di disoccupati organizzati di Napoli ed Acerra, “colpevoli” di continuare a rivendicare il loro diritto sacrosanto a non sprofondare ulteriormente nella miseria, senza per questo dover confidare nelle solite, inutili e ipocrite “promesse” delle istituzioni. I compagni

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